Ventitré operai morti per amianto: a giudizio dodici dirigenti Pirelli
I
manager sono accusati di omicidio colposo e lesioni colpose per gli operai
esposti all'asbesto nello stabilimento di Settimo
Dodici dirigenti della Pirelli, la maggior parte dei
quali ora in pensione, sono stati rinviati a giudizio dal gup di Torino Massimo
Scarabello per la morte di 23 persone dovuta a malattie provocate
dall'esposizione all'amianto negli stabilimenti di Settimo Torinese. Il pm
Sabrina Noce li accusa di omicidio colposo e lesioni colpose. Altre otto persone
sono state invece prosciolte: i casi loro ascritti (una morte e otto malattie da
amianto), risalgono a molto tempo fa e per questa ragione è scattata la
prescrizione. Il dibattimento è stato fissato per dicembre.
Il processo, denominato "Pirelli-ter", verterà sul periodo 1969-2000, periodo in cui i manager rinviati a giudizio erano dirigenti dell'azienda o direttori degli stabilimenti di Settimo. I lavoratori a cui si riferiscono i capi di imputazione si ammalarono di mesoteliomi o di tumore alla vescica. In relazione a episodi analoghi, avvenuti in periodi diversi, a Torino si erano già svolti due procedimenti (denominati "Pirelli" e "Pirelli-bis")
Il processo, denominato "Pirelli-ter", verterà sul periodo 1969-2000, periodo in cui i manager rinviati a giudizio erano dirigenti dell'azienda o direttori degli stabilimenti di Settimo. I lavoratori a cui si riferiscono i capi di imputazione si ammalarono di mesoteliomi o di tumore alla vescica. In relazione a episodi analoghi, avvenuti in periodi diversi, a Torino si erano già svolti due procedimenti (denominati "Pirelli" e "Pirelli-bis")
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