"Il
nuovo governo del giovane Renzi nasce nel solco di Berlusconi, Monti,
Letta, al servizio dei padroni, della grande finanza, nell'Europa del
capitale, per proseguire e intensificare nella crisi – e con la
collaborazione di tutti i partiti parlamentari con diversi ruoli, e
dei sindacati confederali anch'essi con diversi ruoli - l'attacco ai
diritti, alle condizioni di lavoro e di vita dei proletari e delle
masse popolari, e per realizzare, attraverso progressivi “colpi di
mano”, un'ulteriore riforma reazionaria dello Stato, del Parlamento
fuori dall'attuale Costituzione, nel percorso di un regime moderno
fascista; anche questo con la collaborazione di tutti i partiti
parlamentari e la spinta dei poteri forti nazionali e internazionali
del capitale.......
......Il
successo dell'operazione “matteorenzi”, molto più che
dall'operazione immagine che pure ha contato, conta e conterà.
Nel
giudicare i governi, infatti, bisogna guardare tutti gli aspetti, gli
interessi che stanno dietro, le forme che assumono e, infine, cosa
non secondaria, come
vengono fatti passare per ottenere il consenso delle masse.......
......(Renzi)
un cambio di cavallo e un cambio di passo che rispondesse meglio ai
padroni e che avesse un'immagine da spendere nel marketing del
“consenso popolare”, rispetto al crack berlusconiano e a
l'exploit di Beppe Grillo.
.....Giovane
avventuriero, partorito dall'odierna cloaca del PD.
Ma
Renzi non ci sarebbe stato se i padroni, quelli veri, non l'avessero
preteso. Il 'padrone dei padroni', il portavoce Squinzi. I padroni
volevano uno giovane e veloce, uno che sembrasse intelligente ma
fosse esclusivamente e innanzitutto un loro “puledro da corsa coi
paraocchi”......
.....Questo
ultimo aspetto è il più importante nella fase della nascita del
governo Renzi. E deve interessare e preoccupare la classe operaia, i
proletari e le masse popolari.
I
padroni si sono preoccupati della continuità del discredito del
potere politico che li rappresenta e della necessità di “fare
cassa” e di avere un servizio efficiente per mantenere i profitti,
che per buona parte di loro sono continuati nella crisi; si sono
preoccupati di stare in Europa e non solo sotto processo, ma ancor
più di stare nel mondo dove la contesa è forte e, nonostante tutto,
una certa ripresa c'è. E, quindi, avere un fronte interno efficiente
e “veloce” è importante.
......Sono
gli industriali i veri azionisti di maggioranza del nuovo governo,
quelli
della grande industria ma anche della media e piccola industria,
dell'industria privata come dell'industria “pubblica”,
dell'industria operante sul mercato mondiale ma anche piccola
industria “schiacciata, come dicono loro, da tasse e sindacati”.
Un governo chiamato quindi a fare fatti concreti, immediati, liberato
in una certa misura da mediazioni parlamentari – ma questo non è
così facile attualmente – e da mediazioni sindacali......
.......Chiariti
gli interessi di fondo, occorre però dire che Renzi ci ha messo del
suo, la scena aveva bisogno di un simile attore, c'era da riprendere
il controllo del mass media dopo l'esaurimento della sbornia
berlusconiana, c'era da contendere, col sorriso ma a muso d'uro,
l'antipolitica dilagante impersonata nel teatro della politica dal
Grillo parlante.
Renzi
ha messo in campo subito un gruppo di ministri e in particolare di
ministre, che sembrano dei replicanti delle operazioni “Forza
Italia” di Berlusconi e nello stesso tempo una variante più
studiosa e costruita da “laboratori” più solidi dei grillini
della rete.
E
questo è farina del suo sacco, è polizza di assicurazione di una
certa durata e di una certa tenuta.......Gli
interessi forti degli industriali e la compagine renziana non
sono quindi da sottovalutare
e domandano ai proletari e alle masse popolari, alle loro
organizzazioni politiche e sociali che ne esprimono interessi e
capacità di lotta, un adeguamento di analisi e linea di condotta per
fronteggiare questo nuovo governo.
......Ma
quello che avviene nell'altra
“collina” è
solo parte del problema, il problema che abbiamo noi proletari
comunisti è nella nostra “collina”.
.....La
crisi, le convulsioni della borghesia e dei suoi governi non possono
essere adeguatamente sfruttate dai proletari per difendersi realmente
nella crisi, per costruire la propria capacità di attacco, per
cambiare i rapporti di forza.
.....La
politica borghese si riempie di personaggi vuoti che trasformano i
problemi reali del paese in slogan, nomi, spot, ma essa fronteggia un
vuoto del movimento reale della classe operaia e delle masse
popolari.
Le lotte degli operai e dei lavoratori sono piccole e inadeguate; le
lotte dei movimenti sono più significative ma anch'esse sulle spalle
fragili degli attuali leader di essi.
.....A
questo si aggiunge il fumo delle elezioni europee che segnano un
ulteriore degrado della politica anche perchè parte di chi lotta o
vuole fare le lotte viene attratto dalla battaglia elettorale,
perfino in elezioni che non contano nulla. Le elezioni europee sono
poco più che un sondaggio politico, ma l'attrazione che esercitano
verso le avanguardie e settori del movimento di opposizione politico
e sociale influisce negativamente nello sviluppo di lotte effettive
politiche e sociali....
......Al
fumo delle elezioni e delle promesse di Renzi corrisponde l'arrosto
di provvedimenti
effettivamente pesanti, come il Jobs act con
la precarizzazione selvaggia e a vita, con la porta chiusa a milioni
di precari e disoccupati, mentre si cerca di comprare ad 80 euro al
mese l'alleanza neocorporativa degli operai e dei lavoratori stabili;
l'arrosto della ulteriore trasformazione del parlamento in una serra
di nominati, delle elezioni stesse in plebisciti con premi di
maggioranza che cancellino ogni simulacro di democrazia e di
opposizione e trasformino sempre più la Costituzione antifascista,
nata dalla Resistenza, in una cornice di un quadro moderno fascista.
.......Le
stesse elezioni europee, al fumo dell'Europa da cambiare fanno
emergere l'arrosto del vero cambiamento in atto, quello
dell'ascesa della nuova destra fascista e nazista che
attraverso le elezioni e con la complicità di Stato, padroni,
governi, trova una legittimità e una credibilità politica che si
sposa non solo con gli effetti della crisi nei paesi europei ma anche
con la contesa interimperialista foriera di guerra che colpisce oggi
l'Ucraina ma è pronta a contagiare tutto l'Est Europa.....
.....Il
governo Renzi anche su questo si presenta come un
governo spugna che
assorbe il vento di estrema destra e i venti di guerra per
legittimarsi come governo adeguato.
.....Analizzare
il nemico anche nei suoi aspetti più truci e consistenti non serve
per farne un'apologia della sua forza né per far diventare il nano
Renzi un gigante, ma per capire esattamente su cosa e come lottare.....Se
è giusto analizzare gli elementi forti del governo Renzi per
combatterli, occorre innanzitutto dire che è una forma di
combattimento quella di demitizzarlo,
di
dire che Renzi
è effettivamente un buffone,
un buffone “di corte”, cioè della corte dei padroni, che i suoi
ministri e in particolare le sue ministre sono delle “mezze
calzette”, facenti parte di quella cerchia di persone che non ha
mai lavorato, figlie di “gente bene”; ministri e ministre che nel
loro apparire come zelanti esecutori fanno sicuramente più danno dei
precedenti ministri e ministre.....
....Un
governo che non si occupa delle domande espresse dalle lotte sociali
perchè verso di esse ha una sola risposta la repressione, usando il
monopolio della forza di polizia, apparati militari, dediti
all'arbitrio garantito dall'impunità . Un governo che all'insegna
della 'velocità' dà segnali pericolosi, perchè lascia mano libera
agli apparati di Stato dell'ordine pubblico e si occupa poco e male
di problemi internazionali perchè per essi delega gli imperialismi
più forti, principalmente USA.
.......Affermare
con forza che la
lotta e non il voto ci
serve per combattere l'Europa della Troika, i suoi governi e i
fascisti e neonazisti che quest'Europa cova e alimenta.
da proletari comunisti maggio 2014
12
APRILE
.....La
manifestazione del 12 aprile... giusta e necessaria e anche
tempestiva per fronteggiare la sfrenata demagogia, occupazione dei
media di stampo totalitario del nuovo governo del giovane Renzi al
servizio della vecchia politica di sempre ed enfant prodige dei
padroni di sempre, Confindustria, grande finanza, Coop, Troika
europea. Un governo che sta provando ad accreditarsi come “governo
nuovo”, veloce, capace di cambiare, di liberarsi dalle pastoie
parlamentari partitiche e dalle concertazioni sindacali, per
rivolgersi direttamente alla “gente” cercando di usare i bisogni
urgenti delle masse, prima di tutto il lavoro, la casa, un reddito
per vivere, per fare l'esatto contrario.
ELEZIONI EUROPEE
....Le
elezioni europee giungono in una fase in cui i governi e gli Stati
imperialisti europei, in unità e contesa imperialista tra di loro,
scaricano la crisi sui proletari e sulle masse popolari del nostro
continente per affrontare la battaglia e la contesa nel mondo con le
altre potenze imperialiste, in questa situazione i paesi imperialisti
da un lato si sono dotati di strumenti rappresentati dal concetto di
Troika, per decidere politiche comuni, ma dall'altro queste politiche
comuni si risolvono nello scaricare la crisi dai paesi più forti ai
paesi più deboli della UE.
I
paesi più forti nel quadro dell'Europa imperialista, Germania e
Francia, puntano però non solo a scaricare e difendersi ma anche a
cogliere le opportunità della crisi per espandere la propria
presenza imperialista dentro i paesi europei e fuori dell'Europa, per
i mercati, il controllo delle fonti energetiche.
Questa
politica espansionista accende nuove tensioni internazionali in
diversi scacchieri del mondo e alimenta corsa agli armamenti,
presenza militare, interventi imperialisti diretti, a volte in
connubio con l'imperialismo americano, a volte in contesa con esso.
Nel
tradurre queste politiche antioperaie e antiproletarie all'interno e
all'esterno servono a borghesie, governi e Stati realizzare un fronte
interno compatto, dei veri e propri regimi con equivalenti Stati di
polizia per imporre con la forza preventiva e diretta piani e
decisioni che fronteggiano, come è naturale che sia, lotte, proteste
e, in alcuni paesi e in alcune occasioni, rivolte proletarie,
giovanili e popolari.....
.....Nel
tradurre queste ulteriori trasformazioni reazionarie dello Stato in
ciascun paese si alimenta un moderno fascismo adatto alla storia e
alle condizioni di ciascuno dei paesi.
Non centra che il governo sia di centrodestra o di centrosinistra,
socialdemocratico o liberal popolare, la forma Stato che realizzano
assume sempre più i caratteri di una moderna dittatura. In
questa tendenza generale si rafforzano le tendenze apertamente
neofasciste e naziste
che
da un lato sono organiche alla direzione di marcia di una
Europa-nazione come blocco imperialista autonomo, dall'altra
cavalcono i sentimenti e il disagio popolare antieuropeo e anti euro,
per costruire una propria forza elettorale, politico e “militare”.
A questo va aggiunto che la politica imperialista europea dentro
l'azione globale dell'imperialismo produce miseria, sfruttamento,
fame e guerre nelle masse dei paesi oppressi che alimentano le ondate
di immigrati che arrivano in Europa principalmente attraverso i paesi
mediterranei più esposti. I governi e gli Stati imperialisti da un
lato accolgono ampi settori di queste masse per trasformarle in
moderni schiavi, dall'altro approvano leggi razziste e antimmigrati
che ne provoca miseria e morte nel mar mediterraneo.......
.....Le
forze apertamente fasciste e naziste scatenano in questo contesto
razzismo e violenza che intercettano gli umori più beceri anche in
settori popolari.
Le
elezioni europee in questo contesto sono la pura
esplosione del peggio di Stati,
governi e forze parlamentari e forze apertamente reazionarie. Il
parlamento europeo non conta nulla, è un covo di politicanti
corrotti e arricchiti, per dare un simulacro di democrazia alla
dittatura delle borghesie dei paesi europei e dentro l'Europa del
peso di quelle più forti su quelle più deboli......
.....C'è
un solo modo di opporsi a questi governi ed esso non passa in nessuna
maniera dalla partecipazione al voto in queste elezioni. Chi a
sinistra partecipa al voto, lo fa per entrare nel Tavolo truccato di
una democrazia che traveste la dittatura, e nonostante quello che
afferma in programmi e comizi e elettorali, non rappresenta gli
interessi proletari e popolari e contribuisce solo alla politica
imperialista e alla rappresentazione di essa.
I
comunisti, i rivoluzionari, gli antimperialisti, gli organismi
proletari e di massa in lotta, il movimento studentesco, gli
antifascisti e gli antirazzisti in Europa possono essere uniti solo
dal boicottaggio attivo delle elezioni, che non è né anarchismo né
astensionismo di principio, ma costruzione coerente del fronte che
nelle lotte presenti lavora per il futuro, la lotta per il potere
proletario in ogni paese imperialista europeo, per il socialismo.....
.......Non
contribuiscono né a questa lotta né a questa prospettiva quelle
forze che si dicono comuniste, che concentrano la campagna nel “NO
euro” e “fuori dall'Europa”, civettando,
che lo vogliono o no, col populismo reazionario dell'estrema destra.
Non è “l'euro” che riduce in miseria le masse proletarie europee
ma il capitalismo che utilizza gli strumenti monetari necessari ai
suoi profitti; non è un supergoverno chiamato Troika il nemico
principale ma la
borghesia imperialista del proprio paese
che è parte integrante dell'unità e della contesa dell'Europa
imperialista.
Non
esiste una tappa intermedia della lotta per il socialismo che passi
per 'l'uscita dall'euro e dall'Europa', dipingendo i governi
imperialisti più deboli come succubi della Troika a guida tedesca.
Questa linea è opportunista di destra nel movimento proletario e
comunista e non basta che sia portata avanti anche da alcune forze
politiche e sindacali che quotidianamente lottano contro la politica
imperialista europea, né basta che alcune di queste nelle elezioni
di maggio si dichiarino anche contro il voto, per cambiare la natura
della loro politica......
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