12m la piazza romana rilancia: oggi corteo verso il senato. Blocchiamo il Piano Casa!
Migliaia di persone si sono riprese la città ieri pomeriggio sventolando ancora una volta quelle bandiere delle lotte che hanno attraversato i territori e le strade di Roma durante tutto l’anno. Gli slogan e gli striscioni del corteo hanno squarciato il tentativo di questo governo di far passare sotto silenzio gli ennesimi decreti della povertà ai danni di quella parte del paese che già paga le conseguenze della crisi. Il decreto Lupi, il jobsact di Poletti e tutto l’impianto delle privatizzazioni come il Salva Roma non sono benvenuti in questa città. E non solo, in tutto il territorio nazionale si moltiplicano le iniziative di indisponibilità a rimanere silenti. Dalle lotte all’ikea alle diffuse occupazioni in tutta Italia rispediamo al mittente le provocazioni di questo governo che a colpi di decreti legge e privatizzazioni vorrebbe pacificare il paese.Vergognoso il dispiegamento di forze messo in campo soprattutto a piazza Venezia. Mezzi corazzati e blindati a protezione della city che conta. Un territorio sempre più ingovernabile perchè costretto dalle politiche di sacrifici e sul quale la governance locale non ha la capacità di incidere. Ma abbiamo messo ancora una volta in campo un capolavoro dal punto di vista della mobilitazione perchè abbiamo individuato quello che oggi era necessario, mettendo in difficoltà chiunque avesse avuto per un momento l’idea di fermarci. Sappiamo alternare momenti conflittuali a momenti in cui la migliore arma è quella dell’opposizione dei corpi al paradosso di un imponente dispiegamento di mezzi e uomini che dimostrano la paura di chi contrappone la forza, e solo quella, alla volontà di migliaia di persone di portare al centro del paese, al centro della capitale la rabbia degli invisibili.
Il numero degli uomini e dei mezzi non ha confinato nella rassegnazione chi, oggi più che mai è disponibile a riprendersi con forza il territorio, ad attraversalo rivendicando quelle pratiche di riappropriazione che affermano il diritto alla città dei poveri, dei precari, della Roma meticcia. Non si può proteggere un governo che vorrebbe imporre ulteriori misure di sfruttamento tramite la menzogna della produttività. Non vogliamo essere complici della produttività che disciplina, quella che devasta i territori, quella che prevede di investire le risorse pubbliche in ulteriori speculazioni e opere inutili come il tav, come l’expo di Milano. Opere che sottendono palesemente affari tra i partiti e i poteri forti: quelli che muovono la ricchezza del paese, che hanno mangiato e continueranno a farlo a discapito di tutti e tutte noi.
Il corteo che ha montato l’acampada lungo Fori Imperiali è stato animato da tutte quelle persone che sono venute a riprendersi la dignità sfidando l’unità nazionale Alfano-Renzi, come l’amministrazione comunale che deve ottemperare alle ultime dichiarazioni del vicesindaco. Nieri infatti, ha dichiarato di aver individuato degli immobili che potrebbero essere destinati all’emergenza abitativa, quelli che dovevano essere già messi a disposizione mesi fa in attuazione della delibera regionale sulla casa. Dopo mesi di battaglie dal basso siamo venuti a chiedere il conto. Vogliamo tutto quello che ci spetta la casa, l’agibilità nel territorio, la libertà dalla devastazione e dai divieti, il reddito e la dignità.
I movimenti hanno incontrato in delegazione il vicesindaco Nieri, l’assessore alla casa Ozzimo, il capogruppo di Sel Peciola e il capogruppo del PD D’Ausilio che hanno confermato la disponibilità di mettere a disposizione 9 palazzi pubblici, la disponibilità a mettere in campo degli strumenti di intervento sull’emergenza abitativa. Inoltre, tutti e quattro si sono dimostrati disponibili ad interrogare i parlamentari del PD sul decreto Lupi. Gli attivisti hanno messo al centro, infine, la libertà di manifestare che in questa città viene direttamente gestita dal Prefetto Pecoraro scavalcando in toto un’amministrazione comunale già commissariata, già in default. Ancora oggi il corteo del 17 maggio contro le privatizzazioni non è stato autorizzato e questo non può essere accettato.
L’assemblea finale che si è riunita in piazza dopo l’incontro ha deciso però di non fermare la mobilitazione con questa giornata: le prese di parola e le intenzioni non sono sufficienti. La settimana che abbiamo inaugurato con la giornata di ieri proseguirà con l’appuntamento di oggi alle ore 15 là dove ci siamo lasciati, alle porte di Piazza Venezia. Da lì ci muoveremo in corteo verso il Senato dove da oggi inizia la discussione sul non-piano casa di Lupi.
E’ necessario però, che il decreto Lupi venga attaccato fino in fondo e non solo dal territorio romano, ma dal tutto il territorio nazionale che deve saper vincere questa battaglia che non riguarda solo chi occupa, chi si riappropria del diritto all’abitare in tutte le sue forme a partire dalla socialità e dalle comunità che crea, ma riguarda in toto chi dalla sua vita vuol qualcosa in più che la semplice sopravvivenza alla violenza della metropoli, alla violenza del mercato sulla vita e sui legami umani.
Sappiamo anche che ogni piccolo passo che facciamo per guadagnare forza è un frammento di quello che ancora dobbiamo pretendere e conquistare, ma avere cura di questo movimento è la nostra priorità e spingeremo ancora per costruire quell’opposizione sociale necessaria al cambiamento.
Il vertice sull’occupazione giovanile a Torino è uno dei prossimi appuntamenti che costruiremo con determinazione per mettere di nuovo al centro il tema della gestione delle risorse nel paese, per mettere in discussione lo sfruttamento nel nome della produttività che vorrebbero imporci.
Renzi #staisereno l’anno non è ancora finito. Ci stiamo prendendo la nostra dignità ed è solo l’inizio!
nopianocasa nojobsact
Nessun commento:
Posta un commento