Sicilia: in manette quattro carabinieri per estorsione e corruzione
Interessanti
i risultati di un’operazione anticrimine condotta dal Comando
provinciale dell'Arma dei Carabinieri di Caltanissetta e in particolare
dai Ros, che hanno eseguito in totale nove misure di custodia cautelare.
Tra i destinatari delle misure restrittive ci sono infatti anche
quattro carabinieri.
Per sette persone i giudici hanno disposto gli arresti domiciliari, mentre un sottufficiale è stato trasferito in carcere ed un altro avrà solo l'obbligo di firma. Uno dei carabinieri arrestati è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Tutti gli altri indagati rispondono - a vario titolo - di estorsione aggravata dalle finalità mafiose, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, rivelazione di segreto d'ufficio, accesso abusivo a sistema informatico, millantato credito e truffa.
Tre dei quattro carabinieri indagati sono in servizio al reparto territoriale di Gela, mentre il quarto è in pensione. L'operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, ha preso spunto dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia affiliato al gruppo criminale capeggiato da Giuseppe Alferi. Secondo l'accusa, i militari indagati inizialmente avrebbero estorto denaro a un imprenditore e poi avrebbero stabilito con la vittima un rapporto di scambio di favori. All'imprenditore sarebbe anche stato così permesso di acquisire informazioni riservate, mediante la visione di fascicoli attraverso l'accesso abusivo alle banche dati, agevolato inoltre nell'acquisizione di certificati amministrativi presso gli uffici giudiziari. I nove indagati avrebbero anche reso false dichiarazioni nell'ambito di procedimenti penali in corso o conclusi per incidenti stradali e di vertenze di lavoro.
Per sette persone i giudici hanno disposto gli arresti domiciliari, mentre un sottufficiale è stato trasferito in carcere ed un altro avrà solo l'obbligo di firma. Uno dei carabinieri arrestati è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Tutti gli altri indagati rispondono - a vario titolo - di estorsione aggravata dalle finalità mafiose, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, rivelazione di segreto d'ufficio, accesso abusivo a sistema informatico, millantato credito e truffa.
Tre dei quattro carabinieri indagati sono in servizio al reparto territoriale di Gela, mentre il quarto è in pensione. L'operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, ha preso spunto dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia affiliato al gruppo criminale capeggiato da Giuseppe Alferi. Secondo l'accusa, i militari indagati inizialmente avrebbero estorto denaro a un imprenditore e poi avrebbero stabilito con la vittima un rapporto di scambio di favori. All'imprenditore sarebbe anche stato così permesso di acquisire informazioni riservate, mediante la visione di fascicoli attraverso l'accesso abusivo alle banche dati, agevolato inoltre nell'acquisizione di certificati amministrativi presso gli uffici giudiziari. I nove indagati avrebbero anche reso false dichiarazioni nell'ambito di procedimenti penali in corso o conclusi per incidenti stradali e di vertenze di lavoro.
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