Dagli 80 euro di Renzi che in vista delle imminenti elezioni europee mostra via
Twitter il cedolino con il credito con cui gli italiani (ma solo una fascia di
lavoratori dipendenti rientranti entro un certo reddito con un andamento variabile e progressivo! pensionati, diversi settori di precari, incapienti... sono esclusi) a suo dire, arrogante e
ipocrita, potranno "far riprendere i consumi" nel
paese, al "microcredito"
del Movimento 5 stelle, altro vergognoso spot elettorale dei grillini che continuano a vomitare
beceri proclami populisti riempiendo la testa delle masse a suon di urla e
seminando illusioni, mentre, come si legge nell'articolo che riportiamo sotto,
si vede chiaramente che "i sacrifici" fatti dai grillini siciliani
dell'ARS nel ridursi lo stipendio non sono altro che l'ennesima manovra molto fumo e niente arrosto.
E a dirlo sono gli stessi padroni delle medie e
piccole aziende, gli interlocutori cui si rivolgono i grillini, è questo
"il loro popolo"!,
quelli che dovrebbero accedere ai fondi del "microcredito", ma che a quanto si legge, non sono contenti di
restare a bocca asciutta, certamente gli piacerebbe ricevere altri fondi oltre
tutti quelli che ricevono già dal governo nazionale per continuare ad
arricchirsi sulla pelle di operai, lavoratori, precari, masse popolari.
E oltre "il danno" la beffa! I soldi
"messi da parte" resteranno di fatto in banca a disposizione dei grillini e il tutto si riduce
appunto in uno spot elettorale come dice lo stesso Presidente regionale di
Confcooperative.
*****
Il microcredito targato 5Stelle - Le
aziende: “Solo un bel sogno”tra interesse e prudenza i giudizi dei
rappresentanti delle categorie “Sono troppi i paletti per accedere, molti
settori importanti restano fuori”
Le
imprese ringraziano, ma non sono affatto convinte che la mano tesa oro dai
deputati del Movimento Cinque Stelle possa davvero aiutarle a tirarsi fuori dal
burrone dentro al quale le ha pinte la crisi. L'accesso al microcredito – il
progetto a sostegno delle piccole imprese portato avanti dai “grillini” eletti
all'Ars che dall'insediamento hanno rinunciato a una fetta di stipendio
mettendo insieme quasi un milioni di euro – sarebbe impossibile per le aziende.
Ne è sicuro il presidente della Cna Mario Filippello: “Verrà garantito anche
attraverso i fondi europei del progetto Jeremie che prevede paletti impossibili
da superare per le imprese tant'è che i fondi creati da Unicredit e Bnl sono
stati un totale fallimento”. Cna, Legacoop, Confcooperative, Coldiretti, ma
anche Confindustria Palermo, pur lodando lo sforzo fatto dai deputati Cinque
Stelle, temono che l'iniziativa resti solo simbolica. “Se non elettorale”, dice
più polemico Gaetano Mancini, presidente regionale di Confcooperative, 2.100 quelle
associate in Sicilia: “La vicinanza con le Europee – dice – rende poco chiara
la comunicazione del progetto.”. La scelta di lanciare l'iniziativa pochi
giorni prima del voto ha scatenato una bufera politica: dopo il Pd, ieri sono
arrivate pure le critiche del presidente nazionale dell'Udc Giampiero D'Alia:
“Più che microcredito mi sembra un tentativo macroscopico di voto di scambio”.
Legacoop,
pur ritenendo “l'iniziativa non risolutiva”, punta invece su ruolo simbolico
del progetto: “Può essere utile per aprire un dibattito”, dice il presidente
Elio Sanfilippo. La stessa linea del presidente di Confindustria Sicilia
Antonello Montante: “E' un'iniziativa lodevole che va sfruttata nel modo
giusto”, dice mentre Alessandro Albanese, di Confindustria Palermo, condivide
invece le perplessità della Cna sull'utilizzo dei fondi europei del progetto
Jeremie: “Inaccessibili”.
Ma come
funzionerà il microcredito che sarà erogato da banca Etica? Da lunedì gli
interessati potranno presentare una domanda (compilando un modulo sul sito
Sicilia 5stelle) che verrà poi girata alla Fondazione comunità di Messina onlus
che insieme con la società di coworking Hub Sicilia farà una preistruttoria dei
progetti. Pi la palla passerà a Banca Etica che – assicura – potrà erogare micro-prestiti
fino a 25 mila euro per un importo complessivo di 3 milioni. Come? “Utilizzando
per il 58 per cento dell'importo i fondi europei del progetto Jeremie e per il
resto fondi nostri – spiega il direttore Steni Di Piazza – solo i progetti
legati ad agricoltura e pesca non possono essere finanziati da jeremie e
saranno tutti a carico nostro. Il milione raccolto dai deputati resterà come
fondo di garanzia , se tutti i prestiti saranno rimborsati, diventerà un
moltiplicatore...
La
Repubblica Palermo
Nessun commento:
Posta un commento