lunedì 12 maggio 2014

pc 12 maggio - La Fincantieri sarà privatizzata entro giugno con la benedizione di Renzi e dei sindacati confederali

Renzi probabilmente si attribuirà anche il merito di essere riuscito dove altri avevano fallito e cioè la privatizzazione di Fincantieri, azienda statale quasi al 100%. Dopo vari tentativi, infatti, che avevano impedito negli anni passati la manovra e trovato la risposta di lotta di una parte degli operai della Fincantieri e della Fiom (questi non certo per difendere davvero gli interessi degli operai, ma piuttosto perché da sempre dentro Fincantieri, i sindacalisti ci si trovano come il topo nel formaggio, così come i grandi “manager” di Stato visto che Bono è amministratore delegato della Fincantieri da 13 anni!), adesso l'azienda è ritorna alla carica.
Renzi infatti questa mattina è arrivato a Monfalcone per partecipare alla cerimonia del varo della Regal Princess, “per poche decine di minuti” riportano i media “Quanto basta per fare i complimenti alle maestranze dell'azienda, a inneggiare all'orgoglio della manifattura italiana, ad annunciare la quotazione in Borsa di Fincantieri entro l'estate” e a spararne una delle sue frasi che resteranno nei secoli: "Vi invito a navigare con coraggio nei mari dei mercati esteri", proprio quello di cui si vanta 'ammnistratore delegato Bono! “Poi via, velocissimo...”
Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, è particolarmente euforico, per la presenza del premier e per la circostanza in generale, e anche lui non si trattiene dalla frase celebre: "Le eccellenze italiane nel mondo possono essere sintetizzate con 4 "F": Ferrari, fashion, food e Fincantieri". Noi per Bono e Renzi ne avremmo una quinta...
Bono è entusiasta e continua snoccialando le cifre positive: “...abbiamo chiuso il 2013 con 85 milioni di utile netto e 300 milioni di ebitda, a fronte di 3 miliardi e 800 milioni di ricavi consolidati. Ricordo anche che al 31 dicembre scorso abbiamo registrato oltre 8 miliardi di euro di carico di lavoro e 12,9 miliardi di portafoglio ordini”. E questa volta non prende nemmeno in considerazione le possibili opposizioni visto che “Questo paese ha parusa dei combiamenti... Ci sembra però che stia iniziando a maturare la consapevolezza che certe cose non possiamo più permettercele... La cultura si è evoluta, e si va verso il superamento del conservatorismo tout court. Insomma, siamo alla soglia di un nuovo Rinascimento»”. Ecco un'altra bella sparata ad effetto, ma non si capisce perché se l'azienda va tanto bene ecc. ecc. debba essere privatizzata!
Naturalmente Bono nell'intervista riportata da Affari&Finanza di oggi, non dice che chi comprerà le azioni deciderà il futuro dell'azienda e quindi degli operai, come hanno ben dimostrato tutte le privatizzazioni, e la rassicurazione della “golden share”, e cioè tenersi il 51% delle azioni, può valere come giochetto per i primi tempi tanto per ingannare il “pubblico”, poi se tutto andrà bene, sarà necessario vendere ancora ecc.

Adesso, che la Fincantieri si dà già per privatizzata, e si aspetta solo il via libera a giugno, la palla ritorna prepotentemente nel campo degli operai che se non riescono a fermare questa operazione con azioni di protesta dovranno nonostante le rassicurazioni di Bono aspettarsi attacchi ancora più pesanti, di sicuro “flessibilità e formazione” dice Bono.

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