Scola: "Milano ha bisogno di un nuovo Umanesimo ed Expo è un'occasione"
Alla vigilia
di Sant’Ambrogio, l’arcivescovo di Milano,
cardinale Angelo Scola lancia un appello alla città. "Oggi ripensare il mondo chiede di
ripensare l’uomo. In questa prospettiva anche Milano ha bisogno di un nuovo
umanesimo"
Milano, 6
dicembre 2013 - Alla vigilia di Sant’Ambrogio, l’arcivescovo di Milano, cardinale
Angelo Scola lancia un
appello alla città in occasione della tradizionale omelia pronunciata nella
basilica di Sant’Ambrogio.
EXPO
OCCASIONE PER TROVARE NUOVE SINERGIE - "Oggi ripensare il mondo
chiede di ripensare l’uomo. In questa prospettiva anche Milano ha
bisogno di un nuovo umanesimo". In questo contesto "Expo 2015
si presenta come un’occasione privilegiata di trovare nuove sinergie tra
capacita’, risorse, progetti per una societa’ civile come quella milanese e
lombarda, che patisce una frustrante sproporzione tra le sue grandi
potenzialita’ e le sue effettive possibilita’". IL PRIMATO DELLA
"QUESTIONE UOMO" - "L’energia di speranza e di operosita’ dei nostri
padri che furono capaci, nell’immediato dopoguerra, di risollevare
una Milano umiliata e invasa dalle macerie - continua l’arcivescovo -,
sembra trovare oggi un’ideale continuazione nella capacita’ di lavoro e di
solidarieta’, mista ad una fedele appartenenza alle proprie radici,
in diverse comunita’ di immigrati che collaborano, sempre di piu’, a dare volto
ai Milano non manca di grandi risorse. La prima e’ forse la sensibilita’ di
tutti coloro che avvertono il primato e l’urgenza della questione uomo,
essenziale anche per il rinnovamento civile in ogni suo settore. Con
costoro la Chiesa ambrosiana e’ interessata ad approfondire o ad aprire un
confronto oltre che ad operare insieme in tutti i modi opportuni". STILE
DI VITA INTEGRALE - “I nuovi stili di vita di cui abbiamo bisogno o
saranno integrali o, semplicemente, non saranno. Per questo - ha detto
Scola - occorre che facciamo esplicito riferimento ad una visione integrale
di tutti gli aspetti dell’umana esistenza: a partire da quelli costitutivi
dell’io, anche quelli legati alla sfera degli affetti e, quindi, del matrimonio
e della vita, che chiede di essere rispettata dal concepimento fino al termine
naturale, per giungere, passando dal lavoro e dal riposo, alle componenti che hanno
a che fare con la fragilità e il dolore, con la giustizia, con il conflitto
sociale, con la pace, col sistema economico e con il rapporto col cosmo”. L'IMPORTANZA
DELLA CONVIVIALITA' - Quindi da Scola il richiamo al concetto di
convivialità: “Alimentazione, energia e vita richiamano alla fondamentale
idea del “convivio”. In esso l’uomo compie, in modo paradigmatico,
l’esperienza del bisogno aperto al desiderio e della condivisione, della
fragilità e dell’ospitalità; simbolo concreto di socialità giusta e di festa
salvifica”. La convivialità è per Scola “uno dei tratti essenziali di
questi nuovi stili di vita, che trova il suo fondamento proprio nella dinamica
del riconoscimento. Il richiamo alla convivialità come dinamica di reciproco
riconoscimento si fa oggi urgente più che mai, anche a causa della gravissima
crisi economico-finanziaria in cui siamo tuttora immersi. Tra le sue più
pesanti conseguenze sono da annoverare nuove forme di povertà - in particolare
legate alla disoccupazione e all’immigrazione - nei paesi di quello che un
tempo si denominava con naturalezza primo mondo”. IMMIGRATI DONO PREZIOSO -
“Milano, il nostro Paese e l’Europa tutta sono sempre piu’ un crocevia di
tradizioni, di lingue e di culture chiamate non solo a coesistere, ma anche
a comunicare tra loro” e “l’Oriente e il Sud, ormai di casa nelle nostre
societa’, costituiscono una sfida e un dono prezioso per l’Europa del terzo
millennio”. “Il nuovo volto meticcio delle societa’ europee - ha detto
Scola - non invita soltanto a rafforzare le istituzioni comuni dell’Europa:
invita soprattutto a riscoprire la sua anima, senza la quale le istituzioni si
trasformano rapidamente in gusci riempiti da procedure ripetitive e progetti
tecnocratici”. Secondo l’arcivescovo “l’anima dell’Europa e’ il rispetto
della dignita’ costitutiva di ogni singola persona, dignita’ che la fede
cristiana proclama e che la civilta’ da essa nata ha contribuito a forgiare”.
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