In un convegno
organizzato dalla FIOM a Bologna Susanna Camusso ha affermato che lo
sciopero generale non basta più. Siccome è difficile credere che con ciò
la segretaria della CGIL volesse annunciare il passaggio a forme di
lotta rivoluzionarie, è probabile che sia giusta la interpretazione che
ne ha voluto dare la stampa: basta con lo sciopero generale. Ma quanti
scioperi generali ha fatto la CGIL in questi ultimi anni? L'ultimo che
tutti i lavoratori ricordano con rabbia è quello di tre ore per non
fermare la riforma Fornero delle pensioni. Uno sciopero finto, fatto per
circostanza e con la chiarissima intenzione di non procurare difficoltà
al governo Monti appena insediato.
Nessuno sentirà la mancanza di lotte come questa, fatte solo per far guadagnare spazietti nei telegiornali, lotte che i lavoratori hanno imparato a disertare. Gli ultimi scioperi di quattro ore di CGIL CISL UIL, sparpagliati in giornate e territori diversi, sono stati semiclandestini. È fallito anche lo sciopero proclamato dalla FIOM in Emilia la scorsa settimana: poche centinaia di persone in piazza a Bologna.
È colpa delle persone che non hanno più voglia di lottare? No è colpa dei gruppi dirigenti sindacali, che proclamano lotte che servono solo a far vedere che si esiste e che hanno la sola funzione di creare frustrazione ed impotenza in chi le fa.
Nella più grave crisi economica del dopoguerra la CGIL vivacchia tra un convegno e l'altro, senza pensare al conflitto vero, quello che i lavoratori son ancora disposti ad affrontare con grande coraggio, come hanno mostrato i tranvieri di Genova.
Che questa CGIL sia ora spaventata e affascinata dalla nuova leadership del PD è evidente e anche questo è un segno della sua profonda crisi. Accantonato e dimenticato il goffo tentativo della SPI di sostenere Cuperlo, ora tutto il gruppo dirigente della confederazione spera in una legittimazione da Renzi. Il più lesto è stato Maurizio Landini, che al convegno di Bologna si è ben guardato dal polemizzare con la segretaria della CGIL sugli scioperi, e invece ha parlato tanto del sindaco di Firenze. Che incontrerà nella sua città in un convegno tempestivamente organizzato dalla FIOM locale.
Tra Camusso e Landini si è quindi aperta la gara a chi si presenti più innovativo e corrisponda di più al messaggio delle primarie del PD. La grande informazione ha subito colto il segnale e si prepara a misurare i dirigenti della CGIL in termini di maggiore o minore affinità con il renzismo.
Peccato che le due principali figure della CGIL si siano messe d'accordo di fare il congresso sulla stessa posizione, come se nel PD non si fossero svolte le primarie e ci fosse stata una intesa preventiva di vertice sulla composizione dei gruppi dirigenti. In mancanza di un confronto trasparente sulla guida del principale sindacato italiano, la contesa andrà avanti a convegni e controconvegni, indici di gradimento, battute di corridoio.....
Nessuno sentirà la mancanza di lotte come questa, fatte solo per far guadagnare spazietti nei telegiornali, lotte che i lavoratori hanno imparato a disertare. Gli ultimi scioperi di quattro ore di CGIL CISL UIL, sparpagliati in giornate e territori diversi, sono stati semiclandestini. È fallito anche lo sciopero proclamato dalla FIOM in Emilia la scorsa settimana: poche centinaia di persone in piazza a Bologna.
È colpa delle persone che non hanno più voglia di lottare? No è colpa dei gruppi dirigenti sindacali, che proclamano lotte che servono solo a far vedere che si esiste e che hanno la sola funzione di creare frustrazione ed impotenza in chi le fa.
Nella più grave crisi economica del dopoguerra la CGIL vivacchia tra un convegno e l'altro, senza pensare al conflitto vero, quello che i lavoratori son ancora disposti ad affrontare con grande coraggio, come hanno mostrato i tranvieri di Genova.
Che questa CGIL sia ora spaventata e affascinata dalla nuova leadership del PD è evidente e anche questo è un segno della sua profonda crisi. Accantonato e dimenticato il goffo tentativo della SPI di sostenere Cuperlo, ora tutto il gruppo dirigente della confederazione spera in una legittimazione da Renzi. Il più lesto è stato Maurizio Landini, che al convegno di Bologna si è ben guardato dal polemizzare con la segretaria della CGIL sugli scioperi, e invece ha parlato tanto del sindaco di Firenze. Che incontrerà nella sua città in un convegno tempestivamente organizzato dalla FIOM locale.
Tra Camusso e Landini si è quindi aperta la gara a chi si presenti più innovativo e corrisponda di più al messaggio delle primarie del PD. La grande informazione ha subito colto il segnale e si prepara a misurare i dirigenti della CGIL in termini di maggiore o minore affinità con il renzismo.
Peccato che le due principali figure della CGIL si siano messe d'accordo di fare il congresso sulla stessa posizione, come se nel PD non si fossero svolte le primarie e ci fosse stata una intesa preventiva di vertice sulla composizione dei gruppi dirigenti. In mancanza di un confronto trasparente sulla guida del principale sindacato italiano, la contesa andrà avanti a convegni e controconvegni, indici di gradimento, battute di corridoio.....
da Contropiano
Nessun commento:
Posta un commento