Per favore, non parlate delle donne, quando voi siete i responsabili della
nostra condizione!
Non abbiamo un voto da dare
ma una lotta da
fare!
In questi giorni, da Monti a Bersani,
stanno presentando le loro ricette per favorire il lavoro delle donne: più
soldi e sgravi alle imprese che assumano donne; interventi sulla famiglia
per conciliare casa e lavoro, ecc.
Da un lato si tratta di proposte già fatte
in tante altre occasioni che non hanno portato a reali risultati di
occupazione per le donne o di scarico del peso dei servizi sociali - tutti i
dati mostrano che su entrambi i fronti la situazione è nettamente peggiorata
anche solo quest'anno; dall'altra queste proposte vengono fatte proprio da
coloro che sono i principali responsabili della nostra condizione, con i
provvedimenti da parte di chi sta al governo o con un'azione quotidiana di
sostegno, soprattutto attraverso i loro sindacati confederali, degli
interessi di profitto del padronato, di scaricare la crisi su di noi;
dall'altra ancora, sono frutto di una logica inaccettabile di considerare le
donne di serie B, soggetto organicamente svantaggiato, che perchè sia
"conveniente" per i padroni, bisogna pagare le imprese: quanto "vale" una
lavoratrice...?
Dall'assemblea su "Donne e lavoro"
del 10 marzo dell'anno
scorso:
"...Sin dal suo insediamento, ci siamo mobilitate contro il
"nuovo" governo antiproletario e antipopolare Monti che, al servizio di
padroni e banche, nell'ambito di un pesante attacco alle generali
condizioni di lavoro e di vita, sta marciando rapido nel colpire doppiamente
la maggioranza delle donne.
Siamo tra le donne che dovranno continuare a
lavorare, ad esaurirsi in fabbrica e nei posti di lavoro fino a 65 anni e
oltre; siamo tra le tante che non vedranno mai un lavoro vero e
la pensione; tra quelle che dovranno caricarsi ancora di più del peso del
carovita, dei tagli alle spese sociali. Governo e padroni si affannano per
uscire, loro!, dalla crisi ma questo per noi donne significa più doppio
sfruttamento sul lavoro che sempre più è precario, più discriminazione, più
"uccisione" del futuro, e in casa, più doppia oppressione, più humus da
moderno medioevo, ideale brodo di coltura anche per le violenze sessuali e
le uccisioni delle donne!
Se le ministre tecniche alla Fornero, le
dirigenti sindacali alla Camusso, le tante riformiste legate ai partiti
borghesi ora parlano di noi donne, non ci ingannano! parlano di "tutele",
mentrepreparano o appoggiano provvedimenti che ci fanno tornare decenni
indietro.
E' ora, quindi, che noi scateniamo la nostra rabbia e organizziamo
la nostra lotta.
Ad un attacco complessivo, dobbiamo contrapporre una
lotta complessiva che intrecci la questione di classe alla questione di
genere. La nostra lotta sul doppio fronte, e la nostradeterminazione, la
combattività e creatività che riusciamo a mettere in campo quando lottiamo,
se siamo unite, possono essere una forza potente....
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
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