domenica 10 febbraio 2013

pc 10 febbraio - "Liberi tutti", tanti antifascisti in corteo a Teramo

Tutti complici e solidali

Tutti antifascisti

 

Liberi tutti !

Sono molti più dei mille previsti alla viglia, almeno il doppio, gli antifascisti, quasi tutti giovani, che a Teramo hanno partecipato alla manifestazione in solidarietà con i compagni condannati per gli scontri del 15 ottobre scorso a Roma e con tutti i colpevoli di lotte sociali colpiti dalla repressione di Stato.
Ai manifestanti arrivati da tutta la regione e i tanti pullman e macchine da Roma, Napoli, Perugia, Firenze, Bologna, Milano, Padova, si sono uniti anche molti teramani che hanno aspettato l'arrivo del corteo nella piazza centrale.
Un corteo composto, ordinato e combattivo, animato da slogan e fumogeni che hanno colore e vita a una cittadina blindata, dove per ordine della polizia tutti i negozi erano chiusi e il traffico interrotto per tutto il centro.
Un corteo compatto e unito nel rivendicare che ribellarsi è giusto, che il saccheggio delle vite dei proletari e la devastazione dei  territori in nome del profitto sono quelli perpetrati dal sistema del capitale, tutelato dalle leggi di questo Stato, difeso con accanimento dalla sua Magistratura, imposto a mano armata dalla brutalità quotidiana dello Stato di polizia. Un corteo solidale e cosciente che tutti gli attacchi e i singoli processi non sono fatti isolati fogli di singole vicende ma parte di un unico piano cui opporre una risposta comune, rifiutando ogni divisione, quelle che cercano di insinuare dall'esterno quanto quelle provengono dall'interno, dalle diverse appartenenze.
In piazza erano rappresentati tutti quelli che il 15 ottobre in Piazza San Giovanni hanno resistito agli attacchi dei blindati, ma anche di tutti movimenti dell'opposizione sociale oggi: dai NO-TAV alla lotta alla precarietà e disoccupazione, per il diritto alla casa, contro il sessismo.
Durante il corteo si sono succeduti diversi interventi e le lettere di alcuni compagni agli arresti, con restrizioni o detenuti, che hanno anche segnato un percorso possibile di sviluppo della lotta alla repressione:
- un coordinamento autorganizzato dal basso che si impegni sulle parole d'ordine dell'abolizione del codice Rocco, identificabilità degli agenti di polizia, istituzione del reato di tortura, creazione commissione permanente indipendente che vigili sull'operato delle forze dell'ordine e guardie carcerarie.
- un piano comune di mobilitazioni locali a cadenza mensile che diano continuità e ritmo alla presenza in piazza e mantengano alta l'attenzione e il segno della solidarietà con tutti i compagni a processo.
A fine corteo, nella breve assemblea ci sono stati i brevi saluti delle realtà partecipanti e si è preso l'impegno finale a dare risposta alla repressione in primo luogo continuando ed elevando ovunque i livelli delle lotte di ogni giorno.

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