Eternit, in centinaia a Torino per il processo d'appello
Sono arrivati con una decina di pullman da varie località italiane ma anche dalla Francia e dal Belgio
dove ci sono altri stabilimenti della multinazionale. Sono i parenti delle vittime dell'amianto giunti a Torino per la prima udienza del processo d'appello contro i vertici dell'Eternit, condannati in primo grado a 16 anni
Foto di Alessandro Contaldo
dove ci sono altri stabilimenti della multinazionale. Sono i parenti delle vittime dell'amianto giunti a Torino per la prima udienza del processo d'appello contro i vertici dell'Eternit, condannati in primo grado a 16 anni
Foto di Alessandro Contaldo
Oltre cinquecento persone si sono presentate al palagiustizia per la prima udienza del processo di secondo grado contro i vertici dell'azienda di amianto. Si riprende la prossima settima con con udienze il lunedì, il mercoledì e il venerdì.E' durata poco più di un'ora, il tempo dell'appello, la prima udienza del processo d'appello ai vertici dell'Eternit, condannati in primo grado a 16 anni per disatro ambientale colposo. Centinaia di persone da varie località italiane ma anche dalla Francia e dal Belgio si sono presentate al Palagiustizia di Torino, per l'apertura . I principali imputati, Stephan Schmidheiny e il banchiere novantenne Luois non si sono presentati, come già in primo grado.Da Casale Monferrato, la città piemontese dove la multinazionale dell'amianto aveva la filiale più importante, sono giunte 500 persone su sette pullman. Altri da Reggio Emilia: a Rubiera c'era un altro stabilimento. Francesi e belgi sono attivisti dei comitati in difesa dei parenti delle vittime dell'amianto lavorato nei loro paesi: "Da noi in Francia - ha detto un portavoce in un comizio improvvisato davanti ai cancelli - il giudice che si occupava del problema è stato trasferito contro la sua volontà. E' grave. Chiediamo al ministero di rimediare. Non vogliamo vendetta ma giustizia".Bruno Pesce, dell'Afeva (l'associazione di Casale Monferrato) ha affermato: "con la nostra presenza dimostriamo che la democrazia non è una scatola vuota ma è partecipazione".Per regolare l'accesso nel palazzo di giustizia sono stati allestiti dei percorsi alternativi.Uno degli avvocati delleparti civili, , Roberto Lamacchia, ha informato la Corte che una donna, colpita da una malattia provocata dall'amianto, è morta nelle scorse settimane. "Questa falcidia - ha dichiarato alla fine del'udienza - è una delle cose più orribili dell'intera vicenda". Dopo l'appello, la prima udienza si è conclusa. Fissato il calendario: tre udienze la settimana: il lunedì, il mercoledì e il venerdì a partire dal 18 febbraio.
Turbigo,
otto morti per amianto in centrale.
Ex presidente Enel a giudizio per
omicidio
Farncesco Corbellini sarà processato con altri 5 dirigenti per la morte dei dipendenti dell'impianto alle porte di Milano che si ammalarono di mesotelioma pleurico per l'insufficienza delle misure di sicurezza
Lo leggo
dopoIl gup di Milano Elisabetta
Meyer, ha rinviato a giudizio, con l'accusa di omicidio colposo, l'ex presidente
dell'Enel Francesco Corbellini e altri 5 dirigenti della società che si
occupavano della centrale termoelettrica di Turbigo. Otto dipendenti
dell'impianto alle porte di Milano, secondo l'accusa, sono morti per mesotelioma
pleurico causato dall'amianto.
Il giudice ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pm Maurizio Ascione e ha fissato la prima udienza per il 15 maggio prossimo davanti alla quinta sezione penale. Secondo il pm, gli ex funzionari dell'Enel e della centrale di Turbigo non avrebbero messo in atto le misure di sicurezza necessarie a tutelare la salute dei lavoratori.
(13
febbraio 2013)© RIPRODUZIONE RISERVATA
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