Il ridicolo pretesto del “pericolo valanghe e
alluvioni”, accampato dal Ministero per rimandare le prove scritte del
concorsaccio,dissimula malamente le gravissime difficoltà in cui l’apparato
si sta dibattendo in ordine all’organizzazione della procedura,
in particolare nel reperire commissari d'esame per assicurare la
vigilanza
durante le prove e, successivamente, la correzione
degli elaborati.
Abbiamo fin dall’inizio denunciato la natura
propagandistica di questo concorso-truffa, nato nel segno dell’illegalità e
dell’intollerabile negazione del diritto alla stabilizzazione acquisito dai
docenti
precari inseriti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento,
i quali, peraltro, prestano servizio ormai da anni con contratti a
tempodeterminato, in violazione della legislazione europea
contro l’iterazione abusiva dei contratti a termine.Registriamo,
oggi, in merito a questa oltraggiosa farsa, un crescendo di illegalità e
dilettantismo che potrebbe creare un precedente drammatico, distruggendo per
sempre la credibilità della scuola pubblica e di chi ci lavora, a partire dal
fatto che la selezione risulta bandita su posti fantasma (è stato ormai reso
noto che nelle diverse regioni gli “esuberi” ammontano a circa 9.000 posti,
cui vanno aggiunti i mancati pensionamenti frutto della riforma Fornero e
i “riconvertiti”, che sono circa 10.000), il che, assieme alle
altre irregolarità e alle scandalose “sanatorie” seguite alle prime
prove, rivela tutta l’arroganza del ministro, incompetente “tecnico” dei
mesi scorsi e oggi candidato in Piemonte per la coalizione
di
centrosinistra.
Anche l’algido professore “super partes” Monti,
del resto, che dei provvedimenti del governo dell'attuale nemico Berlusconi
ha creduto opportuno salvare giusto la (contro)Riforma Gelmini e che,
da Presidente del Consiglio, alacremente sostenuto dal PD, ha
avviato riforme "lacrime e sangue" basate sulla destrutturazione dei
servizi pubblici essenziali (istruzione, sanità), ha gettato la maschera e
si è candidato come leader di
quel paludoso Centro che sostiene le scuole
private e confessionali, sperando di poter continuare a tutelare, magari in
un Governo di coalizione con il PD, gli interessi delle caste speculative di
cui è emanazione diretta.
Sono stati propinati agli aspiranti docenti
quizzetti alogici oggi proscritti anche da Tullio De Mauro, il quale, in un
recentissimo intervento, ha negato che i test imposti alla scuola
possano determinare o preordinare lo sviluppo di un paese, portando
esempi lampanti di fallimento di tale pratica valutativa. Con questo
sistema
sono stati selezionati i “più adatti” a sopravvivere
all’insulsaggine della scuola tecno-deamicisiana di Profumo, mentre sono
stati umiliati docenti di comprovata competenza; l’industria parassitaria
dei ricorsi, poi, ha decretato il beffardo reintegro degli esclusi
e perfino dei non abilitati, tutti ammessi, a migliaia e “con
riserva”,
alle prove scritte, i cui testi sono stati resi noti (e quindi
messi a disposizione di “clienti”, parenti e amici di quanti dispongono
delle password di sistema!) per poi essere nuovamente “secretati”,
con
procedura del tutto illegale. A tutto ciò si aggiunge la defezione
di massa degli aspiranti commissari, remunerati con un’elemosina per
sostenere una fatica improba, e a cui non è stato neppure concesso l’esonero
dalla didattica. Dovrebbero correggere circa 500 elaborati a
testa, percependo 50 centesimi per ogni elaborato, e dovrebbero farlo
nei ritagli di tempo, continuando a garantire il servizio!
Di fronte a un
simile svilimento della professionalità dei docenti, indigna e sconcerta,
anche se non stupisce, il fatto che esponenti di CGIL, CISL, ANIEF, UIL E
GILDA, che hanno preferito lucrare su una selezione ignobile, antimetodica e
costosa piuttosto che pretenderne il blocco, si lamentino dei compensi
irrisori anziché chiedere che venga cancellata questa immane
vergogna.
Noi docenti in lotta ci saremmo aspettati e ci aspettiamo
ancora un’inequivocabile condanna di tutta la surreale procedura,
unitamente alla diffusione capillare, tramite le RSU, di inviti a
non collaborare, da rivolgersi ai professori che in questi giorni
vengono indebitamente sollecitati e perfino minacciati perché
accettino incarichi non contemplati dal contratto, funzionali
all’espletamento delle farraginose prove concorsuali. E’ autolesionistico,
infatti, collaborare con un ministero intento a mortificare e ad affossare
la
scuola pubblica statale, per far trionfare il classismo e
per neutralizzare la libertà di insegnamento. Facciamo appello,
perciò, alla dignità professionale dei colleghi e dei dirigenti compulsati
dal ministero, affinché boicottino questa sordida messinscena allestita
in barba alla “qualità” e alla “competenza”, che favorisce solo i furbi
e i disonesti.
Annunciamo, contestualmente, che continueremo la
battaglia per l’annullamento del concorso, sia in sede giudiziaria,
procedendo con i ricorsi già avanzati, sia nelle piazze di tutta Italia,
mobilitandoci a più riprese per ottenere il ritiro di tutti i tagli sanciti
dalla 133/2008, il rifinanziamento della scuola pubblica, depauperata di
8,5 miliardi di euro e il blocco immediato di qualsiasi forma
di reclutamento diversa dalla prioritaria assunzione per scorrimento dalle
GaE. Rivendicheremo senza tregua, inoltre, il diritto dei docenti al
rispetto della loro dignità, dei precari all’assunzione a tempo indeterminato
- garanzia di continuità didattica -, degli alunni disabili ad essere seguiti
da un adeguato numero di docenti di sostegno specializzati e di tutti gli
studenti a ricevere una formazione seria, in classi non sovraffollate e in
strutture sicure.---
Precari Uniti
contro i Tagli
Coordinamento Precari Scuola Roma
Coordinamento Precari
Scuola Napoli
Coordinamento Lavoratori della Scuola “3 Ottobre”
Milano
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