sabato 16 febbraio 2013

pc 16 febbraio - E' QUESTO STATO CAPITALISTA CHE UCCIDE!


UNA SOLA SOLUZIONE, LA RIVOLUZIONE

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Sessantenne perde il lavoro e si impicca

(ANSA) - CASTIGLIONE CHIAVARESE (GENOVA), 16 FEB - Aveva perso il posto di lavoro e non sopportava piu' la disoccupazione: cosi' un uomo di 60 anni ha deciso di impiccarsi. I carabinieri di Sestri Levante e i conoscenti non hanno dubbi sulle cause della morte: e' un'altra vittima del lavoro che non c'e'. L'uomo e' stato trovato, nel pomeriggio, impiccato ad un albero nel bosco di monte Pu, dove era arrivato con la sua moto. Il corpo e' a disposizione della magistratura.(ANSA)


Senza lavoro da anni, si impicca in casa, anche la compagna era stata licenziata

PADOVA - L'ultimo tentativo a giugno dell'anno scorso quando la compagna l'aveva salvato in extremis. E così era accaduto anche ad aprile del 2010. Ieri ci ha riprovato. Agostino Cantarello, che avrebbe compiuto 46 anni ad agosto, si è ucciso impiccandosi nella cucina del suo appartamento, in via Trilussa a Mejaniga di Cadoneghe (Padova). Il secondo suicidio nel giro di pochi giorni a Cadoneghe: domenica sera, nella sua azienda di Vigonza, Albino Mazzaro, 54 anni di Cadoneghe, si è ucciso, schiacciato dalla difficoltà di riscuotere i suoi crediti. Un vissuto difficile e tormentato anche quello di Agostino, che negli ultimi anni l'aveva portato a tentare di farla finita già diverse volte.
Da tre anni era disoccupato; unica fonte di reddito una pensione che gli era stata riconosciuta per un'invalidità civile. Nonostante tutto, tra alti e bassi, Agostino ha tirato avanti. Poi, ieri pomeriggio, il collasso, dopo che anche la sua compagna Chiara Pavin, 45 anni, era stata licenziata pochi giorni prima. «È stato un insieme di fatti e notizie negative a farlo disperare - racconta tra le lacrime la compagna Chiara, con lui da sette anni - altra spiegazione non me la so dare. Non ci credo ancora. Mi sembrava tranquillo e le ultime parole che mi ha detto sono state per chiedermi cosa volevo per pranzo». Chiara non ce la fa a continuare e la voce s'interrompe. La donna fino a domenica lavorava come cuoca in una trattoria di San Giorgio delle Pertiche, dove il proprietario le aveva messo a disposizione una camera ed un bagno vista la distanza da casa.

«Poi domenica la bella notizia: Chiara da domani non vieni più. E così mi ha lasciato a casa senza tanti complimenti. E avanzo ancora lo stipendio da novembre, in tutto sono 3.800 euro. È chiaro che non ce la facevamo ad andare avanti: in casa siamo senza riscaldamento, dobbiamo scaldarci l'acqua per lavarci e la bolletta dell'Enel la sto pagando io grazie ad una rateizzazione dei pagamenti dopo che settimane fa ce l'avevano staccata. Forse si è sentito un peso per me e continuava a dirmi "ma cosa ci sto a fare qui senza un lavoro? A cosa servo?"». Chiara si ferma di nuovo: con gli occhi guarda la mensola che Agostino ha usato per allacciare la corda. In mano ha il coltello con cui l'ha tagliata nella speranza di salvarlo.

«Non stavo bene e sono andata a letto. Agostino era andato dal mio ex datore di lavoro per riconsegnare le chiavi della camera. Quando è tornato mi ha chiesto cosa volevo mangiare, ma gli ho risposto che non stavo bene. E ho preso sonno. Alle 14.20 mi sono alzata e quando sono arrivata in cucina me lo sono trovato davanti, così». Chiara ha tagliato la corda e Agostino è caduto a terra. Poi ha chiamato il 118. «Speravo fosse come le altre volte, che si salvasse. Dopo quasi un'ora i medici mi hanno detto che era morto. Ma perché, se era stato così premuroso con me ed era tranquillo? E adesso come faccio ad andare avanti? Sono senza lavoro, rischio di perdere la casa perché è di Agostino. I servizi sociali sanno tutta la nostra situazione ma ci dicono sempre "sistemeremo tutto, ci vuole pazienza, ci aggiorniamo la settimana prossima". E intanto i giorni passano e i problemi restano. Spero che qualcuno ora mi dia una mano».

Aggiornato il: 16/02/2013 | autore ANSA

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