"...Come sostenitrice di Rivoluzione
Civile, il giorno 14 febbraio sosterrò i luoghi di “One
Billion Rising” nella mia città [Palermo] così come sosterrò con il mio
attento impegno tutti gli interventi necessari a spezzare quelle catene che
ancora circondano i corpi di troppe donne e fermare la tragica e numerosa
sequenza della morte per mano della violenza maschile..." Giovanna
Marano candidata
alla Camera dei deputati per Rivoluzione Civile in Sicilia
Non
in nostro nome!
ci
viene subito da dire dinanzi alle ennesime parole di chi pensa di utilizzare una
manifestazione come passerella per la campagna elettorale e di "ergersi a
portavoce" degli interessi della maggioranza delle donne che in un paese come il
nostro subiscono quotidianamente, dal lavoro, alla famiglia, sul piano sessuale,
ideologico... un doppio attacco sempre più pesante, di cui la violenza sessuale
fino ai femminicidi è il più tragico.
Basta con "i loro impegni",
basta con i loro propositi di "interventi"... basta con le "belle" e
"rivoluzionarie" parole volte solo a deviare le donne dalla reale lotta che
sono chiamate a mettere oggi invece in campo.
Spezzare le
catene??? fermare la
tragica e numerosa sequenza della morte per mano della violenza maschile? e
come??? Ricandidandosi, come fa la Marano (ex sindacalista della Fiom) per un
posto in parlamento, che già ci ha provato con SEL alle precedenti
elezioni regionali, con un programma che proprio sulla questione della violenza
contro le donne proponeva come "soluzione" una riforma volta
all''introduzione dell'educazione sentimentale nelle scuole"???... eh sì! educare sin dalla tenera età le
fanciulle e i fanciulli ai buoni sentimenti, alla convivenza civile
"rivoluzionando" la cultura nei rapporti tra uomini e donne.
Se
poi ogni giorno quello stesso parlamento borghese, dove la Marano di turno "a
nome delle donne" mira ad entrare, sforna e continuerà a sfornare leggi e
provvedimenti contro le lavoratrici, le precarie, le disoccupate, le giovani...
proprio perché al servizio della classe dominante capitalista che deve
mantenere e conservare per la sua stessa esistenza anche la condizione di
oppressione delle donne, alimentando un humus sempre piu reazionario e
maschilista contro di esse sfociante in molteplici casi in violenza fino alle
uccisioni (vedi ciò che accade all'interno delle tante famiglie), questo le
varie Marano e company non lo dicono mai apertamente a noi donne!
Il
governo tecnico/dittatoriale Monti con tutti i suoi lacchè a sostegno, dal PD al
PdL all'UdC... docet! con l'attacco alle pensioni, all'art.18, le politiche
sempre più volte alla conciliazione lavoro- famiglia, i pesanti tagli ai servizi
sociali e sanitari con la trasformazione delle donne in sempre più
ammortizzatori sociali viventi.
La lotta della maggoranza delle donne
contro la violenza sessuale, i femminicidi, l'oppressione non può essere
rinchiusa dentro recinti elettoralisti e riformisti!
Giovedì anche a Palermo si svolgerà a
Piazza Massimo nel pomeriggio l'evento "One Billion Rising", una
danza mondiale di denuncia contro la violenza e le uccisioni delle
donne.
Noi come compagne del Movimento femminista proletario
rivoluzionario vi andremo e staremo tra le
donne che parteciperanno, ma alle stesse diremo apertamente che le Marano o
donne di altri partiti che hanno già annunciato di aderire e partecipare
all'evento, che a parole dicono di voler combattere la violenza sessuale e i
femminicidi di questa società e poi nei fatti cercano le "soluzioni" guardando
al "nuovo governo e parlamento" che uscirà dalle prossime elezioni non mettendo
mai in discussione la stessa società che menzionano, non sono e non possono
essere la via da seguire.
La lotta contro la violenza sessuale,
i femminicidi, l'oppressione non può che essere una lotta rivoluzionaria, ma
intendendo per rivoluzione quel percorso di lotta che sia volto a sradicare dal
profondo le radici di questa società per cambiarla davvero, una società che con
i suoi governi, padroni, stato, partiti borghesi con le loro politiche
reazionarie e di doppio attacco alle donne in ogni ambito è la vera causa della
violenza contro le donne.
Per questo diremo "BALLIAMO SI', MA
BALLIAMO SUI GOVERNI, SUI PADRONI, SULLO STATO... VERA CAUSA DELLA VIOLENZA,
FEMMINICIDI
E OPPRESSIONE"
Tante donne nel mondo stanno
dimostrando oggi concretamente tutto questo, che la lotta contro la violenza, i
femminicidi e l'oppressione deve essere un'altra, e tra queste in prima linea ci
sono le donne indiane che a milioni partecipano direttamente alla grande guerra
di popolo che è in corso contro il regime indiano e l'imperialismo in un paese
come l'India in cui l'oppressione contro di esse è tripla, quadrupla (abbiamo
visto sui Tg, letto sui giornali, in internet delle grandissime manifestazioni
dei mesi scorsi in India contro stupri e uccisioni delle donne), portando avanti
all'interno di questa guerra come donne, compagne, anche una dura lotta
rivoluzionaria contro tutti gli attacchi alla loro condizione di
genere.
Guardiamo a queste donne come un
forte esempio e stimolo per la B lotta sempre più urgente e necessaria anche nel
nostro paese contro quella che è una guerra a 360 gradi contro le
donne.
Per questo diciamo " BALLIAMO SI'… MA ARMANDOCI DALL'INDIA
ALL'ITALIA... AL MONDO INTERO CONTRO VIOLENZA, FEMMINICIDI, OPPRESSIONE DELLA FORZA RIVOLUZIONARIA PER ROVESCIARE QUESTA SOCIETA' CHE LI
PRODUCE".
Mfpr
Palermo
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