Sulla lettera del Usb a Clini, perchè non siamo d'accordo nel merito e anche nel metodo
Riportiamo sotto la ‘Lettera aperta al Ministro Clini’ mandata giorni fa dal Coordinamento Usb-Ilva-Taranto.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe ritiene che questa lettera sia sbagliata nel merito e nel metodo.
Nel merito. La lettera per sostenere la richiesta del Usb di
nazionalizzazione dell’Ilva fa riferimento al decreto salva-Ilva: “l’intervento
statale è contemplato nel D.L. 231/2012, fortemente voluto da Lei, Sig.
Ministro, nel caso in cui l’azienda non dovesse ottemperarvi”.
Noi, e tanti altri, abbiamo denunciato invece fin dall’inizio che questo
decreto è fatto allo scopo di salvare Riva e i suoi
profitti, è un via libera a produrre come ha fatto finora, lasciando la
gestione nelle mani di chi è agli arresti; in questo senso il decreto è una sorta
di lasciapassare a Riva che invece di essere perseguito anche dal governo viene premiato.
Mentre il decreto verso i lavoratori e le masse popolari di Taranto
non risolve affatto i problemi e, anzi, si presenta come un diktat.
Questo decreto è contro sia una piena
messa a norma della fabbrica che metta in discussione la libertà di produrre nelle condizioni attuali,
sia contro una reale bonifica ambientale, perchè dichiara lo stabilimento di
Taranto di importanza strategica nazionale; ciò vuol dire che ogni intervento se considerato in
contrasto con gli interessi strategici nazionali non va fatto e andrà
bloccato. In questa ottica, il decreto nei confronti degli operai stabilisce
una sorta di lavoro forzato, in una fabbrica resa ancora “zona franca” da norme e
diritti; in nome della “libertà” di produrre verranno impediti interventi
della magistratura, ma questo potrà essere usato anche contro lotte, scioperi, proteste degli operai.
Non è quindi un caso - come abbiamo già visto nelle scorse settimane - che l’Ilva sia stata militarizzata. Una cosa mai accaduta prima all'Ilva e forse in altre fabbriche, illegale e anticostituzionale. Dentro e fuori lo stabilimento vi erano polizia, carabinieri, Guardia di Finanza, Digos che tranquillamente e permanentemente transitavano in fabbrica, mancava solo l’esercito… Gli operai erano e sono (quando riprende la lotta) un “problema di ordine pubblico”, solo perché rivendicano diritto al lavoro e alla salute tutelati dalla stessa Costituzione.
Non è quindi un caso - come abbiamo già visto nelle scorse settimane - che l’Ilva sia stata militarizzata. Una cosa mai accaduta prima all'Ilva e forse in altre fabbriche, illegale e anticostituzionale. Dentro e fuori lo stabilimento vi erano polizia, carabinieri, Guardia di Finanza, Digos che tranquillamente e permanentemente transitavano in fabbrica, mancava solo l’esercito… Gli operai erano e sono (quando riprende la lotta) un “problema di ordine pubblico”, solo perché rivendicano diritto al lavoro e alla salute tutelati dalla stessa Costituzione.
Per questo chiedere a Clini, principale responsabile di questo decreto,
di far riferimento al decreto per difendere
lavoro e salute, è come chiedere ad un complice di un assassinio di
salvare la vita alla
vittima Metterla in questo modo oscura il fatto che non vi è
contrasto tra il governo e Riva/Ferrante in
questa fase, e che le, appunto “eventuali” ma attualmente non reali,
ipotesi di
“eventuale adozione di provvedimenti di amministrazione straordinaria”,
significherebbero sì intervento dello Stato, ma o per trovare altri
padroni (in
parte questo sta già avvenendo con il possibile ingresso di nuovi soci,
come la
Tata srl, nelle cui fabbriche gli operai non godono certo ottima salute e
sono supersfruttati e le popolazioni danneggiate e se lottano
combattute con l'esercito e la repressione),
o per fare qualche opera di risanamento di facciata e riconsegnarla
sempre ai
privati – ma questo è già avvenuto con l’Italsider. Parlare, quindi, di
“nazionalizzazione”
e non dire una parola su cosa era in termini di attacco alla salute e di
morte,
inquinamento l’Italsider delle PPSS nazionale, e non dire che Riva la
comprò a pochi soldi anche perché
nessuno la voleva e il governo di allora la dette a pochi soldi, vuol
dire non comprendere che la
“nazionalizzazione” in un sistema capitalista e con lo Stato del
capitale che è prodotto e difensore
di questo sistema, non può che basarsi sulle stesse leggi di
sfruttamento,
profitto, taglio dei costi inutili (quelli per sicurezza e difesa vita e
ambiente) del sistema capitalista.
D’altra parte, Clini ha già detto che lo Stato non ha i soldi per la messa a norma, e neanche per salvaguardare lavoro e reddito (vedi problema di mancanza fondi perfino per la cig in deroga!).
D’altra parte, Clini ha già detto che lo Stato non ha i soldi per la messa a norma, e neanche per salvaguardare lavoro e reddito (vedi problema di mancanza fondi perfino per la cig in deroga!).
Nel metodo. L’unico modo in
questa fase per rivolgersi a Clini non è certo con lettere “elogiative”,
che
danno esagerato credito alle sue parole. Se non si vuole essere presi
per il c.
e accontentarsi di un nuovo incontro di 5 minuti l'unico modo è la
protesta generale degli operai perchè il ministro si confronti realmente
non tanto con una sigla sindacale ma con gli operai in lotta. Questo
già poteva essere
quando Clini a gennaio è venuto a Taranto all’Ilva. Ma in quella
occasione la
stessa Usb non si sprecò molto nella protesta dei lavoratori ai cancelli
della
port. A affinché Clini ricevesse una delegazione, e preferì, dopo,
incontrare
tranquillamente, con l’autorizzazione della polizia, Clini in
Prefettura. Mentre
agli operai la risposta del governo, Ilva e Clini era stata alla
portineria un concentramento di tutte le
forze dell’ordine possibili, pronti a mettersi in assetto anti sommossa
per impedire che questo incontro avvenisse.
Che sia a volte opportuno che comunque un incontro con un sindacato di base avvenga, questo è normale; ciò che non è
normale è fare un incontro “militarizzato”, dopo che alla richiesta democratica
degli operai Clini ha risposto con la faccia della repressione.
TA. 9.2.13
SLAI COBAS per il sindacato di classe
slaicobasta@gmail.com
“LETTERA APERTA AL MINISTRO CLINI
Cordialità.
Nessun commento:
Posta un commento