lunedì 14 maggio 2012

pc 12-13 maggio - oscena campagna stampa orchestrata dalla questura di napoli dal collettivo autorganizzato universitario - orientale Napoli

L’incredibile articolo di Repubblica sui fatti di Equitalia a Napoli. È in atto un pericoloso tentativo di criminalizzare i movimenti sociali

Domenica 13 Maggio, su Repubblica Napoli è comparso in prima pagina un articolo titolato “Equitalia, indaga la procura: un cartello dietro i disordini”. Si tratta dell’ennesimo pezzo, nel giro di una sola settimana, in cui si riportano come oro colato le parole, le supposizioni, le invenzioni dei responsabili napoletani delle forze dell’ordine. Potete leggerlo qui sotto e farvi da soli un’idea di come si stia tentando in ogni modo in Italia di alzare la tensione e criminalizzare i movimenti sociali. Noi qui vi proponiamo un nostro commento…
Quando leggi il nome del tuo collettivo in un bel paginone di Repubblica, citato come se fosse Al Quaeda intenta a preparare chissà quale attentato, ti passano per la testa mille pensieri. Il primo è: “adesso dovremmo scrivere qualcosa, perché chi ci legge, partecipa alle nostre iniziative, possa sapere cosa ne pensiamo e avere una nostra versione dei fatti".
Tenteremo, allora, di essere brevi, perché di domenica le energie sono poche e dovrebbero essere indirizzate tutte alla digestione del ragù domenicale: l'articolo fa schifo, ma fa anche peggio. Perché la penna di Conchita Sannino non vuole riportare e commentare quanto successo fuori Equitalia venerdì mattina: il suo pezzo finge di essere un pezzo giornalistico quando invece è altro.
È un articolo-inoltra dalla Questura di Napoli e, questa volta, a firmarlo non è neanche la solita stagista precaria che deve fare in fretta e non controlla cosa scrive, ma un giornalista “di tutto rispetto”. Anche per questo va preso molto sul serio.
Le caratteristiche dell’articolo assomigliano infatti molto a quelle del messaggio mafioso. Come un messaggio mafioso, l’articolo manda due avvertimenti diversi, uno rivolto a "noi" l'altro ai lettori.
Ai lettori sembra dire: vi ricordate del titolone in prima pagina, della trasmissione televisiva, dell'annuncio di Monti sulla tensione sociale che cresce, del manager gambizzato a Genova? Bene, prendete tutto questo e mischiatelo con quanto successo venerdì mattina davanti alla sede di Equitalia. Mischiate per bene tutto, senza provare a fermarvi sulle differenze, le contraddizioni, la pochezza e faziosità dell’informazione, perché quanto più tutto è confuso, fumoso, meglio funziona, meglio è…
Allora, proprio come si fa ogni giorno con i dati sullo spread, bisogna terrorizzare lo spettatore, di modo che non agisca, che le sue esigenze non si leghino a quelle degli altri. “In Italia c'è un malessere sociale alle stelle”, “il terrorismo degli anni '70 sta tornando”, “c'è bisogno dell'esercito”, “c'è bisogno di De Gennaro”, si, proprio lui, quello della Diaz, premiato per i suoi “meriti” con la carica di Sottosegretario di Stato della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “C'è bisogno di repressione”, è “stato d'emergenza”!
Visto che ormai non si può più negare che la situazione è drammatica – è il ministro Passera che parla di 6-7 milioni fra disoccupati, cassaintegrati, esodati, inoccupati, scoraggiati etc –, visto che tanti stanno impazzendo, si stanno ammazzando, o forse stanno solo prendendo coscienza, bisogna inventare qualche “cattivo” che chissà perché “strumentalizza” il disagio. Bisogna dire che dietro ad ogni manifestazione c’è una “regia occulta”, quasi come se il malessere della gente sia un film che girano gli attivisti del movimento napoletano… Noi invece pensiamo che il malessere non lo creiamo noi: c'è, è insito nelle condizioni di precarietà e impoverimento in cui la maggioranza si ritrova sempre più e se si trasforma in conflitto è perché la corda non si può tirare all’infinito…
Per questo ora la Questura tenta di isolare i militanti - che non sono “mostri”, ma persone normali, ragazze e ragazzi che hanno gli stessi problemi di tutti, con la differenza che si ribellano contro questo assurdo stato di cose invece di subirlo – da tutte quelle persone che stanno iniziando a dire la loro.
E qui veniamo al secondo messaggio dell’articolo, quello latente, a cui Repubblica si presta bene. È un messaggio rivolto ai militanti politici, a cui si dice: il Governo Monti deve andare avanti ad ogni costo, voi non dovete rompere le palle. Se ci provate siamo disposti a inventarci di tutto. Come abbiamo fatto con i disoccupati (il procuratore aggiunto Gianni Melillo intervistato oggi è proprio quello che ha sostenuto teoremi “sovversivi” puntualmente smentiti dalla magistratura napoletana) o come abbiamo fatto con i NO TAV (e basti vedere il carcere duro e preventivo dato a Giorgio Rossetto).
Così si fa passare per sovversiva ogni associazione di protesta dei cittadini che mira a fare pressione perché le cose cambino. Si vuole costringere la gente a restare in casa: è la strategia della tensione che torna come farsa.
In particolare a spaventare le forze dell’ordine c’è il fatto innegabile che l’iniziativa di venerdì ad Equitalia ha riscosso un consenso altissimo fra i cittadini del quartiere e fra tutte le persone che stanno pagando questa crisi. Per questo, a fronte di un po’ di vernice su un palazzo, sono state lanciate cariche pesantissime, che hanno causato decine di ferite fra i manifestanti. Per questo oggi partono ben 17 denunce. Denunce che non sono rivolte solo a chi è sceso in piazza, ma a chiunque abbia approvato quell’iniziativa. Quelle denunce parlano a voi! Ed anche per questo la risposta deve essere collettiva!
L'aria si fa pesantuccia, ma di tornare a lamentarci negli autobus, o a porre fiducia nelle urne come ci suggerisce il nostro Sindaco, di piangere della nostra condizione nella nostra stanzetta, non ne abbiamo alcuna voglia! Abbiamo sempre fatto le nostre lotte alla luce del sole…
Se volete sapere a cosa ci dedicheremo nei prossimi tempi, signori giornalisti, non c'è bisogno di costose indagini, magistrati a lavoro, carabinieri e polizia mobilitati! Ve lo diciamo noi, in esclusiva!
Continueremo la mobilitazione contro Equitalia (venerdì prossimo c’è già un altro appuntamento del movimento napoletano!). Continueremo la lotta contro una riforma del lavoro che ci rende tutti schiavi. Continueremo a batterci contro questo governo che sta affamando tanti, pur di non toccare i ricchi… E continueremo a dire che una soluzione alla crisi c’è, ed è questa: Eat The Rich!
Visto che date spazio a tante cazzate, potete trovare una pagina per una proposta seria, no?







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