giovedì 3 novembre 2011

pc 3 novembre - Dopo le cariche sit-in di denuncia

ore 12.38. "Le cariche contro gli studenti sono un errore figlio di un altro gravissimo errore", ha detto il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti. "Come abbiamo detto fin dal primo momento, impedire i cortei è una decisione sbagliata e destinata a produrre tensione. Una scelta che si conferma dannosa perché inchioda le forze dell'ordine ad una gestione dell'ordine pubblico rigida e muscolare, come del resto dimostrano anche le cariche affrettate di questa mattina e le raccomandazioni preventive inviate ai presidi. Ma anche una deriva sbagliata e insidiosa per l'Italia perché, in un momento drammatico della vita del Paese, accentua la percezione di sordità e afasia delle istituzioni nei confronti dei giovani e la debolezza totale di una politica incapace di trovare strumenti e idee per interloquire con le istanze e le inquietudine poste dai movimenti. Non ci siamo mai sottratti alle esigenze di garantire l'ordine e al bisogno di colpire i violenti: ma tutto questo non c'entra nulla con quanto avvenuto oggi", ha concluso Zingaretti.


ore 12.32.
Tra i ragazzi c'è chi accusa: "Mi hanno inseguito e mi hanno schiaffeggiato" denuncia uno studente di Economia della Sapienza di 23 anni, che è stato fermato durante la manifestazione vicino alla stazione Tiburtina a Roma. "Stavo uscendo dal cantiere della stazione - racconta - mi hanno seguito perché dicevano che avevo lanciato qualcosa, ma non era vero". Continua il ragazzo: "Mi dicevano che ero a volto coperto - spiega - ma avevo solo uno scaldacollo, di quelli che si vendono sulle bancarelle. Mi hanno afferrato da dietro, ho perso anche la collana. Mi hanno schiaffeggiato senza motivo". Adesso il cantiere è vuoto e gli studenti sono tornati sul piazzale.

ore 12.25.
Dopo gli scontri tra gli studenti e le forze di polizia in piazzale della stazione Tiburtina torna la calma e i ragazzi hanno srotolato per terra lo striscione hanno indetto una sorta di assemblea a cielo aperto. Un ragazzo dal megafono annuncia che uno studente del Mamiani è stato fermato e rilasciato e che al momento l'unico modo per lasciare la piazza "è quello di essere identificati dalla polizia. Siamo stati sequestrati'', dice. Rimasti in poche centinaia gli studenti per ora restano in attesa di ulteriori indicazioni anche da parte della Questura.

ore 12.19. "Non molleremo, non ce ne andremo. Ci riprenderemo la città", dicono gli studenti seduti a terra all'interno del cantiere della stazione Tiburtina. Tra loro un 23enne dell'università La Sapienza, identificato dopo le cariche. "Mi hanno preso a schiaffi - racconta - perchè dicevano che avevo lanciato qualcosa contro le forze dell'ordine. E' assurdo", prosegue mostrando una collanina che si è rotta durante i disordini.

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