giovedì 3 novembre 2011

pc 3 settembre - libertà per tutti i ribelli arrestati per il 15 ottobre

Tribunale del Riesame ha deciso di lasciare a Regina Coeli solo Giovanni Caputi. "Decisione iniqua" secondo il suo avvocato. Nei prossimi giorni i giudici esamineranno le posizioni di Valerio Pascali e di Fabrizio Filippi , detto "Er pelliccia". Confermata la misura cautelare per Leonardo Vecchiolla

ROMA - Tornano a casa quasi tutti i giovani arrestati per gli scontri avvenuti durante la manifestazione degli indignati del 15 ottobre scorso a Roma. Il Tribunale del riesame della Capitale ha invece confermato la misura cautelare in carcere per Giovanni Caputi. Sul giovane, di origini baresi poi trasferito a Milano e infine a Barcellona, il giudice aveva sottolineato che "era pienamente consapevole e partecipe dell'azione del gruppo rivolta contro le forze dell'ordine come dimostra l'azione ripetuta di lancio di sanpietrini e di altri oggetti analogamente a quanto stavano facendo gli altri componenti del gruppo". Gli arresti domiciliari, invece, sono stati concessi a: Giuseppe Ciurleo, ai fratelli Alessandro e Giovanni Venuto, Lorenzo Giuliani, Robert Scarlet, Stefano Conigliaro ed Ilaria Ciancamerla.

Il collegio, presieduto da Vincenzo Capozza, ha stabilito che Alessia Catarinozzi e Alessandra Orchi, siano sottoposte ad obbligo di firma. Il reato contestato è quello di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale. Nei prossimi giorni il tribunale prenderà in esame le posizioni di Valerio Pascali (fermato il 15 ottobre assieme agli altri e ancora in carcere) e di Fabrizio Filippi, detto 'er pelliccia', accusato di aver lanciato un estintore durante i disordini. Il gip di Roma ha reiterato la misura cautelare emessa dal tribunale di Chieti per Leonardo Vecchiolla, coinvolto nell'assalto ad un blindato dei carabinieri.

L'avvocato Fabrizio Gallo, difensore di Caputi, si è detto "sorpreso" della decisione del tribunale del riesame di confermare la custodia in carcere per il suo assistito. "Considero questa decisione iniqua. Può aver avuto un peso il fatto che il mio assistito da tempo viva in Spagna. Valuteremo, una volta che saranno depositate le motivazioni, il ricorso in Cassazione".

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