lunedì 31 ottobre 2011

pc 31 ottobre - Ravenna: presidio contro la repressione e per la libertà dei compagni arrestati a Roma il 15 ottobre


LA PROTESTA
I proletari comunisti in tribunale
«Anche per i ribelli di Roma»
Un presidio per il processo dopo le contestazioni a Storace
I proletari comunisti saranno giovedì mattina, 3 novembre, di fronte al tribunale di Ravenna in occasione del processo contro quelli che loro definiscono «antifascisti». A denunciarli, come ricordano in una nota i proletari comunisti, la Digos per avere contestato Storace de La Destra nel corso della sua venuta a Ravenna nel 2008.
«Pensiamo – scrivono – non abbia gradito lo striscione con cui l'avevamo accolto: "più diritti agli immigrati, fascisti e razzisti vanno cacciati", slogan e speakeraggio». I proletari comunisti contestano il fatto che la denuncia non sia partita da Storace ma dalla polizia.
«Ancora una volta le forze della repressione intendono colpire l'antifascismo militante – scrivono ancora nella loro nota – e, in particolare, i compagni di proletari comunisti che hanno promosso a livello locale la Raf, rete antifascista. Questo processo riguarda tutti coloro che fanno antifascismo non a chiacchiere ma su diversi livelli, da quello culturale contro il revisionismo storico a quello politico e militante».

Il presidio in tribunale, dicono i proletari comunisti, si schiera infine anche «con i giovani ribelli arrestati a Roma dopo i fatti dello scorso 15 ottobre e ne chiede la liberazione».

31 - 10 - 2011

Criminali sono i fascisti e la polizia che li protegge

L’antifascismo non si processa!

Il 3 di novembre a Ravenna ci sarà un processo contro antifascisti.

A denunciarci la digos per avere contestato il boia Storace arrivato a Ravenna per soffiare sul fuoco del razzismo con un convegno organizzato dalla sua formazione neofascista, la Destra, contro la costruzione in città di una moschea. I fatti sono relativi all'ottobre del 2008.

Pensiamo non abbia gradito lo striscione con cui l'avevamo accolto: "più diritti agli immigrati, fascisti e razzisti vanno cacciati", slogan e speakeraggio.

Ma la denuncia non è partita dal caporione fascista bensì dalla polizia schierata in sua difesa.

Ancora una volta le forze della repressione intendono colpire l'antifascismo militante e, in particolare, i compagni di proletari comunisti che hanno promosso a livello locale la Raf, rete antifascista.

E non è certo la prima volta in questa città.

Questo processo riguarda tutti coloro che fanno antifascismo non a chiacchiere ma su diversi livelli, da quello culturale -contro il revisionismo storico- a quello politico e militante.

Un presidio che si schiera con i giovani ribelli arrestati a Roma e ne chiede la liberazione.

E' necessaria una mobilitazione che unisca la costruzione di reti antifasciste con la lotta contro la repressione e lo stato di polizia.


proletari comunisti-Ravenna

ravros@libero.it

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