Nell'ultimo numero di Proletari comunisti in uscita in questi giorni una intera pagina è dedicata alla situazione alla Fiat e un testo di analisi denuncia riguarda il sistema Ergo-Uas alla Fiat Sata.
Riteniamo utile, perchè in sintonia con questo articolo di Proletari comunisti, la pubblicazione di questa lettera - tratta dal sito di 'Operai contro'.
La lettera
Quando si deve aumentare lo sfruttamento di noi operai i padroni utilizzano tutti gli strumenti a loro disposizione. Licenziamenti, provvedimenti disciplinari, spostamenti punitivi sono all'ordine del giorno. Per tenere gli operai con la testa bassa, i padroni, oltre ad utilizzare questi strumenti, si servono dei loro fedeli alleati. Gente che in cambio di privilegi, di carriere sindacali e probabili successi politici, ma anche di posti di lavoro dove non si suda, non ci pensano due volte a dare una mano al padrone. Si presentano quando viene loro chiesto, ma anche quando ci si presenta la minima occasione. Questi personaggi sono dappertutto e sono tantissimi.
Tantissimi di noi operai non riescono nemmeno ad individuare questi personaggi. Tanti di noi pensano addirittura che questi siano loro alleati. Noi operai contrariamente abbiamo pochi alleati.
Tantissimi operai continuano a ruotare intorno a chi vende o svende quotidianamente la loro pelle al padrone.
Non è difficile individuare i personaggi che danno una mano al padrone in cambio del proprio tornaconto, eppure a tanti operai sembra abbagliarsi la vista.
Tanti lavoratori invece non hanno problemi di vista, sanno chi sono questi personaggi, però scelgono di stare con loro per svariati motivi. Pensano che stare insieme a queste persone in qualche modo, per loro possa essere una garanzia. E se le questioni si aggravano e peggiorano anche rispetto a quello che i propri figli troveranno in futuro poco importa.
Per molti operai è difficile trovare la quadra. Molte volte basterebbe però sforzare un po’ di più la memoria. Ricordarsi di più, quello che è successo in passato. Quando è arrivata l'ora di piegare gli operai di Pomigliano, la Fiat per consolidare i propri interessi si è data da fare e a Melfi i dirigenti di Fim, Uilm, Fismic e Ugl, insieme ad una canea di delegati RSU gli hanno dato una mano.
In coro, dicevano che quello che veniva fatto a Pomigliano era necessario perché lì gli operai erano lavativi, non riguardava gli altri stabilimenti, in particolare noi operai della Fiat di Melfi. La predica veniva fatta proprio da chi non aveva mai lavorato e sudato sulle linee di montaggio. Tantissimi lavoratori sostenevano la tesi dei dirigenti sindacali e gli operai di Pomigliano furono isolati.
Quando la Fiat ha deciso che era arrivata l'ora di chiedere di più agli operai di Mirafiori, gli stessi personaggi ci hanno riempito di chiacchiere che era necessario fare quello che si stava facendo a Mirafiori perché "c'era la crisi".
Mentre Fim, Uilm, Fismic e Ugl stavano per accettare quello che la Fiat chiedeva per gli operai di Mirafiori, a Melfi i dirigenti locali appartenenti agli stessi sindacati con comunicati a mezzo stampa già affermavano che volevano firmare accordi con la Fiat come si era fatto a Pomigliano e Mirafiori.
La Fiat non aveva ancora chiesto di firmare accordi tesi a sfruttare ulteriormente la pelle di noi operai e i dirigenti di questi sindacati già affermavano che erano disposti a farlo! Si aveva l'impressione che gareggiassero fra loro a chi arrivava primo a dare una mano al padrone per sfruttare ulteriormente noi operai. Chi era più bravo a svendere la nostra pelle.
Il 31 Marzo 2011, infatti a Melfi, dietro insistenza di Fim, Uilm, Fismic e Ugl, viene raggiunta l'intesa sull'introduzione del sistema denominato Ergo-Uas e viene messo da parte il vecchio sistema di lavoro TMC 2.
Il nuovo sistema di lavoro, dicono loro, dovrebbe prevedere un miglioramento delle condizioni di lavoro. Gli operai sulle linee non se ne accorgono, anzi aumentano i ritmi..."
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