Davanti all’incessante attività dei maoisti con scioperi generali con blocco totale (bandh – tra gli ultimi quello di giovedì scorso contro la potente multinazionale sudcoreana dell’acciaio Posco) e l’impossibilità per le forze governative di entrare nelle zone liberate, e nonostante l’infuriare dell’operazione genocida “Green Hunt”, i funzionari governativi fanno di tutto per mettere in cattiva luce i maoisti con notizie false e ridicole smentite dagli stessi protagonisti come risulta dall’articolo che riportiamo dalla stampa borghese indiana.
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Non sono stata rapita dai maoisti: ricercatrice con sede negli Stati Uniti
Giu 30, 2011, 1248 ore di IST
Una ricercatrice universitaria americana, che le notizie riportavano come scomparsa mercoledì (29 giugno) insieme alla sua guida nel distretto di Jamui, Bihar, ha fatto una dichiarazione a Times Now negando con veemenza i resoconti che raccontavano del suo rapimento da parte dei maoisti.
Una residente di Bangalore - Juhi Tyagi, di circa 30 anni, ricercatore di sociologia presso
Parlando con Times Now Juhi ha detto: "Io non so da dove sia venuta fuori la notizia, sto facendo la mia ricerca e sto girando per i villaggi qui intorno. Potete per favore rilasciare una dichiarazione che dica che è tutto assolutamente falso. Sto facendo la mia ricerca. Non so da dove tutte queste informazioni false siano venute fuori. Potete per favore rilasciare una dichiarazione a nome mio. Sto nei villaggi e sto facendo le mie ricerche. Questo è tutto quello che sto facendo.
Il sovrintendente di polizia di Jamui, Ram Narain Singh, aveva detto ieri che Tyagi era scomparsa da due giorni con una abitante locale, Pradeep Das.
I due sono si stavano incontrando con alcuni abitanti dei villaggi, sospettati di essere simpatizzanti dei maoisti, ha detto.
Tyagi è arrivata a Jamui il 15 giugno. Lei aveva già visitato il distretto anche in precedenza. Jamui è considerata una roccaforte del Partito comunista dell’India-maoista messo al bando.
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