"Sbalordisce e indigna l'atto approvato all'unanimità dal Consiglio comunale
di Terni in merito alla sentenza ThyssenKrupp."
"Sbalordisce, perché la giusta necessità di difendere il lavoro e i
lavoratori ternani non può essere scambiato con l'accettazione del ricatto
della ThyssenKrupp che, a causa della sentenza di Torino, minaccia di
andarsene dall'Italia."
"Il Consiglio comunale di Terni, di fatto, accetta il ricatto della
ThyssenKrupp nel momento in cui valuta la sentenza come abnorme perché
troppo severa con l'Azienda."
"Forse che le vite perdute di sette lavoratori non valgono la condanna non
solo dei dirigenti aziendali, ma anche quella dell'Azienda a pagare un
milione di euro e a non avere i finanziamenti pubblici per sei mesi?"
"E' inaccettabile che un Consiglio comunale, che dovrebbe avere l'obiettivo
fondamentale di tutelare le condizioni dei propri cittadini anche come
lavoratori, faccia suo il punto di vista dell'Azienda, finendo per accettare
l'ipotesi dello scambio del lavoro con la vita dei lavoratori."
"La Fiom contrasterà questa posizione perché auspicava che, a Torino, si
giungesse a questa sentenza. Ci siamo infatti costituiti parte civile
proprio perché continuiamo a pensare che si debba rimettere in discussione
il modello produttivo che ha ridotto i lavoratori a merce e non a persone e
che porta malattie, infortuni e morti."
"Noi contrasteremo la ThyssenKrupp che minaccia di rimettere in discussione
la sua permanenza in Italia quasi che gli investimenti, nel nostro Paese,
siano possibili solo a condizione di non rispettare le norme e le leggi
sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori."
"La vera sfida per la tenuta del sito ternano e per la permanenza della
ThyssenKrupp in Italia è e dovrà continuare ad essere relativa non all'abbattimento
dei costi, ma alla qualità dei processi e dei prodotti."
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Nessun commento:
Posta un commento