COMUNICATO DI SOLIDARIETA' AD ANTONELLO TIDDIA
Lo sapevamo, disturbiamo interessi importanti: la cosiddetta "sicurezza nazionale" nel cui nome la società Almaviva, controllata da Finmeccanica, gestisce un lucroso appalto per l'installazione di radar militari lungo le coste italiane. La tecnologia è israeliana, il fornitore una delle più grosse industrie militari dello stato d'Israele.
I neofascisti locali ancora una volta fanno il loro sporco lavoro in difesa degli interessi dei potenti ma le loro minacce non fanno che rafforzare le nostre ragioni: nessun radar nè in Sardegna nè altrove.
Piena solidarietà ad Antonello Tiddia, attivista ed esponente del comitato noradar.
Comitato NORADAR
dall'unione sarda del 27 aprile 2011
Minacce all'attivista antiradar
Mercoledì 27 aprile 2011
“Vi comunichiamo che abbiamo condannato a morte Antonello Tiddia, il minatore rosso”.
Poche righe, infarcite di minacce e insulti, scritte a mano con un pennarello rosso e indirizzate alla redazione di Carbonia de L'Unione Sarda. La lettera è stata spedita il 18 aprile da Cagliari da qualcuno che si firma “Nuclei fascisti sociali” e che inneggia al Duce dopo aver annunciato un'azione violenta (“prima lo gambizziamo e poi lo uccideremo”) contro l'operaio della Carbosulcis Antonello Tiddia, 49 anni, in questi giorni in prima linea nell'ambito della protesta contro l'installazione del radar della Guardia di Finanza nella località “Su Semaforu” a Sant'Antioco.
Chi scrive, accusando Tiddia di essere “amico degli indipendentisti e degli anarchici”, fa proprio riferimento a questa battaglia, ma anche a quelle a cui l'operaio ha preso parte negli ultimi anni “contro i radar - si legge - contro le basi militari, nucleare, in difesa di Bruno Bellomonte e come delegato Rsu Carbosulcis, sempre a favore degli operai”. Chi scrive conclude dicendo “Vogliamo vendicare la gambizzazione del camerata Andrea Antonini a Roma”.
I tempi biblici nella consegna della corrispondenza del Sulcis hanno fatto sì che la lettera venisse recapitata in redazione soltanto ieri mattina: è stata immediatamente consegnata ai carabinieri della stazione della Compagnia di Carbonia e sulla faccenda è già stata avviata un'indagine
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