lunedì 15 novembre 2010

pc quotidiano 15 novembre - urgente da brescia

URGENTE, ore 14.45: invitiamo tutti e tutte a raggiungere l’areoporto di Malpensa dove dovrebbero essere deportati in Egitto 9 immigrati reclusi nei Cie di Torino e Milano. Gli aerei in partenza sono quelli delle 15.05 e delle 16.45. Poco fa è giunta una telefonata in radio nella quale il fratello di uno degli immigrati che stanno per essere deportati ha affermato che 5 di loro sarebbero dentro l’areoporto e probabilmente fatti partire con l’aereo delle 15.05.

Ore 14.00: è in corso a Milano il presidio sotto il Consolato egiziano per protestare contro il governo del Cairo, che starebbe facilitando le espulsioni degli immigrati deportati nei Cie dopo le cariche di lunedì scorso a Brescia. Si cerca di fare pressioni sui diplomatici perché le espulsioni vengano almeno sospese. Sempre più probabile, secondo le agenzie stampa, che vengano rimandati in Egitto anche i tre detenuti nel Cie milanese di via Corelli. Il rimpatrio sarebbe previsto per le 17 circa.In corso, nelle sede della Prefettura di Milano, anche un incontro fra una delegazione del comitato di sostegno ai migranti sulla torretta di via Imbonati e i vertici prefettizi.

Ore 13.45: ancora un report dall’agenzia Ansa, per smentire chi sostiene che i 4 ragazzi sulla gru si stiano muovendo nell’illegalità.

Ore 13.00: in redazione arriva il comunicato dell’Assemblea nazionale antirazzista del 14 novembre a Milano; lo riportiamo per intero. L'Assemblea chiama anche a 2 appuntamenti nazionali, una giornata di lotta il 20 novembre e un'assemblea nazionale il 28

Ore 12:17 Il fratello di uno dei reclusi nel Cie di Torino conferma in diretta ai nostri microfoni: stanno portando i sei egiziani verso l’aeroporto di Malpensa. Anche i media egiziani dicono che gli espulsi sono attesi oggi al Cairo.

Ore 12.00: in redazione arriva il comunicato della Rete antifascista bresciana sui fatti di sabato pomeriggio in via San Faustino. Lo riportiamo per intero. Leggi il comunicato. Da Torino chiamano alla mobilitazione sotto il CIE di Corso Brunelleschi. Pare che per un egiziano si prospetto un duro trattamento una volta deportato in patria

Ore 11.40: riportiamo dall’agenzia Ansa l’ennesima provocazione del Viminale.

Ore 11.30: da Torino gli antirazzisti impegnati nel monitoraggio del Cie fanno sapere di aver parlato con alcuni contatti dentro il lager di Stato di corso Brunelleschi. Stando alle loro informazioni, le espulsioni sarebbero imminenti e riguardarebbero 6 reclusi, non 5 come detto in precedenza. Seguiranno ulteriori aggiornamenti. Intanto l’avvocato Vicini continua a fare da ponte per la comunicazione fra chi sta sulla gru e chi sta sotto.

Ore 11.00: ancora momenti di concitazione sotto la gru. Nel cantiere del metrobus, ancora militarizzato, ci sono i rappresentanti sindacali (Galletti e Renato Zaltieri, segretario Cisl), Dress del Coordinamento immigrati Cgil, Tofia dell’Idv, Said del Forum marocchino per l’integrazione, don Mario Toffari e don Fabio Corazzina. In corso c’è nuovamente una trattativa sulla proposta di mediazione avanzata ieri sera da sindacati e curia. Il negoziato ha però escluso le realtà che animano il presidio di solidarietà, almeno fino a quando non si è rusciti a far arrivare sotto la gru l’avvocato Manlio Vicini dell’associazione Diritti per tutti, che i quattro occupanti hanno scelto come loro legale di fiducia. Nel frattempo si cerca di avere notizie più precise sulla sorte dei cinque egiziani reclusi nel Cie di Torino. Don Mario Toffari ribadisce: la Questura di Brescia ha smentito le espulsioni. I cellulari dei nostri contatti dentro il Cie restano però spenti, al contrario dei giorni scorsi.

Ore 10.00: sotto la gru arrivano rappresentanti della Chiesa cattolica bresciana (don Mario Toffari) e della Camera del lavoro (il segretario genarele Damiano Galletti). Dal presidio ci informano che dal basso si sta tentando di convincere i ragazzi sulla gru che non sono in corso espulsioni dai Cie dove sono reclusi gli immigrati bresciani deportati lunedì scorso, dopo le cariche e lo sgombero del presidio di via Porta Pile. Sarebbe stata la Questura di Brescia a smentire le espulsioni in corso. Da Torino, dal Cie di corso Brunelleschi, continuano invece ad arrivare conferme: i reclusi di origine egiziana starebbero per essere rimpatriati.

Ore 9.00: da Torino arriva l’allarme che i cinque compagni egiziani detenuti nel Cie di Corso Brunelleschi stanno per essere espulsi. Poco fa gli è stato detto di prepararsi . La procedura prevede poi il trasferimento verso l’aereoporto della Malpensa.

Ore 1:25: è stata una serata ad altissima tensione, alla fine terminata con una nuova straordinaria mobilitazione sopra e sotto la gru e un piccolo passo avanti sul fronte trattativa. Attorno alle 22.30 una mediazione, avanzata da Cgil, Cisl e Curia è stata presentata sotto la gru ai giornalisti mainstream. Nessuno del presidio, dell’associazione “Diritti per Tutti” e delle comunità immigrate sapeva però nulla dei termini della trattativa. Sono seguiti continui contatti via megafono fra piazza e migranti sulla gru per capire cosa stesse accadendo. L’intento iniziale percepito dal presidio è infatti che si cercasse di fare pressione sui migranti perchè accettassero immediatamente la mediazione nebulosa e scendessero dalla gru senza garanzie precise. Buio totale, inoltre, sul futuro dei migranti nei Cie, su alcuni dei quali pende da domattina il forte rischio di espulsione. Dalla gru sono arrivate grida di un coraggio inaudito: dopo giorni di sofferenze, cibo scarso e nessun contatto con l’esterno, il loro primo pensierio è andato ai migranti nei Cie. “Se domani li espellete – hanno urlato Arun, Jimi, Rachid e Sajad – ci arrabbieremo moltissimo e qui scoppia un casino”. Dopo diversi minuti di confronto fra i mediatori e la piazza, tutti trasmessi in diretta dalla Radio in un crescendo di emozioni, la forza dell’unione di presidio e migranti sulla gru ha imposto una mediazione nella mediazione: nessuna decisione affrettata o immediata, i migranti hanno accettato di far salire sulla gru il testo proposto da Cgil, Cisl e Curia, nominando inoltre come avvocati di fiducia i legali dell’ass. “Diritti per Tutti”. A partire da domani mattina, attraverso una radiotrasmittente che verrà fatta salire dalle forze dell’ordine sulla gru, i quattro fratelli potranno comunicare con gli avvocati e fare tutte le valutazioni del caso.

ARUN, RACHID, JIMI, SAJAD: IL VOSTRO CORAGGIO E’ IL NOSTRO CORAGGIO, SIAMO SEMPRE AL VOSTRO FIANCO!!!!!


Comunicato dell’assemblea nazionale antirazzista del 14 novembre a
Milano
By Anonimo
Published: 15/11/2010 - 14:32
Il 14 novembre è stata fatta un’assemblea antirazzista alla quale hanno partecipato diverse città
d’Italia: Brescia, Milano, Parma, Trieste, Bologna, Vicenza, Padova, Massa Carrara, Bergamo,
Genova.
La riunione è stata fatta in solidarietà con la lotta che stanno conducendo gli immigrati sulla gru a
Brescia dal 30 ottobre e quelli sulla torre di via Imbonati dal 5 novembre contro la sanatoria truffa e
per il permesso di soggiorno per tutti.
Noi siamo consapevoli che in entrambi i casi la lotta dei migranti si configura come una lotta sociale
collettiva che riguarda la condizione dei migranti nel suo complesso. In particolare il movimento
bresciano dei migranti e degli antirazzisti sta pagando un prezzo altissimo per il suo impegno. Altri
devono ora raccogliere la sfida che è stata lanciata, in forme che rendano visibile una solidarietà che
si è già espressa in forma di massa nella grande manifestazione di Bologna del 13 novembre.
L’assemblea ha deciso di indire una giornata di lotta in ogni città d’Italia per sabato 20 novembre.
E’ stato inoltre chiesto ad altre città d’Italia di seguire l’esempio dei nostri fratelli di Brescia e Milano
e organizzare iniziative di lotta che siano continuative perché il problema della sanatoria truffa non è
locale, ma nazionale.
Infine si convoca ad un’assemblea nazionale del movimento antirazzista e degli immigrati per
domenica 28 novembre a Firenze.
Si chiede alle città di fare, nella misura del possibile, assemblee cittadine affinché l’assemblea
nazionale possa essere un momento in cui si confrontino pareri e azioni già discusse nelle città.
L’assemblea del 14 novembre sotto la torre occupata dagli immigrati di via Imbonati a Milano.

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