martedì 16 novembre 2010

pc quotidiano 16 novembre - terzigno .. la lotta continua imposto il divieto di sversamento

C'erano oltre mille cittadini, nel tardo pomeriggio di oggi, a riempire e circondare con rabbia la sala consiliare di Terzigno e la pressione sociale per il Sindaco si è fatta probabilmente ineludibile. Così lo stesso Sindaco Auricchio ha dovuto finalmente firmare un'ordinanza in cui si vieta ad horas lo sversamento nella ex cava Sari per ineludibili ragioni di salute pubblica! Un testo di ordinanza proposto dagli avvocati dei comitati civici.
Del resto il famoso "papello" firmato dai sindaci con Berlusconi, che come comitati abbiamo sempre respinto, ma che i sindaci avevano invece firmato, vincolava pur sempre lo sversamento nella ex-cava Sari ai risultati delle analisi ambientali. Le ennesime! Ebbene ovviamente anche queste analisi ci hanno dato risultati shock e una conferma su tutte: la discarica è una bomba ecologica in un territorio già gravemente compromesso, specie per la condizione delle falde acquifere! La salute di tutti è in pericolo!!
Ora, per essere conseguente a questa ordinanza, il sindaco Auricchio deve inviare la polizia municipale a verificare che sia rispettata! Certo, il Prefetto può poi avocarla, ma a quel punto, considerando anche quello che gli stessi sindaci avevano concordato col presidente del consiglio, c'è da chiedersi che senso abbia la parola delle Istituzioni nel nostro territorio e gli stessi documenti da loro firmati...

Per parte nostra continuiamo con ancora più vigore il presidio sulla rotonda panoramica (ieri sera centinaia di persone fino a notte fonda) e chiediamo a tutti i media e gli osservatori indipendenti di dire finalmente, alla luce di questi elementi, chi rappresenti la democrazia e la trasparenza oggi a Terzigno e Boscoreale e chi la violazione sistematica di ogni regola e di ogni promessa che vagamente garantisca la salute pubblica.
A noi è sempre più evidente che la democrazia oggi è rappresentata dai cittadini che si frappongono al funzionamento di uno sversatoio mefitico in cui si continua a inquinare in deroga a ogni principio democratico, mentre chi militarizza il territorio è portatore di un arbitrio autoritario e illegale.
Naturalmente tutta questa documentazione va anche alla Procura di Nola, da cui ci aspettiamo che prenda finalmente delle iniziative per tutelare quel che resta della democrazia e del bene pubblico nel nostro territorio. Ce ne sono tutte le condizioni, anche giuridiche.

Comitato per la difesa del territorio area vesuviana

Nessun commento:

Posta un commento