Centro immigrati a ferro e fuoco
distrutti due moduli, 14 arresti
Due rivolte a distanza di un'ora.
Bruciati materassi e arresti del Cie al San Paolo: quattordici gli extracomunitari arrestati con le accuse di incendio e devastazionedi
Due rivolte a distanza di un’ora. Alta tensione ieri pomeriggio al Cie, il centro di identificazione ed espulsione al quartiere San Paolo di Bari. I migranti, detenuti all’interno della struttura, hanno dato vita a una nuova e violenta sommossa. Il primo focolaio intorno alle 14.30. Un gruppo di nordafricani ha appiccato il fuoco a materassi e suppellettili ma sono subito intervenuti gli agenti di polizia e i militari del battaglione San Marco di turno nel centro per bloccare i rivoltosi. Due extracomunitari, di origine magrebina, sono stati arrestati.
Mentre la polizia procedeva agli arresti, alle 16 è scoppiata la seconda e più grande rivolta. Nei moduli abitativi II e III, oltre trenta marocchini, tunisini e algerini hanno incendiato materassi, reti, coperte e tavoli. Un fumo denso e nero ha avvolto tutta la struttura. Sul posto sono intervenute quattro squadre dei vigili del fuoco che hanno tentato di domare le fiamme. Dopo un’ora l’incendio è stato spento e si è passati alla conta dei danni. I bagni dei due moduli sono stati danneggiati e dichiarati inagibili, per questo i due box abitativi sono stati chiusi e i quaranta migranti che occupavano le stanze sono stati trasferiti nei moduli che erano stati già distrutti quest’estate nel corso di un’altra protesta.
Due poliziotti sono stati lievemente feriti alle mani. Carabinieri, polizia e finanza, intervenuti sul posto, hanno identificato i dodici responsabili del rogo che sono finiti in carcere con l’accusa di devastazione e incendio. L’ultima protesta al Cie è stata solo quattro giorni fa: lunedì in trenta sono saliti sui tetti per chiedere libertà. Stessa scena il 29 ottobre. Il 30 luglio invece la guerriglia: 19 feriti, 18 arrestati e 6 fuggiti.
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