domenica 14 novembre 2010

pc quotidiano 14 novembre - i licenziati fiat sata in fabbrica al turno di notte -la lotta continua in fabbrica e al tribunale

3 operai tornano
in Sata, ma per
attività sindacale



lI tre operai dello stabilimento di Melfi della Fiat, Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli, licenziati dall’azienda e reintegrati dal giudice del lavoro, «dopo circa due mesi e mezzo, sono tornati la notte scorsa in fabbrica, dove hanno svolto attività sindacale, mentre il 18 gennaio è stata fissata l’udienza per il ricorso della Fiat contro il provvedimento di reintegro nei loro confronti». Lo afferma il segretario della Basilicata della Fiom-Cgil, Emanuele De Nicola.

I tre operai - come si ricorderà - vennero licenziati dalla Fiat perché accusati di aver attuato, in sostanza, azioni di sabotaggio. Bloccando di fatto la produzione e, dunque, impedendo di continuare a lavorare anche agli operai che non avevano aderito alla protesta. Un’accusa sempre respinta dai tre operai ai quali il giudice del lavoro diede ragione ordinando il loro reintegro. La Fiat - che ha presentato ricorso contro la sentenza - seppur aderendo alla sentenza del giudice con il pagamento dello stipendio, ha però impedito di rimettere piede sul posto di lavoro. E un altro giudice del lavoro stavolta ha dato ragione all’azienda.

«Barozzino e Lamorte, essendo nostri delegati – ha raccontato De Nicola – hanno ora richiesto e ottenuto un permesso sindacale e hanno incontrato gli operai all’interno dello stabilimento. Pignatelli, invece, è rimasto nella saletta esterna messa a disposizione dalla Fiat». I tre operai non entravano in fabbrica dallo scorso 23 agosto, quando, accompagnati dall’uf ficiale giudiziario, varcarono i cancelli ma non fu consentito loro di tornare sulle linee di montaggio poiché, come si diceva, l'azienda, ha consentito a Barozzino, Lamorte e Pignatelli di svolgere solo attività sindacale in una saletta esterna. Da quel giorno è iniziata la battaglia legale tra la Fiom-Cgil e la Fiat, che ha come oggetto del contendere proprio il provvedimento di reintegro nei confronti dei tre operai.

Il giudice del lavoro del Tribunale di Melfi, Amerigo Palma, ha stabilito che l’udienza per il ricorso presentato dall’azienda riprenderà il prossimo 18 gennaio, «ma ha accolto - ha spiegato De Nicola – soltanto due delle 33 testimonianze da noi richieste, e altre quattro richieste dalla Fiat». C’è anche l’ipotesi di effettuare, da parte del magistrato, accertamenti nel posto in cui sono avvenuti i fatti contestati. «Per quanto riguarda i sopralluoghi all’interno dello stabilimento – ha aggiunto De Nicola – il giudice si è riservato di decidere nei prossimi giorni».

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