giovedì 15 luglio 2010

pc quotidiano 15 luglio - ultime dalla fiat sata

tratto da operai contro

14 luglio
La lotta contro i ritmi e contro i licenziamenti non si arresta anche oggi a Melfi, malgrado si stanno mettendo in campo le solite misure disfattiste dai sindacati collaborazionisti. Ha iniziato la Fim, che ha proclamato 2 ore di sciopero a fine turno perché la Fiat non vuole pagare il premio di risultato.
La questione è importante, anche se la Fim insieme a Uilm e Fismic l'anno scorso spezzarono le lotte che erano in corso per il pagamento integrale del premio, firmando un accordo separato in cui si accontentavano della metà di quanto da noi dovuto. La Fiat li ha premiati mettendo un anno dopo in discussione lo stesso versamento del premio.
Il fatto grave è che la Fim "lancia" questa lotta senza accennare minimamente allo scontro in corso in questi giorni alla Sata, contro l'aumento dei ritmi e i licenziamenti-rappresaglia. Eppure formalmente la stessa Fim ha partecipato a queste lotte, proclamando delle ore (poche) di sciopero.
La manovra è evidente. Si vuole distrarre gli operai usando come specchietto delle allodole una questione salariale molto sentita in fabbrica. I sindacalisti della Fim credono che la massa degli operai siano pronti a vendersi per quattro denari come sono abituati a fare loro. Ma gli operai li hanno subito smentito. Il turno C (impegnato questa settimana di mattina), che è storicamente quello meno combattivo, reagisce non scioperando dalle 12.00 alle 14.00 come proposto dalla Fim, ma dalle 12.30 alle 13.30.
Si sciopera contro i ritmi e i licenziamenti, sul premio lo scontro si aprirà quando lo decideranno gli operai. La reazione del turno A (impegnato nel turno pomeridiano) è ancora più decisa. La presa di posizione della Fim viene completamente ignorata e scatta uno sciopero di 8 ore contro i licenziamenti, che coinvolge oltre il 60% degli operai. Nel turno di notte, il turno B fa 2 ore e mezzo di sciopero non a fine turno, come voleva la Fim, ma ad inizio turno, per dimostrare che
nessuno è cascato nel giochetto Fim. Nel corso di un'assemblea fuori i cancelli si è discusso su come proseguire la lotta, anche in vista dello sciopero di 4 ore di tutto il gruppo Fiat, proclamato dalla Fiom.

Un operaio della Sata-Fiat di Melfi


15luglio

Gli operai della Fiat di Melfi del turno C, dalle ore 11.30 alle 14.00 si fermano di nuovo.

Al cambio turno delle 13.30 arrivano anche gli operai del turno A che si fermano ai cancelli in assemblea e decidono subito di continuare con un'altra ora di sciopero.
Marco Pignatelli l'operaio sospeso non è ancora arrivato davanti ai cancelli dello stabilimento, è per strada gli arriva una telefonata dalla sua famiglia: lo avvisa che è arrivata dalla Fiat la lettera di licenziamento. Per Barrozzino e Lamorte ancora nessuna notizia.
Tutte e tre Barrozzino, Lamorte e Pignatelli decidono di raggiungere Melfi, salire sul tetto della "Porta Venosina", antica torre fatta costruire dal normanno "Guglielmo Braccio di Ferro" l'unica delle sei porte antiche di Melfi ancora rimasta in piedi.
Altri operai decidono di recarsi insieme e lo sciopero viene esteso per il resto della giornata.
Dopo due ore di sciopero del turno A (turno pomeridiano) lo sciopero prosegue per il gruppo di operai che si reca a presidiare insieme ai licenziati la "Porta Venosina".
Il turno di notte (turno B) prosegue la mobilitazione con le stesse modalità del turno precedente. Sciopero pressoché totale di tutto il turno nelle prime due ore. Un nutrito gruppo di operai prosegue poi lo sciopero recandosi a Melfi a sostenere l'azione dei compagni licenziati.

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