lo sciopero di ieri è stata una prima significativa risposta all'ondata repressiva della fiat , licenziamenti repressivi a melfi e torino, verso i licenziamenti di massa a Pomigliano con la newco
dopo il no operaio di pomigliano, le lotte partite alla fiat sata e Mirafiori, lo sciopero del 16 era l'unica risposta nazionale praticabile
per questo proletari comunisti e lo slai cobas per il sindacato di classe lo hanno sostenuto sia alla fiat -dove siamo arrivati - sia nelle fabbbriche dove eravamo presenti Ilva Taranto in particolare con volantinaggio
la manifestazione in questo momento più significativa è stata quella a melfi, dove lo sciopero è stato di 8 ore , la partecipazione allo sciopero è stata parziale, ma significativa e numerosa, con molti operai non appartenenti alla fiom in sciopero e nonostante le forti pressioni fiat-sindacati della fiat - alla manifestazione circa duemila partecipanti complessivi dal centro di melfi alle mura di porta venusina, dove da giorni Barrozzino, La morte e Pignatelli sono sulle mura
il clima è partecipato e combattivo, gli interventi dal palco del segr fiom De Nicola e degli altri molto chiari e forti nella denuncia e nella analisi della situazione, la solidarietà operaia è forte e sentita
presente delegazione dello slai cobas per il sindacato di classe di Taranto- adesione comunicata anche dal palco e praticamente un unico volantino politico quello di proletari comunisti, leggibile nel blog , ben accolto
presenti operai della cub con auria e ferrentino, delegati licenziati dalla fiat e poi rientrati con la lotta e la causa legale, prendendo a pretesto l'operazione repressiva antiterrorismo contro lo slai cobas per il sindacato di classe nazionale -anche questa operazione di licenziamento è stata ripresa dal palco nell'intervento del segr. prov. fiom De Nicola
presenti operai di pomigliano in bus della fiom e una delegazione cobas pomigliano cobas confederazione
presente una delegazione della failms della fiat sata
presenti Vendola, Rinaldini, Cremaschi e alcuni assessori e consiglieri di rifondazione e sinistra ecologia e libertà
landini ha annunciato le prossime iniziative fiom nazionale centrata innanzitutto sulla presentazione di un articolo 28 per i licenziamenti sindacali discriminatori
nel finale della manifestazione Marco Pignatelli, l'operaio licenziato che era sulle mura venusine si è sentito male e questo ha innescato una richiesta pressante affinchè gli operai sulle mura scendessero. Particolarmente insistenti sono stati i dirigenti nazionali fiom, francamente i delegati non volevano scendere, nè le motivazioni apportate dai dirigenti fiom erano decisive...
alla fine gli operai hanno deciso di scendere con le proprie motivazioni
- 3 eravamo sulle mura, 3 lo abbiamo deciso insieme di salire e in tre vogliamo restare, dato che marco non sta bene, ora in tre scendiamo.. ma nessuna resa la lotta continua come prima..
sulla manifestazione, sugli ineterventi, sulla situazione torniamo in un prossimo più ampio articolo
proletari comunisti
vedi foto sito fiom
16 luglio2010
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