Continuano i frammenti di giustizia sul G8 genovese del 2001: il 'Corriere Mercantile' - noto quotidiano reazionario genovese da qualche anno abbinato alla 'busjarda' - di mercoledì 14 luglio presenta un articolo, a firma Francesco Ricci, nel quale dà conto del fatto che la Corte d'appello di Genova ha condannato - a quattro anni ciascuno più la pena accessoria di cinque anni di interdizione dai pubblici uffici - i poliziotti: Antonio Cecere, Luciano Beretti, Simone Volpini e Marco Neri (erano tutti stati assolti in primo grado).
Questi quattro rappresentanti delle 'forze dell'ordine', il 20 luglio 2001 alle ore 15:00 in piazza Manin, arrestarono ingiustamente due ragazzi spagnoli; questi vennero accusati, rispettivamente: uno di avere lanciato una molotov, l'altro di essersi scagliato contro gli agenti impugnando una sbarra di ferro.
L'ignobile scribacchino si schiera, ovviamente, dalla parte dei 'poveri' poliziotti che sono stati tutti condannati per la 'macelleria messicana' di quei giorni: a me pare chiaro, e dovrebbe esserlo anche per chiunque non abbia gli occhi foderati di prosciutto, che questi schifosi servitori dello Stato borghese - così come tutti i loro colleghi in azione in piazza in quei giorni - sono stati parte di un disegno criminale che prevedeva un colpo di Stato, abortito soltanto per la resistenza dei compagni in piazza quel giorno.
Genova, 15 luglio 2010
Stefano Ghio - Comitato promotore Circolo Proletari Comunisti Genova
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