Questa mattina i precari Bros organizzati di Napoli e provincia hanno dato vita ad una lunga e calda giornata di lotta, mettendo in campo svariate iniziative intente a dare una svolta alla situazione critica che questa platea sta vivendo. Si è iniziato con l’occupazione delle stanze del Museo Nazionale di Napoli, una ventina di precari sono entrati nella struttura lasciandola nella tarda mattinata dopo che una nostra delegazione è stata ricevuta in prefettura dalla dott.ssa Cerni; scontenti e non soddisfatti del risultato ottenuto un altro gruppo di precari ha rioccupato il Museo e spostando la protesta stavolta anche alla sede del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in Via Marina, che è stato a sua volta occupato anch’esso; finalmente nelle prime ore della sera giunge un primo risultato, da Roma giunge la notizia che una nostra delegazione giovedì verrà ricevuta al Ministero del lavoro per dare chiarimenti e ulteriori notizie riguardo al proseguimento del nostro percorso.
Tutte le iniziative di oggi infatti erano in risposta al mancato rispetto da parte delle istituzioni regionali dell’impegno a dare corso al tavolo interistituzionale che deve discutere del futuro di questa platea di disoccupati. La giunta Caldoro e l’assessore al Lavoro Nappi sembrano aver scelto di perseguire la via dei loro predecessori della cosiddetta sinistra: tante promesse, l’arroganza e la chiusura verso i movimenti, la volontà a mettere sul piano dell’ordine pubblico la vertenza Bros.
Dopo la trasferta romana del 1 luglio a Roma ed il mancato incontro alla presenza del Ministro del Lavoro Sacconi, i precari Bros avevano in questi giorni chiesto ripetutamente la convocazione del tavolo per discutere e valutare l’entità e la consistenza delle ricadute occupazionali per la platea del progetto bros del piano straordinario per il lavoro a Napoli, varato nell’intesa tra il governo e la regione Campania.
Invece, ancora una volta il tavolo ci viene negato esasperando la rabbia e la disperazione di migliaia di disoccupati che, dopo anni di dure lotte per il diritto al lavoro, sono prossimi a perdere anche quel misero reddito mensile finora riconosciuto.
Infatti, in un perverso gioco delle parti da un lato il governo non sblocca i fondi (7,5 milioni) destinati al progetto Bros in attesa di un piano regionale di stabilizzazione di questi precari, dall’altro le istituzioni locali non solo non mettono mano a nessun serio piano per il lavoro, ma si rifiutano di discutere e di prendere in considerazione anche le proposte da sempre avanzate dai movimenti organizzati. Non permetteremo che la mancanza di volontà politica, l’inettitudine di chi governa e la difesa di interessi forti metta in discussione anche il diritto al misero reddito mensile finora percepito. I 7,5 milioni già destinati devono essere sbloccati insieme ai fondi necessari per la copertura del reddito fino alla stabilizzazione lavorativa che questo piano straordinario deve mettere immediatamente in atto.
Purtroppo ancora una volta la nostra lotta ci costa in termini di repressione infatti oggi si sono contati oltre una quarantina di fermi, di cui 15 disoccupati denunciati e identificati in questura ed un’altra trentina identificati sul posto dell’occupazione senza contare le intimidazioni degli agenti della digos a svariati disoccupati che semplicemente camminavano per le strade di Napoli mentre si apprestavano a raggiungere il resto del movimento. La determinazione messa in campo oggi, a proseguire nella lotta nonostante tutto è stato un segnale chiaro dato dal movimento: non avete scalfito la nostra voglia di lottare x il raggiungimento del nostro obbiettivo né ci fermerà la vostra repressione.
In contemporanea i precari Bros di Acerra hanno occupato il comune con la stessa rivendicazione portata dai compagni di Napoli
PRECARI BROS ORGANIZZATI DI NAPOLI E PROVINCIA
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