*Condanniamo l’assassinio di Azad, portavoce del PC India (Maoista)*
*Sostenere la resistenza del popolo indiano*
Il 1à luglio 2010 il reparto speciale della polizia dello stato indiano ha assassinato a sangue freddo Azad, (Cherukuri Rajkumar), protavoce del Particto cominista dell’India (maoista) dopo aver sequestrato lui e Hem Chandra Pandey, un giornalista a freelance che lo accompagnava. Entrambi sono stati torturati e fucilati e i loro corpi presi e lasciati un una foresta molto distante. Ancora una volta lo Stato e i media al suo servizio sostengono che sarebbero stati uccisi in uno “scontro armato”.
L’assassinio di Azad è la continuazione del terrorismo di stato e della guerra contro il popolo dell’india. Un atto che mette a nudo la campagna di disinformazione intorno alle proposte di “cessate il fuoco” da parte dello stato, che non è altro che un inganno da parte dello governo indiano. Si mettono in luce le reali intenzioni del regime che col lancio della “Operazione Green Hunt” ha trasformato l’India intera in zona di guerra e scatenato contro il popolo la sfrenata ferocia di 250.000 paramilitari ed effettivi di polizia, allo scopo di svendere le risorse naturali del paese.
Il potere indiano sa bene che il brutale sequestro e assassinio di Azad e di altri popolari dirigenti della resistenza non scoraggeranno né la popolazione tribale né il PCI(M) ne nessuno altro oppositore della “Operazione Green Hunt”. È questo l’atto disperato di un sistema in profonda crisi che cerca di estrarre il massimo profitto dallo sfruttamento più sfrenato. Lo Stato Indiano non esita né esiterà a versare il sangue ed estendere il terrore contro la maggioranza del popolo per razziare ogni palmo del paese a vantaggio delle multinazionali.
L’india ha una lunga storia di resistenza popolare alla selvaggia brutalità degli imperialisti. La gloriosa lotta per l’indipendenza contro la feroce dominazione del colonialismo britannico e il sacrificio di combattenti per la libertà come Bhagat Singh portarono alla fine del dominio colonia sull’India. Oggi è il tempo della “Operazione Green Hunt” e dell’odioso assassinio di Azad, stimato dirigente del movimento popolare che aveva sfidato il regime dello sfruttamento e voleva negoziare una tregua per dare respiro ai più poveri dei poveri dell’India colpiti dalla campagna militare dello stato. È un segno del prossima rovina della classi dominanti indiane che nascondono il loro asservimento all’imperialismo e alla reazione mascherandosi da “la più grande democrazia del mondo”.
Azad è stato assassina ma noi sappiamo che India ci sono tanti altri Azad. Mentre le classi dominanti indiane e i media sotto il loro controllo continuano la trionfante messinscena di questo “successo”, stanno tremando, sapendo che hanno reso immortale Azad, che egli continuerà a vivere nei canti, nei sogni e nelle aspirazioni di tutti gli oppressi che chiedono “azadi” (libertà) non solo in India ma in ogni continente o paese, in ogni prigione e camera di tortura che le potenze imperialiste e reazionarie hanno costruito per continuare la loro dominazione.
La lotta del popolo dell’India contro il terrore di stato e la guerra merita il sostegno di tutti i popoli del mondo, accomunati nella lotta contro il saccheggio delle risorse naturali e lo sfruttamento del popolo a beneficio degli imperialisti, dei fascisti e dei loro sgherri.
Noi, organizzazioni e individui amanti della libertà di tutto il mondo condanniamo il brutale assassinio di Azad (Cherukuri Rajkumar) e del giornalista Hem Chandra Pandey e raccogliamo l’appello ad unirci i solidarietà col popolo indiano contro la guerra e il terrore perpetrati dallo Stato indiano sotto il nome do “Operazione Green Hunt”.
Uniamo i nostri sforzi e sosteniamo ovunque la giusta lotta degli oppressi!
Nessun commento:
Posta un commento