abbiamo tratto queste informazioni dal sito di operai contro ci sembrano importanti per tutti per conoscere le notizie effettive della lotta
per fermare gli operai della fiat sata di Melfi in lotta contro l'aumento dei ritmi la Fiat mercoledì 7 luglio, all'ingresso del turno A, alle 22.00, viene impedito dai vigilantes di entrare in fabbrica a tre operai. Due sono delegati RSU Fiom, Lamorte
Antonio e Barozzino Giovanni, il terzo si chiama Pignatelli Marco. A quest'ultimo viene consegnato una raccomandata a mano che ne annuncia la sospensione immediata, in attesa di ulteriori provvedimenti disciplinari. Ai due delegati viene invece detto
che le lettere sono state inviate a casa via posta raccomandata.
In ogni caso, l'accusa rivolta ai tre è di aver bloccato i carrelli sequenziati
"AGV"dall'area picking. Si tratta di carrelli che alimentano le linee e che si
muovono lungo un nastro magnetico. Secondo la Fiat i tre avrebbero impedito il
funzionamento dei carrelli, perché, durante uno sciopero nella notte fra il 6 e il 7
luglio, si erano collocati oltre la linea gialla di sicurezza, provocandone così
l'arresto automatico. L'azione sarebbe stata fatta per impedire il prosieguo
della produzione nelle Ute 3 e 4, dove solo un terzo degli operai, sempre secondo
Fiat, avevano scioperato. La richiesta di allontanarsi e liberare i carrelli fatta
dal Gestore Operativo non era bastata a dissuadere gli operai dalla loro azione.
La Fiat ha sospeso gli operai accusandoli sia di non aver rispettato il diritto al
lavoro e alla libertà di iniziativa economica, sia di non aver rispettato le norme di
sicurezza.
Ovviamente gli operai negano ogni accusa, parlando apertamente di una provocazione
della Fiat. Posizione questa sottoscritta da tutti gli RSU dello stabilimento in un
documento congiunto.
Lo sciopero però continua ora anche contro l'atto di rappresaglia della fiat ...
Le ultime notizie sono
...gli operai in sciopero alla Fiat di Melfi nella notte fra l'8 e il 9 Luglio sono aumentati.
La produzione al Montaggio è completamente ferma. Lo sciopero è durato tutta la notte.
Lo sciopero è stato sostenuto dalla Fiom, dalla Cub e dalla Failms, gli altri, Fim,
Uilm, Fismic e Ugl, sono rimasti a guardare.
Gli operai del turno A, lo stesso dove lavoravano fino a qualche giorno fa i due delegati RSU e il lavoratore sospeso, hanno scioperato e espresso la loro solidarietà in maniera straordinaria.
Una cosa che non si vedeva da tempo.
Passata la notte con il cambio turno sono arrivati i lavoratori del turno B, lo sciopero è scattato subito dopo la prima pausa, alle ore 8.50, i delegati presenti hanno deciso di protrarlo fino alle ore 11.00. Non tutti, ma qualcuno vorrebbe uscire
fuori e bloccare lo stabilimento.
Il corteo degli operai dopo avere fatto il giro per il montaggio si è recato presso i cancelli dove c'era il segretario della Fiom Masini che ha voluto dire qualcosa. Spiega che le sospensioni comminate ai delegati RSU e all'operaio sono un attacco a
tutti i lavoratori. Si scioperava contro l'aumento dei ritmi e la Fiat ha tentato si schiacciare la protesta colpendo i lavoratori più combattivi che si erano messi alla testa del corteo.
Dice che la Fiom continuerà a battersi contro l'aumento dei ritmi di lavoro.
I dirigenti provinciali della Fiom invitano i lavoratori a recarsi Lunedì 12, nel primo pomeriggio sotto la sede di Confindustria a Potenza dove saranno portate le giustificazioni dei Delegati RSU e del lavoratore sospeso. Partiranno anche dei
pullman direttamente dai cancelli della fabbrica.
Questa notte toccherà di nuovo ai lavoratori del turno A continuare la protesta. Ed infatti è scattato anche questa volta lo sciopero ed il corteo interno.
La Fiat ha chiesto ad alcuni lavoratori del turno C (quello che sta in cassa integrazione) di recarsi al lavoro sul turno di notte. Una cosa è sicura, gli operai, principalmente quelli assegnati sul turno A, sono consapevoli di quello che è successo veramente e sembra non intendano mollare.
Molti operai del turno B sono pronti a bloccare tutto e lunedì ritornano al lavoro anche quelli del turno C.
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