Il compagno Azad (Cherukuri Rajkumar), Portavoce centrale del Patito Comunista dell’India (Maoista) è stato brutalmente assassinato insieme al compagno Hem Pandey (Jitender) dalla squadra speciale della polizia dell’Andhra Pradesh che intorno alle 11 del 1° luglio li aveva arrestati a Nagpur nel Maharashtra. Come al solito, la polizia ha montato la versione di uno scontro armato nella notte tra l’1 e il 2 luglio. I corpi dei compagni caduti sono stati portati nella giungla del distretto di Adilabad in Andhra Pradesh per sostenere la messinscena dello “scontro”.
Quest’ennesimo caso di arresto illegale, tortura ed esecuzione sommaria mostra la natura assassina dello stato indiano e lo scarso valore che esso dà alla sua stessa legge e alla Costituzione. Secondo la legge, la polizia dell’AP non alcuna autorità per effettuare arresti in un altro stato, in questo caso a in Nagpur, Maharashtra, senza avere prima informato il tribunale competente. Gli arrestati dovevano comparire di fronte un tribunale di Nagpur prima di essere tradotti in AP. Ma quando si ha avuto notizia di questi assassinii, tutti quegli analisti, magistrati e parlamentari, solitamente cantori del “rispetto della legge” hanno accuratamente evitato che si discutesse pubblicamente di questa evidente violazione della legge. Non è il primo caso in cui la polizia speciale dell’AP, addestrata dal Mossad, opera arresti illegali e uccide rivoluzionari fuori dello stato.
Ovviamente hanno ottenuto il via libera da Delhi ad agire come preferiscono. Tutti quanti siano sinceramente preoccupati dello stato delle cose in questo paese dovrebbero farsi avanti e costruire una forte e determinata resistenza contro questo regime assassino.
Il compagno Azad svolgeva mirabilmente il suo ruolo di portavoce in questi giorni di massiccia propaganda di disinformazione da parte del nemico. La sua morte è un colpo particolarmente doloroso per la rivoluzione indiana. Issiamo la bandiera rossa in onore di questi bvalorosi figli del popolo, espiriamo le nostre condoglianze ai loro familiari e la solidarietà al Partito comunista dell’India (Maoista) per questa perdita.
Krantipriya
Portavoce
Partito Comunista dell’India (Maoista)
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