“..Se c'è fallimento io continuo ad avere la mia macchina, il mio autista, il mio elicottero, la mia villa...Tutto uguale e loro non ce l'hanno un lavoro..Questa è la storia”, così racconta di aver detto Antonangelo Liori ai sindacati.
Non solo senza un lavoro, ma neanche senza lo stipendio, per più di un anno, i duemila lavoratori, risucchiati nel girone infernale di scatole cinesi Eutelia, Agile, Omega che ha portato nei giorni scorsi a 8 custodie cautelari, tranne Samuele Landi scappato a Dubai, per bancarotta fraudolenta: oltre a Samuele Landi ex amministatore di Eutelia e presidente del cda Agile, suo fratello Isacco, ex consigliere di amministrazione, Pio Piccini, ex presidente e amministratore delegato di Omega e amministratore unico di Agile, Leonardo pizzichi, presidente del cda di eutelia, Claudio Marcello Massa, ex amministratore di fatto di Agile, Marco Fenu, dirigente di Agile e tesoriere di Omega, Salvatore Riccardo cammalleri, ex amministratore unico e procuratore di agile e Antonangelo Liori
Da dove parte tutta questa sporca e brutta (per i lavoratori) vicenda?
Dal gruppo familiare Landi, ex assicuratori che, nel 2003 decidono di lanciarsi nel mondo delle tlc, fondando il gruppo Plug.it, con il sostegno di banche locali e piccoli imprenditori: gran parte del traffico avviene con i numeri ad alta fatturazione: cartomanti e linee erotiche. Una crescita vorticosa la porta ad acquisire, prima, Edisontel e, poi, Nts, Bull e Getronics e ad approdare, nel 2008, in borsa col nuovo nome Eutelia. Continua l'acquisto di aziende in difficoltà o da salvare a prezzi stracciati, fino a quando ad entrare in crisi è la stessa Eutelia. Nel 2009 viene creata Agile e il tutto viene venduto a Omega per 96.000 euro.
Nel novembre scorso, i lavoratori cominciano a presidiare le sedi Agile ex Eutelia, e a denunciare l'avvio dei licenziamenti di massa, lo svuotamento della società di beni mobili e immobili, la perdita di commesse, gli stipendi non pagati: in sintesi, anticipano largamente e con precisione quanto affermato nell'ordinanza di custodia cautelare: i primi ad essere truffati, depredati- “..la distrazione di 11.179.989 milioni dalla Agile e la sottrazione di crediti della stessa società, ceduti senza garanzia ad altri soggetti per 5.529.543 milioni”, in pratica gli otto sono accusati di aver organizzato il fallimento di Agile- i lavoratori, che hanno e continuano a pagare un prezzo altissimo all'arroganza e allo strapotere di quella che viene definita bad company.
Grande merito va, in primis, ai lavoratori Agile ex Eutelia per aver affermato questa semplice verità, per non aver smesso neanche per un momento di denunciare e lottare, utilizzando tutti gli strumenti possibili, sfidando intimidazioni e arroganza padronali-rimarrà negli annali della storia del movimento operaio di questo paese “l'imprenditore col coltello” Samuele Landi che in puro stile nazista era entrato nella sede romana e aveva provato a fare un raid intimidatorio contro i lavoratori in occupazione- hanno continuato a denunciare chiaramente, nella battaglia contro la cassa integrazione, dell'ennesimo caso, in questo paese, della privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite. Di più, si sono battuti e si stanno battendo contro i licenziamenti, per un lavoro vero, contro la perdita di diritti acquisiti, ma è anche una lotta contro il governo che, pur essendo “cliente” dell' Agile ex Eutelia, non si è accorto di quanto avveniva, di quanto i lavoratori andavano denunciando.
E al governo, mentre l'inchiesta giudiziaria va avanti, chiedono risposte; e le chiedono in presidio permanente davanti la Camera.
Milano, 13 luglio
Nessun commento:
Posta un commento