mercoledì 14 luglio 2010

pc quotidiano 14 luglio - Contro la lotta dei Disoccupati organizzati precari Bros a Napoli la risposta è solo la repressione

E' ripresa senza soluzione la lotta dei disoccupati, a Napoli come ad Acerra. Ad Acerra è stata fatta irruzione alla sede del Comune impedendo l'accesso a impiegati e pubblico. A Napoli in 200 hanno fatto irruzione nell'edificio che ospita il Museo archeologico, alla presenza di tanti turisti; i disoccupati sono rimasti a bloccare per diverse ore mentre venivano bloccati da un nutrito gruppo di donne il traffico con un corteo che da via Toledo andava per tutto il centro; alle 15,30 è stato occupato l'assessorato regionale dopo che su pressione della polizia i disoccupati avevano lasciato il Museo.
La polizia ha proceduto al fermo, alla identificazione e all'accompagnamento in Questura di 9 donne disoccupate.
I disoccupati a Napoli sollecitavano la prosecuzione dell'erogazione del sostegno al reddito in attesa dei nuovi corsi. Ad Acerra si chiedeva la proroga dei corsi di formazione.
Nel pomeriggio ad Acerra un gruppo di manifestanti ha effettuato blocchi stradali nei pressi dell'Ipercoop, cassonetti sono stati rovesciati, copertoni incendiati, lungo la strada che portava al supermercato.

La linea della 'Tolleranza zero' attuata dallo Stato ed enunciata dal Questore e dal capo della Digos è già in corso. Solo negli ultimi tre giorni sono stati denunciati 33 disoccupati, appartenenti al coordinamento di lotta per il lavoro di Banchi Nuovi per le manifestazioni del 8 giugno, accusati di essere responsabili dei reati di invasione di edificio e manifestazione non autorizzata. Già nel corso di quella stessa giornata tre disoccupati erano stati arrestati per resistenza e il giorno dopo processati per direttissima e altri dieci denunciati 'a piede libero'; per l'occupazione del Duomo avvenuta venerdì scorso altri 9 disoccupati sono stati denunciati; dirigenti del Sindacato Lavoratori in Lotta erano stati invece chiamati in questura e sottoposti a illegittime domande sul loro sindacato per accertarne la natura associativa e organizzata sulla base di un procedimento penale di cui non era stata fornita nessuna spiegazione né contenuto.

Tornando alle dichiarazioni della Digos: “Le risposte spettano alla politica... per quanto riguarda le forze di polizia invece c'è tolleranza zero”, queste vengono fatte in un momento in cui a Napoli chi è al governo della Regione e l'insieme del sistema politico mostra tutto il suo volto degradato e criminale, mentre taglia la miseria di un reddito sociale ai disoccupati del progetto Bros.
Lo scontro a Napoli è parte di una guerra sociale, di classe in corso, a cui guardano e debbono guardare tutti i disoccupati e precari del sud, tutti i proletari del nostro paese.
L'assemblea nazionale a Napoli del 21 maggio e l'incontro del 3 luglio ha lanciato un appello in questo senso e avviato l'organizzazione di un tessuto unitario, autorganizzato e di lotta coerente.

14.7.10

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