Da radio onda d’urto
15 Aprile 2024 - 18:17
Non si arresta la mobilitazione di studenti e studentesse nelle Università italiane per fermare il genocidio in corso a Gaza e per rilanciare la richiesta di stop agli accordi con gli atenei israeliani.
A Roma, da questo weekend, tende permanenti presidiano l’ingresso principale dell’Università La Sapienza e chiedono un incontro alla rettrice Antonella Polimeni in vista del Senato Accademico di martedì 16 aprile. Non solo. Dalle tende viene rilanciata anche la settimana di agitazione contro la conferenza internazionale con i rappresentanti politici e militari dei Paesi membri della Nato, per celebrare i 75 anni dell’Alleanza e per discutere della nuova agenda di guerra euroatlantica. Con noi dalle tende in presidio a Roma c’è Sara, di Cambiare Rotta. Ascolta o scarica.
A Milano il collettivo Rebelot e Students 4 Palestine ha occupato il Rettorato della Statale: calato lo striscione, in solidarietà con il popolo palestinese, e “Unimi prendi posizione. Stop genocidio”. “Chiediamo – dicono studentesse e studenti – che l’università condanni l’operato genocida di Israele e
dei suoi complici, e che ne prenda le distanze a livello amministrativo e politico”. Occupazione terminata nella serata di lunedì 15 aprile: ottenuto un incontro pubblico tra Rettorato e studenti, “entro il 25 aprile”.Ne parliamo con Giano del collettivo Rebelot Ascolta o scarica
Questo pomeriggio studentesse e studenti solidali col popolo palestinese hanno occupato il Rettorato dell’Università Statale di Milano per chiedere alle autorità accademiche una presa di posizione sul massacro in corso a Gaza. Il blitz di oggi è avvenuto dopo che il Senato Accademico previsto per domani è stato furbescamente e ignavamente spostato online al solo scopo di evitare contestazioni.
Questo il comunicato:
Oggi come student* dell’Università Statale di Milano scegliamo di denunciare chi chiude gli occhi davanti al genocidio in corso a Gaza. Non possiamo più tollerare che l’amministrazione di questa università non prenda posizione riguardo al massacro senza precedenti del popolo palestinese, che fa seguito a 75 anni di politiche di occupazione, apartheid e pulizia etnica, popolazione che viene costantemente minata da tentativi di rimozione dalla memoria e dallo scenario globale.
Ci poniamo in continuità con le mobilitazioni
dell* student* di numerose altre città italiane che sono riuscit* a
costruire le condizioni per un dialogo democratico con il Rettore e
l’amministrazione universitaria, che si è poi tradotto in
un’espressione di solidarietà al popolo palestinese e a una
rottura degli accordi con le università israeliane. La governance
della nostra università si è rifiutata di aprire un dialogo e di
prendere posizione riguardo a questo genocidio. Anche la recente
apertura da parte del Senato Accademico alle richieste di cessazione
degli accordi si è svolta del silenzio di una burocrazia che di
politico ha poco: pretendiamo una solidarietà che sia comunitaria,
consapevole e determinata. Non ci poniamo in contrasto con
l’amministrazione, ribadiamo tuttavia che non bastano le scelte
prese chiuse nei nostri palazzi, vogliamo una presa di posizione
chiara!
Per questo con la nostra azione chiediamo al Rettore
uscente e a chi subentrerà al suo posto un incontro con la
popolazione studentesca, che ci permetta un confronto sul massacro di
Gaza e la costruzione sia una solidarietà accademica. Chiediamo che
l’università condanni l’operato genocida di Israele e dei suoi
complici, e che ne prenda le distanze a livello amministrativo e
politico: la nostra azione si pone in continuità con un clima teso,
esasperato da una crisi umanitaria ingiustificabile e criminale,
davanti alla quale le nostre istituzioni, che siano politiche,
accademiche o sociali, non possono più fare finta di niente.
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