Torniamo a parlare delle proteste alla Sapienza e contro gli arresti che ci sono stati per esprimere ancora una volta tutta la solidarietà a queste giuste proteste contro i vertici dell'università che non vogliono rompere gli accordi con le università di Israele e con Israele stesso.
Contro queste proteste si è alzata una canea di dichiarazioni, di prese di posizioni, che hanno accompagnato la repressione reale, la repressione fatta di manganelli, fatta di cariche, fatta di arresti, degli studenti. Questa canea si è espressa - e si sta esprimendo - in particolare in alcune trasmissioni televisive. E in queste che cosa dicono?
Dicono: "un momento, possiamo sì parlare anche delle posizioni che gli studenti esprimono ma ne parliamo "serenamente". Ecco, già questo è una cosa inaccettabile! Ma come, “parlare serenamente” quando Israele sta massacrando ora per ora, decine, centinaia, siamo arrivati a circa 34.000 palestinesi massacrati in ogni modo, di cui una buona parte - spesso la maggior parte in alcuni momenti - si tratta di bambini, di donne, di ragazzi? E quindi noi ne dovremmo parlare serenamente, metterci intorno a un tavolo e scambiare le varie opinioni? Già questo è osceno, fosse solo per questo vale la lotta, vale la protesta, valgono le occupazioni che si stanno facendo nelle università, perché sono due mondi, non solo divisi, ma due mondi nettamente contrapposti. Chi dice “parliamo serenamente”, in realtà sta appoggiando di fatto, al di là se ne sia cosciente o meno, quello che sta facendo Israele, i massacri, il genocidio e non contrasta, non ci mette un proprio, anche il personale, impegno, soprattutto lì dove è espresso da chi ha il potere nelle università e non solo, da chi ha un ruolo di responsabilità.
Questo impegno diretto non solo non viene fatto ma viene rovesciata la situazione attuale.
Le altre cose che vengono dette - simili a quello che dicevo prima - è il discorso: “insomma, il problema che tutte le posizioni, anche contrastanti, è bene che si confrontino, che si esprimano, però nel rispetto delle regole". Ecco, anche questo è una maniera veramente ignobile di rappresentare qual'è la realtà, una realtà in cui invece l’unica voce che deve andare avanti, l'unica posizione, che poi non è solo teorica o politica, ma poi diventa pratica complicità, diventa pratico sostegno al genocidio che sta portando avanti Israele, l'unica posizione legittimata è la loro, la posizione di chi dice che gli accordi con Israele si devono mantenere e di chi reprime a suon di manganelli e di arresti chi a questo si oppone. Allora di che parliamo? Di quali posizioni a confronto, quali regole si devono rispettare, se non le vostre regole, le vostre posizioni, queste devono avere spazio, devono avere voci in capitolo. Le altre invece devono essere messe a tacere e represse.
Un'altra cosa è quella che viene detta anche da alcuni pseudo scienziati che si presentano anche come esperti: in fondo questi progetti con Israele riguardano progetti scientifici e quindi chi si oppone a questi progetti vuol dire che è contro la scienza. E, quindi, la scienza - aggiungono - sarebbe neutra.
Questo è un falso enorme. In generale la scienza in un sistema capitalista/imperialista non è mai neutra. Il problema è che anche quando parte dal voler essere neutra poi viene usata dal sistema capitalista/imperialista. Tutti forse abbiamo visto il film “Oppenheimer” in cui alla fine è lo stesso scienziato che ammette che la sua scienza, il suo lavoro, era stato era stato utilizzato dalle potenze imperialiste per distruggere masse popolari, migliaia e migliaia di popolazioni.
Quindi la scienza è impossibile che sia neutra; nello specifico, poi, e non è affatto vero che si tratti di progetti che non hanno a che fare con l'armamento, con la corsa agli armamenti, con la guerra imperialista, le guerre di oppressione, la guerra genocide di Israele, che sono in atto. Non è certo da oggi, ma oggi stanno intensificando solo questo tipo di progetti e di ricerche. Una delle industrie fra tutte che hanno questi progetti in università è sempre la famosa Leonardo che collabora con oltre 90 università e centri di ricerca nel mondo. E ha creato il Leonardo Labs che sono degli hub tecnologici dedicati alla ricerca e allo sviluppo delle tecnologie di frontiera, interconnessi con università, politecnici, centri di ricerca, imprese partner, per sostenere “l'ecosistema dell'innovazione”. Sappiamo bene, non per pregiudizio ma per dati di fatto, che queste ricerche ora più che mai la Leonardo le sta indirizzando - e sta indirizzando soprattutto la produzione - in armamenti sempre più precisi e sempre più efficaci.
A parte il fatto che ormai sta è diventata una azione estesa non solo nelle università, ma in tante scuole, perfino nelle scuole elementari, la presenza di forze armate, di rappresentanti dei vari corpi militari per parlare della guerra, per far fare esercitazioni anche ai bambini su come si usano le armi… Quindi, altro che scienza al di sopra delle varie posizioni, al di sopra degli interessi! Invece no, è una scienza che va al servizio della produzione di armamenti sempre più efficaci. Anche la stessa intelligenza artificiale viene sempre più - e sarà sempre più - utilizzata solo in funzione delle guerre, del controllo dei popoli.
Su questo fanno benissimo gli studenti ad opporsi, a lottare, a fare proteste anche vigorose. Esse devono avere l'appoggio di tutti coloro, proletari, masse popolari, giovani che sono contro la guerra imperialista, che oggi sono contro Israele a fianco della resistenza del popolo palestinese.
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