da Controinformazione rossoperaia del 18/04
Con la sua venuta a Taranto Crosetto ha ripetuto esattamente le cose che abbiamo detto noi. Lo ha fatto dal punto di vista dell'imperialismo, del governo italiano e di tutti i governi italiani - e in particolare di quello fascio imperialista di cui fa parte -; lo ha fatto a nome dell'industria bellica del sistema industrial-militare del nostro paese; l'ha fatto a nome delle alte gerarchie militari presenti alla cerimonia di giuramento di Taranto; lo ha fatto a nome delle istituzioni locali, comune, regione, provincia e di tutto quello che si può chiamare di istituzionale in questa città, che si riconosce nelle parole di Crosetto e le fa proprie.
Lo ha fatto in un clima di festa per il giuramento dei giovani, a cui è stato rivolto un ringraziamento e un appello per aver scelto la via militare, la via dell'arruolamento, nell'esercito innanzitutto, nell'aviazione, nella Marina, per non parlare nella polizia e negli altri corpi separati dello Stato.
Certo, a sud, è da un secolo che ai giovani alla mancanza di lavoro si offre la prospettiva di diventare soldati, poliziotti, ecc ecc. Ed è chiaramente questo, alla fine, il futuro che Crosetto, il suo governo, il suo sistema, prefigura per la gioventù. Non solo i disoccupati, ma gli studenti, nelle scuole e tutti coloro che affrontano il bisogno di lavoro, di un futuro migliore vengono messi con una divisa addosso.
Solo che anche noi diciamo a questi giovani oggi la divisa addosso non è solo stipendio, un lavoro, un look addirittura di cui molti di essi anche abusano, è anche quello di diventare carne da cannone per i profitti del capitalismo, per i profitti dell'imperialismo, diventare mercenari di un sistema, di uno Stato,
in cui alle masse, alle loro famiglie, viene offerto un futuro di guerra, guerra accompagnata chiaramente da scaricamento dei costi sulla loro pelle, guerra rappresentata dal taglio dei servizi sociali, guerra rappresentata dall'immigrazione, guerra rappresentata da un sistema in cui il culto della forza, della violenza di Stato, viene edificato a sistema culturale e quindi porta con sé il fascismo, il razzismo, il sessismo, il teppismo reazionario. Però si diventa carne di cannone.I giovani italiani chiamati a giurare per stare nelle forze armate, oltre che diventare obiettivamente dei soldati in divisa, cioè delle persone costruite per obbedire e combattere, per cui libertà, democrazia, apertura mentale, cultura vengono cancellati o irreggimentati. Tanti giovani che ci tengono alla loro libertà quando c'hanno il telefonino in mano ma poi non esitano a diventare dei burattini in mano a coloro che sul loro essere burattini costruiscono le ricchezze della guerra, i bottini della guerra.
Ma si muore. Si sappia che sono tanti i giovani arruolati che muoiono nelle guerre, pensate laddove la guerra è dispiegata, dall'Ucraina, alla Palestina e l’ONU conta non so quante guerre piccole, medie e grandi nel sistema mondo. Si va poi a morire per i signori del petrolio, nel Medio Oriente, nello stretto di Hormuz, nel Mar Rosso. Si va a morire in Libano, si va a morire ovunque i soldati italiani vadano a fare da truppe di complemento dell'imperialismo americano e delle potenze imperialiste occidentali. Si va a morire a fare la fine dei servi dei servi. Si va a morire come nella Seconda guerra mondiale, grazie all'imperialismo e al fascismo e ai Crosetto con il l'orbace dell'epoca.
Ebbene, questi giovani plaudenti con le loro famiglie contente non si dispiacciano se poi torneranno con quattro tavole. Gli arriverà il telegramma che dice che sono venuti meno, vendono l'anima al diavolo e cancellano i principi di pace, libertà, democrazia, gioia, divertimento, che è il futuro che spetterebbe a chi lavora e si smazza nelle fabbriche, nei campi e regge in piedi tutta l'economia nazionale, mondiale, locale, familiare.
E i Crosetto, questi grassoni lardosi riempiti di soldi dall'industria bellica? Quelli sono contenti. Vendete i figli a Crosetto, il loro papà non siete più voi che li avete cresciuti, ma papà e mamma sono Crosetto e Meloni. Ognuno sceglie la vita da fare ma sappiate che noi che siamo da parte dei proletari, da quelli che lavorano per davvero e non dei parassiti in divisa, noi che siamo dalla parte degli sfruttati, noi che siamo dalla parte dei popoli del mondo che subiscono il tallone di ferro - pensate alla Palestina - dell'imperialismo e dei loro cani da guardia, noi siamo contro i vostri figli in divisa, siamo contro i soldati italiani. Gli auguriamo una brutta fine e non perché siamo di un altro paese ma perché chi serve è in divisa gli interessi degli oppressori è come gli oppressori, è come la peggiore feccia della società partorita dal capitalismo. Quindi noi siamo contro la guerra. Non un'arma, non un soldato per i profitti dei mercanti di cannone, per l'imperialismo e i governi oppressori.
Chi indossa la divisa oggi può essere anche inconsapevole, giulivo, cantante, tra cui tante ragazze che meriterebbero davvero un futuro migliore e una vita ben diversa da quella di essere arruolate nell'esercito del padrone.
Noi vogliamo che l'imperialismo italiano ritiri i suoi soldati da tutti gli scacchieri del mondo. E chiaramente questo non avviene per petizioni o per parole generiche di pace, ma con la lotta contro la guerra e con l'essere da parte dei proletari, dei popoli in lotta che fanno la guerra alla guerra. Ed è questa guerra alla guerra che anche nel nostro paese deve essere fatta.
Per chi oggi indossa la divisa sappia che deve scegliere - divisa o non - da che parte stare. E se ha già scelto il destino se l'è costruito da solo.
Detto questo, Crosetto ha ribadito che Taranto è strategica, “Taranto è fondamentale perché la Marina è sempre più importante, come dimostra quello che succede nel Mar Rosso e che sta succedendo a Hormuz e non solo per la difesa del paese ma anche per la solidità dell'economia, dei traffici marittimi che sono fondamentali per la sopravvivenza dell'Italia. Noi abbiamo un'economia in gran parte basata sui porti e sulla nostra capacità di importare ed esportare. Per cui è un compito in più, oltre quello della difesa, che la Marina assolve con grande successo e con grande dignità a Taranto che è uno dei punti nevralgici su cui la Marina fonda la sua capacità”.
E proprio sulla necessità di dotare la Marina militare di più uomini e mezzi, il Ministro è stato chiarissimo: piuttosto che più navi servirebbero più persone, perché avere le navi e non avere gli equipaggi serve a poco. Si prepara quindi la leva obbligatoria? La legge Di Paola sulla riduzione degli strumenti militari va rivista: più armi e più soldati. Per di più, Crosetto ha approfittato anche di Taranto per fare il suo discorso generale per la difesa europea, per la corsa al riamo, per la NATO, per l'economia di guerra.
Crosetto era a Taranto a pochi chilometri da dove parlava c'è la Leonardo. La Leonardo è la più grande concentrazione militare-industriale del nostro paese, perno assoluto dell'economia nazionale e del suo presente e futuro, se la marcia verso la guerra andrà avanti.
Però alla Leonardo di Grottaglie attualmente c'è un problema: una parte della produzione “civile”, la produzione dei Boeing. A livello generale la produzione dei Boeing è sotto accusa a livello mondiale per aver fatto aerei insicuri e quindi è in corso un ridimensionamento internazionale del grande monopolio che li fa, e uno di questi ridimensionamenti potrebbe toccare lo stabilimento di Grottaglie. E quindi è chiaro che gli operai sono messi in allarme da questo fatto. Significa un'ipotesi di chiusura e di ridimensionamento. Per questi paesi una fabbrica come la Leonardo sembra una benedizione di Dio.
Nei diversi paesi vicini, come pure di altri stabilimenti Leonardo là vicino, finalmente il lavoro, il lavoro con la tuta pulita coi soldi a casa. Si può capire questo sentimento, ma fino a un certo punto. Cessiamo di capirlo quando l'Assemblea è dominata da sindacalisti al servizio del padrone che sembrano più gli uomini dell'azienda che uomini del sindacato. Il sindacato maggioritario è la Uil di Palombella, i suoi dirigenti sono dei portavoce e consiglieri dell'azienda. Sono il primo sindacato proprio perché sono i primi a servire gli interessi del padrone sotto la veste di tutelare gli operai.
In questa Assemblea la proposta che fanno è chiara: non possiamo continuare con la Boeing, perché anche noi non ci mettiamo a fare i droni? Perché i droni usati nelle imprese militari a tutti e a noi no? Questa linea non ha nessuna giustificazione in un contesto di marcia verso la guerra.
Normalmente i sindacati onesti, benpensanti, che nelle dichiarazioni per la pace... bla bla bla... il lavoro... dovrebbero insistere perché comunque la produzione rimanesse civile. E invece, pur di lavorare, se anche noi entriamo nella corsa alla guerra, ci salviamo.
Noi siamo contro questa posizione e questo sindacato e a Taranto questa posizione lo Slai Cobas per il sindacato di classe non mancherà di portarlo a tra i lavoratori.
La Uilm alla Leonardo non solo fa gli interessi della Leonardo, ma fa anche da base d'appoggio dei discorsi di Crosetto. E quindi tutto si tiene.
I sindacati non sono dalla parte dei lavoratori innanzitutto sulla guerra. Fanno parte del puntello dell'imperialismo e dell'industria bellica e delle guerre sui posti di lavoro, sono agenti del nemico nelle file dei lavoratori. Questo non è chiaro ai lavoratori. Anche loro devono passare dall'esperienza concreta e questa esperienza concreta dimostrerà - come lo ha dimostrato nella Prima e nella Seconda guerra mondiale - che gli operai possono essere la forza che ferma la guerra. Se invece si fanno attivisti produttori della guerra, condividono il destino atroce del loro paese e alla fine tradiscono la loro classe, la loro dignità. E questo è la cosa peggiore che gli possa capitare. La vita nell'industria bellica è una vita di merda. Il resto sono chiacchiere.
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