martedì 3 maggio 2022

pc 3 maggio - La "strage di Odessa", allora come oggi, dietro i nazisti gli imperialisti

 Pubblichiamo alcuni degli articoli del 2014 che pubblicammo in questo blog

L'orrore nazista in Ucraina gode dell'appoggio dell'imperialismo e della complicità della polizia che lascia agire le bestie naziste e picchia pure i sopravvissuti



Orrore a Odessa! Nazi bruciano vive 46 persone.
Bande di Settore destro assaltano e danno fuoco alla sede del sindacato occupata da giorni da separatisti russofoni. Chi è morto bruciato, chi si è lanciato nel vuoto. 

di Franco Fracassi

L'orrore va di scena a Odessa. I nazisti del Settore destro hanno preso d'assalto la sede dei sindacati, occupata da giorni dai separatisti russofoni. L'hanno presa d'assalto con spranghe, molotov, coltelli e pistole. Protetti dalla polizia. Pochi minuti ed è scoppiato l'inferno. Almeno dieci persone sono morte sotto i proiettili, le coltellate e le sprangate degli assalitori. Altre, la maggior parte, sono arse vivi, in un rogo che si è sviluppato in tutto l'edificio, oppure si sono lanciate nel vuoto. Un'ecatombe. Quarantasei morti. Centosettantaquattro i feriti, di cui tanti gravissimi. Ma è solo un bilancio provvisorio.

Ma è accaduto qualcosa di ancor più raccapricciante. Le bande di fascisti sono entrati nell'edificio subito dopo la fine dell'incendio per scovare chi potesse essere sopravvissuto. Chi è stato individuato, nonché ferito, è stato picchiato a morte. La polizia sempre a guardare, fuori dal palazzo, impedendo l'arrivo in soccorso degli assaliti di miliziani russofoni. «L'abbiamo fatto per impedire uno scontro di maggiori proporzioni», si è difesa la polizia. Permettendo, però, una strage.

Secondo la Prefettura di Odessa, tra gli assalitori, oltre alle squadracce di Settore destro, gli ultrà della squadra di calcio locale.

Mentre il massacro andava in onda in tv su Twitter si susseguivano i messaggi dei cosiddetti attivisti di Maidan che incitavano al pogrom. «Alcuni scarafaggi stanno finalmente venendo arrostiti a Odessa». «I topi di Mosca stanno finalmente avendo la lezione che si meritano: bruciare nella loro tana», in riferimento alla sede sindacale.

Rogo di Odessa, picchiati i sopravvissuti feriti
Erano scampati alla strage, seppur malconci. La polizia ha arrestato loro e non i nazisti che li hanno massacrati. E li ha anche fatti picchiare mentre li portava via.
di Franco Fracassi

Sono stati pestati, poi gli hanno sparato, poi bruciati vivi come dei topi in trappola, chi se l'è cavata è dovuto sopravvivere agli accoltellamenti. Infine, chi ha avuto l'ardire di essere soltanto ferito e grondante di sangue è stato bastonato mentre veniva trasportato bendato in carcere. E sì, perché gli illegali, coloro che hanno agito fuori dalla legge sono gli assaliti, e non gli assalitori. Sono stati accusati di aver occupato illegalmente la sede dei sindacati a Odessa. Li attende la prigione. Ne sono stati arrestati a decine, di russofoni. Degli assalitori, degli assassini, delle bestie, invece, si sa solo di qualche arresto. Ovviamente, fatto con i guanti.

Quarantasei morti e quasi duecento feriti, di cui alcuni gravi. Il raid nazista a Odessa si è trasformato in una vera e propria strage, mentre la polizia rimaneva a guardare.

I pompieri lasciarono che gli antifascisti bruciassero vivi di Luca Fiore
...il sito di informazione Odessa Dumskaya ha trovato e pubblicato alcune registrazioni delle chiamate telefoniche realizzate ai servizi di emergenza dagli attivisti intrappolati nella Casa dei Sindacati. E, incredibilmente, si scopre che i pompieri arrivarono dopo ben 38 minuti dalla prima chiamata realizzata alle 19.31. Ascoltando le registrazioni si scopre anche che gli operatori del centralino dei servizi di emergenza di fatto fecero di tutto per ritardare i soccorsi, anche quando a chiamare erano cittadini della zona o addirittura agenti di polizia e non gli odiati ‘filorussi’ che intanto morivano a decine in conseguenza dell’incendio o sotto i colpi degli ultranazionalisti ucraini. Di fatto gli operatori del centralino attesero decine di telefonate e ben 25 minuti – alle 19.56 - dal primo avviso di incendio per allertare una squadra di pompieri. Una sola, e quindi non sufficiente a controllare il rogo, che arriverà dopo altri 13 minuti, nonostante il fatto che la stazione dei Vigili del Fuoco più vicina si trovava a poche centinaia di metri dall’edificio assaltato e in fiamme.
Dopo l’eccidio il comandante del servizio di protezione civile della regione di Odessa, Vladímir Bodelan, venne licenziato ma poi, alla fine di luglio, il tribunale della città lo ha riammesso al suo incarico.

Contro l'ascesa del nazifascismo sostenuto dall'imperialismo USA-UE in Ucraina, a fianco dei proletari e masse antifasciste

Ma contro PUTIN e l'imperialismo russo!

....La caccia al ‘russo’ e al ‘comunista’ delle bande neonaziste sostenute da USA e UE che nel rogo di Odessa si è trasformata una vera e propria strage, con l’uccisione di decine di militanti antifascisti arsi vivi nel rogo della Casa dei Sindacati domanda la mobilitazione di tutte le forze antifasciste in Europa
- Denunciamo e combattiamo la posizione dei governi europei che si dichiarano disponibili a intervenire con la Nato in Ucraina a fianco del governo di Kiev, sostenuto dai neonazisti
- Esprimiamo  la solidarietà alle vittime della barbarie nazista in tutta l’Ucraina. 
Ovunque bisogna schierarsi contro movimenti reazionari e nazifascisti è doveroso schierarsi con le donne e gli uomini che a Odessa, Slavyansk, Donetsk e nelle altri città dell’Ucraina resistono alle bande naziste...
- l'imperialismo è guerra- ogni imperialismo USA-UE-Russia lavora in UCRAINA per i propri interessi economici, politici, geostrategici e militari sulla pelle dei proletari e popolo in Ucraina.

Morte all'imperialismo, libertà ai popoli, il futuro è il comunismo!

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