Qualche giorno fa la decisione della Banca centrale degli
Stati Uniti (Fed) di alzare i tassi di interessi di 50 punti base (cioè dello
0,5%!), e quindi immettere momentaneamente meno soldi freschi nell’economia per
cercare di contrastare l’aumento dei prezzi aveva scatenato l’“euforia” dei
padroni che giocano in borsa con una serie di acquisti di vari titoli da cui quelli
tecnologici che rendono di più. Ma “La luna di miele tra Fed e mercati è stata
solo un miraggio.” Dice il quotidiano Milano Finanza di ieri. E “… ieri le borse d’oltreoceano sono crollate a
picco fin dalle prime battute, trascinando con sé anche le piazze europee.” Perché
nonostante queste manovre finanziarie “il mercato ha razionalizzato … che le conseguenze
su crescita e bilanci aziendali restano incerte.” Da notare il linguaggio sempre
assurdo degli “economisti”.
Naturalmente è sempre il contesto quello che conta e in
questo caso viene ribadito il fatto che l’economia è intrecciata a livello
mondiale! Infatti, l’articolo tira in ballo sia l’attuale “debolezza” dell’economia
cinese che la guerra in Ucraina che però viene ridotta ad “un ulteriore elemento
di preoccupazione.”!
Quindi il “nervosismo” del “mercato” ha fatto una “Vittima illustre”
e cioè il “Nasdaq, il listino dei titoli tecnologici di tipo growth [a più alta
crescita di profitti, ndr] che più di tutti soffrono l’aumento del costo del
denaro”.
L’altra “preoccupazione” (che in realtà è sempre la prima per tutti i padroni” è il “costo del lavoro”: “A colpire il mercato sono stati anche i dati sul mercato del lavoro, che ha visto un rialzo del costo della manodopera inatteso.” Questo, negli USA, perché c’è un grande movimento contraddittorio nella classe lavoratrice fatto, tra l’altro, di licenziamenti, riassunzioni, spostamenti all’interno del paese, “impossibilità” di trovare lavoratori “formati” per le nuove produzioni altamente tecnologiche e sussidi statali, e proprio questi segnano il lato forte di questa contraddizione perché, riporta il quotidiano: “Le richieste di sussidi di disoccupazione sono inoltre aumentate di 19mila unità a quota 200mila, mentre gli economisti si aspettavano una lettura a 182mila.” Salta agli occhi l’attenzione che i padroni della finanza, che investono miliardi, dedicano a poche migliaia in più di disoccupati! Rivelando senza volerlo il vero motore dei loro profitti, e cioè lo sfruttamento della classe operaia.
L’articolo di MF sottolinea anche il legame che c’è tra i “mercati”
e le borse dicendo che: “… l’Europa dal canto suo ha seguito per tutta la
giornata le indicazioni provenienti da oltreoceano.” E ne ha subito le conseguenze.
Insomma i capitalisti-imperialisti di tutto il mondo hanno una
così grande fame di profitti che li acceca, tanto da trattare una guerra in
corso come quella in Ucraina, che porta con sé morte e distruzione come “un ulteriore
elemento di preoccupazione” per gli affari; questo atteggiamento viene
riservato a tutte le altre in corso nel mondo!, e non è certo una novità, visto
che è l’essenza stessa di questo sistema che deve essere rovesciato quanto
prima per mettere fine all’orrore senza fine.
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