I lavoratori con lo Slai Cobas per il sindacato di classe, il Primo
Maggio in piazza come parte della mobilitazione in corso nei posti di
lavoro, per affermare che la lotta contro la guerra combattuta in
Ucraina, è la lotta contro il nostro governo guerrafondaio che ha
bisogno di una mobilitazione operaia e popolare in tutte le forme
possibili fino allo sciopero generale.
In piazza solidali con le masse ucraine sotto le bombe o ridotte alla condizione di profughi, rivendicando accoglienza e sostegno per tutti i profughi in fuga dai crimini dell’imperialismo.
I lavoratori hanno detto chiaro che non hanno governi amici in questa guerra combattuta tra gli imperialisti Usa/Nato con al seguito quelli europei Italia in testa e quello russo;
governi che alimentano il conflitto con il criminale invio di armi, con i costi fatti pagare alle masse popolari.
I lavoratori a maggioranza nei posti di lavoro non approvano la guerra, la voce e la rabbia in piazza in Primo Maggio ne è stata una espressione, ancora insufficiente ma chiara: no alle spese militari, al carovita, all’aumento delle bollette, ma soldi a sostegno del lavoro, della sanità dell’istruzione, della casa… e per una generalizzata battaglia per aumenti salariali.
Mentre dal palco ufficiale per i morti sul lavoro chiedevano la patente a punti e ancora protocolli fondati
sugli accordi confederali a garanzia della massima produttività, gli operai contestavano e testimoniavano come gli infortuni siano parte della guerra quotidiana che i padroni ci fanno per i profitti; che è il caporalato mascherato da appalti, spesso a cooperative presente in molte fabbriche specialmente nella filiera alimentare, le stesse che truffano i lavoratori con paghe da fame applicando forzatamente il contratto multiservizi, che li costringe a condizioni di lavoro indegne e massacranti e che se ne può uscire solo con la guerra di classe che attraversi anche le grosse fabbriche metalmeccaniche dove il cancro delle agenzie di intermediazione sta creando le stesse condizioni di precarietà totale.Negli interventi attenzione anche alla mozione contro la guerra che lo Slai Cobas sc ha già portato in diverse fabbriche, condivisa e raccolta anche in piazza il Primo Maggio verso nuove fabbriche.
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