“L’Italia è pronta a inviare uomini dell’esercito in
Ungheria e Bulgaria per difendere “il fianco est”. Riferisce in prima pagina il
quotidiano “Domani” in edicola, che continua: “Lo ha detto il ministro della
Difesa Lorenzo Guerini intervenendo sulle misure di supporto all’Ucraina che l’Italia
ha messo in campo e annunciando che la mossa si troverà nel prossimo “decreto
missioni” che dovrà essere inviato al parlamento. In questo modo, ha
proseguito, ‘abbiamo deciso di rafforzare la postura di deterrenza e
assicurazione’”.
Tutto questo naturalmente nell’ambito delle decisioni della
NATO a guida USA: “Lo scorso 24 marzo, a un mese dall’avvio dell’invasione
russa, i capi di stato e di governo si sono impegnati a istituire quattro gruppi
tattici multinazionali in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia. Le misure
‘restano preventive, proporzionate e non estensive’.”
“Preventive, proporzionate e non estensive” si fa per dire visto
che “Tuttavia, dichiaravano, ‘accelereremo la trasformazione della Nato
verso una realtà strategica più pericolosa’. Una trasformazione che
dovrebbe concludersi con l’adozione del prossimo Strategic Concept nel
corso del summit che si terrà a giugno a Madrid….” Durante il quale “Definirà
le sfide alla sicurezza che l'Alleanza deve affrontare e delineerà i compiti
politici e militari che la NATO svolgerà per affrontarle.” (dal sito della
Nato)
La “giustificazione” più volte ripetuta dagli esponenti del
governo è che tutto questo è in “risposta” all’invasione: “In risposta alle
azioni della Russia, la Nato ha già collocato 40 mila soldati sul ‘fianco’
orientale, insieme a mezzi aerei e navali, sotto il comando diretto
della Nato supportato dagli schieramenti nazionali degli alleati.” Una
risposta piuttosto rapida!
Ma non basta perché “L’Italia, ha ricordato Guerini,
già contribuisce con una componente terrestre in Lettonia, una componente
aerea in Romania e Islanda e una componente navale nel Mediterraneo orientale.”
E alla faccia della trasparenza e dell’importanza del
Parlamento: “Per quanto riguarda le armi che saranno inviate a Kiev, il
ministro continua a mantenere la segretezza e ha fatto una carrellata sui
sistemi che l’Italia metterà a disposizione (e di cui ha parlato al Comitato
parlamentare per la sicurezza della Repubblica): sistemi controcarro,
sistemi di difesa aerea a cortissimo raggio, mortai, munizionamento di
artiglieria, sistemi di comunicazione, dispositivi di protezione individuale e
kit di sopravvivenza.”
Non sono certo queste armi a fare la “deterrenza”, di cui parla
Guerini che vorrebbe continuare a prendere in giro la cosiddetta “opinione
pubblica” e che invece ogni giorno di più si dichiara contro una guerra che
ogni giorno di più crea morte e distruzione!
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