venerdì 6 maggio 2022

pc 6 maggio - Il governo Draghi prepara il prossimo “decreto missioni” … di guerra

 

“L’Italia è pronta a inviare uomini dell’esercito in Ungheria e Bulgaria per difendere “il fianco est”. Riferisce in prima pagina il quotidiano “Domani” in edicola, che continua: “Lo ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini intervenendo sulle misure di supporto all’Ucraina che l’Italia ha messo in campo e annunciando che la mossa si troverà nel prossimo “decreto missioni” che dovrà essere inviato al parlamento. In questo modo, ha proseguito, ‘abbiamo deciso di rafforzare la postura di deterrenza e assicurazione’”.

Tutto questo naturalmente nell’ambito delle decisioni della NATO a guida USA: “Lo scorso 24 marzo, a un mese dall’avvio dell’invasione russa, i capi di stato e di governo si sono impegnati a istituire quattro gruppi tattici multinazionali in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia. Le misure ‘restano preventive, proporzionate e non estensive’.”

“Preventive, proporzionate e non estensive” si fa per dire visto che “Tuttavia, dichiaravano, ‘accelereremo la trasformazione della Nato verso una realtà strategica più pericolosa’. Una trasformazione che dovrebbe concludersi con l’adozione del prossimo Strategic Concept nel corso del summit che si terrà a giugno a Madrid….” Durante il quale “Definirà le sfide alla sicurezza che l'Alleanza deve affrontare e delineerà i compiti politici e militari che la NATO svolgerà per affrontarle.” (dal sito della Nato)

La “giustificazione” più volte ripetuta dagli esponenti del governo è che tutto questo è in “risposta” all’invasione: “In risposta alle azioni della Russia, la Nato ha già collocato 40 mila soldati sul ‘fianco’ orientale, insieme a mezzi aerei e navali, sotto il comando diretto della Nato supportato dagli schieramenti nazionali degli alleati.” Una risposta piuttosto rapida!

Ma non basta perché “L’Italia, ha ricordato Guerini, già contribuisce con una componente terrestre in Lettonia, una componente aerea in Romania e Islanda e una componente navale nel Mediterraneo orientale.”

E alla faccia della trasparenza e dell’importanza del Parlamento: “Per quanto riguarda le armi che saranno inviate a Kiev, il ministro continua a mantenere la segretezza e ha fatto una carrellata sui sistemi che l’Italia metterà a disposizione (e di cui ha parlato al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica): sistemi controcarro, sistemi di difesa aerea a cortissimo raggio, mortai, munizionamento di artiglieria, sistemi di comunicazione, dispositivi di protezione individuale e kit di sopravvivenza.”

Non sono certo queste armi a fare la “deterrenza”, di cui parla Guerini che vorrebbe continuare a prendere in giro la cosiddetta “opinione pubblica” e che invece ogni giorno di più si dichiara contro una guerra che ogni giorno di più crea morte e distruzione! 

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