domenica 22 maggio 2022

pc 22 maggio - L'Italia imperialista rafforza la presenza militare nel Sahel (Niger)


Nelle scorse settimane è stato costituito il Task Group Air Sahel, una forza di pronto intervento aereo nell’ambito della Missione bilaterale di supporto delle forze armate italiane a favore della Repubblica del Niger (MISIN).

In una regione in cui milioni di persone sono ridotte alla fame a causa di guerre e cambiamenti climatici di cui è corresponsabile anche la multinazionale ENI. Secondo dati recenti della Banca Mondiale il Niger dipende dall’agricoltura per il 40 per cento del suo Prodotto Interno Lordo, PIB. Il livello dell’estrema povertà tocca, nel 2021, il 42 per cento della popolazione, circa 10 milioni.Il Paese si trova a gestire l’arrivo di rifugiati dalla Nigeria e da Mali, entrambi per motivi di sicurezza.

da Antonio Mazzeo

“Il Task Group consentirà alla missione di espandere le proprie capacità operative e logistiche in Sahel”, spiega lo Stato Maggiore della Difesa. “Esso opera dalla Base Aérienne 101 di Niamey (sede del Comando) con il velivolo C-27J, realizzato da Leonardo Spa, particolarmente versatile e flessibile nell’impiego e in grado di svolgere con efficacia le diverse missioni da trasporto tattico, operando anche da piste semi-preparate o deteriorate, così come le missioni di aviolancio di paracadutisti, fondamentali per l’addestramento del personale delle forze di sicurezza nigerine, svolto dai Mobile Training Team della MISIN”.

L’aereo da trasporto opera nell’Africa sub sahariana congiuntamente con gli assetti del Comando Forze

per la Mobilità e il Supporto dell’Aeronautica italiana (CFMS) di Centocelle-Roma, che – come spiega ancora lo Stato Maggiore – “garantiscono al Teatro Operativo saheliano le loro capacità di Airlift Transportation, ovvero le potenzialità di trasporto di personale, materiali e mezzi ovunque ve ne sia necessità, con una capacità di intervenire in ogni condizione e con minimo preavviso, anche in territori ostili”.

Avviata nel settembre 2018 dopo gli accordi stipulati tra i ministeri della Difesa di Italia e Niger, la missione MISIN fornisce assistenza militare alle forze di sicurezza nigerine per accrescerne le funzioni tecnico-logistiche ed operative (oltre 6.500 i militari e gli agenti di polizia formati ed addestrati).

“Il Governo ha autorizzato la Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (con area geografica di intervento allargata anche a Mauritania, Nigeria e Benin) al fine di incrementare le capacità volte al contrasto del fenomeno dei traffici illegali e delle minacce alla sicurezza, nell’ambito di uno sforzo congiunto europeo e statunitense per la stabilizzazione dell’area e il rafforzamento delle capacità di controllo del territorio da parte delle autorità nigerine e dei Paesi del G5 Sahel (Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger, NdA)”, spiega il Ministero della difesa.

I Mobile Training Team italiani attualmente impiegati sono composti da militari della Brigata Paracadutisti “Folgore”, da operatori delle Forze Speciali del 185° Reggimento Ricognizione ed Acquisizione Obiettivi e da Carabinieri. Il contingente comprende un team per ricognizione e comando e controllo, addestratori da impiegare anche presso il Defense College in Mauritania, un team sanitario, una squadra rilevazioni contro minacce chimiche-biologiche-radiologiche-nucleari (CBRN), unità di supporto/protezione e per la raccolta informativa, sorveglianza e ricognizione a supporto delle operazioni. Per la Missione MISIN è stato autorizzato dal Parlamento un impiego medio annuale fino a un massimo di 295 militari, 160 mezzi terrestri e 5 mezzi aerei.

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