martedì 24 maggio 2022

pc 24 maggio - Biden spende per gli aiuti all'Ucraina e nega il latte in polvere ai neonati!

L'imperialismo è una condanna per l'umanità e dev'essere rovesciato con la rivoluzione proletaria e socialista. Guerre, fame, sfruttamento, migrazioni, oppressione, repressione, pandemie, disastri ambientali e climatici....purtroppo la parola "fine" non arriverà mai e questo sistema al collasso non potrà mai crollare in maniera spontanea. L'unica soluzione è la rivoluzione!

Il 21 maggio, Biden ha firmato un disegno di legge di "aiuto" da 40 miliardi di dollari per l'Ucraina , oltre ai 14 miliardi di dollari già stanziati per armi potenti e all'avanguardia che sono state in gran parte esaurite. La maggior parte di questo denaro va alle armi : 9 miliardi di dollari per sostituire missili usati, proiettili di artiglieria e altre armi usate; 10 miliardi di dollari in nuove armi già nelle scorte statunitensi; 6 miliardi di dollari in nuove armi non in stock; e 8 miliardi di dollari per l'equipaggiamento e l'addestramento militare nei paesi vicini o confinanti con l'Ucraina, o per l'addestramento delle truppe ucraine al di fuori del paese. 

E intanto manca il latte in polvere per i neonati!

da la nuova venezia

Scaffali vuoti e bimbi in ospedale: negli Stati Uniti è crisi del latte in polvere

Monopoli e pressioni politiche all’origine del caos. E ora si ricorre a un ponte aereo dalla Germania per rimediare

Sono arrivate domenica a Indianapolis provenienti dalla Germania: 35 tonnellate corrispondenti a 132 bancali di latte in polvere. Trasportate in via del tutto eccezionale da un aereo militare decollato dalla base di Ramstein. Proveniente da Zurigo, la preziosa polvere bianca che costituisce il nutrimento per decine di migliaia di infanti americani che non vengono allattati al seno o che hanno bisogno di un’integrazione (in Usa solo il 75% dei neonati ha una qualche forma di allattamento al seno alla

nascita, contro il 91% dell’Italia secondo l’organizzazione Save The Children) è stata prima trasportata in Germania, dove è stata caricata sul cargo C-17 e poi portata in volo negli Stati Uniti. Altri cargo decolleranno nei prossimi giorni, come ha dichiarato il segretario alla Difesa Lloyd Austin.

La Casa Bianca ha affermato che «la quantità totale in arrivo nel primo round» è l'equivalente di 1,5 milioni di dosi di bottiglie da otto once. Si chiama Operazione Fly Formula, la soluzione che l’amministrazione Biden ha messo in atto per sopperire alla drammatica carenza nazionale di latte in polvere che va avanti da qualche settimana, ma che è iniziata molto prima, addirittura a febbraio, quando la Abbott Laboratories ha volontariamente richiamato alcuni dei suoi prodotti più popolari e ha chiuso il suo stabilimento a Sturgis, nel Michigan, dopo che quattro bambini si erano ammalati a causa di infezioni batteriche e due erano addirittura morti. I problemi alla catena di approvvigionamento legati alla pandemia e la carenza di ingredienti hanno fatto il resto, creando una tempesta perfetta. Già ad aprile, Datasembly aveva affermato che circa il 31% dei prodotti era esaurito in tutto il Paese.

In sette Stati – Connecticut, Delaware, Montana, New Jersey, Rhode Island, Texas e Washington – il tasso era anche peggiore, del 40%. Oggi è al 43%. Genitori disperati in questi mesi hanno dovuto fare ore di macchina per trovare il tipo di latte in polvere giusto, mentre altri si sono affidati al mercato online, dove le scatole sono vendute per centinaia di dollari, mentre le grosse catene di distribuzione come CVS o Walgreen ancora oggi limitano a tre il numero di scatole acquistabili da ciascun cliente in modo da evitare l’effetto accumulo. Chi ha provato a fare da sé diluendo con l’acqua o affidandosi ad altre tipologie di latte ha messo a rischio la salute dei bambini: i medici della Medical University of South Carolina Shawn Jenkins Children's Hospital di Charleston hanno riferito alla Cnn che almeno quattro bambini sono finiti in ospedale per complicazioni legate alla carenza e che tre dei quattro sono stati ricoverati a causa dell'intolleranza al latte in polvere che i genitori hanno dovuto usare in sostituzione di quello abituale.

Con un giro d’affari di 1.2 miliardi, il mercato del latte in polvere americano è in mano a una manciata di produttori, con Abbott che copre il 48%, Mead Johnson e Perrigo che controllano un altro 31% e con Nestlé che controlla meno dell'8%. Non solo, gli Stati Uniti, che producono il 98% della formula consumata nel Paese, hanno normative e tariffe rigorose. La Food and Drug Administration mantiene una lista rossa di latte in polvere internazionali, inclusi diversi marchi europei che, se importati, vengono trattenuti perché non soddisfano i requisiti statunitensi. Oltre ad avere trovato un accordo con Abbott per la riapertura della fabbrica in Michigan – che però impiegherà settimane prima di veder arrivare i prodotti nei negozi – la FDA questa settimana ha anche affermato che allenterà alcune normative per consentire più importazione.

«Abbiamo quattro società che producono circa il 90 percento del latte in questo Paese, è un fatto a cui dovremmo dare un'occhiata», ha detto alla Cbs il segretario dei Trasporti Pete Buttigieg. Per lui la crisi del latte in polvere è personale: con il marito Chastain è padre adottivo di due bambini nati ad agosto. Per Biden si tratta invece di un’altra tegola politica che conferma l’impressione che la sua amministrazione non riesca ad anticipare i problemi, ma che si trovi a risolverli sotto la pressione dell’opinione pubblica, giocando troppo spesso in difesa.

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