venerdì 27 maggio 2022

pc 27 maggio - Stellantis “colpevole di condotta criminale” paga 300 milioni di dollari di multa… e la Volkswagen segue a ruota!

I padroni sono sempre delinquenti. E quotidianamente ne danno esempio. Dal punto di vista sociale perché rappresentano il capitalismo-imperialismo fondato sullo sfruttamento di classe del proletariato “… la classe degli operai moderni, i quali vivono solo fino a tanto che trovano lavoro, e  trovano lavoro soltanto fino a che il loro lavoro aumenta il capitale. Questi operai, che sono costretti a vendersi al minuto, sono una merce come ogni altro articolo di commercio, e perciò sono egualmente esposti a tutte le vicende della concorrenza, a tutte le oscillazioni del mercato”. (Marx-Engels Il Manifesto)

Le “vicende della concorrenza” comprendono anche la delinquenza vera e propria, perché non rispettano i contratti, perché evadono le tasse, eludono il fisco, perché sono responsabili dei morti e feriti e invalidi sul lavoro, perché non rispettano le leggi e per fare sempre più profitti e arricchirsi non si fermano davanti a niente!

In questo caso si parla della truffa del cosiddetto Dieselgate e, cioè, il fatto che l’allora ex Fiat, diventata con Marchionne FCA-Fiat Chrysler Automobil, abbia modificato i dati sui livelli di inquinamento dei motori diesel montati oltre 100 mila vecchi veicoli Ram e SUV a marchio Jeep. (v. il Sole 24 Ore di ieri, che riportiamo per intero alla fine).

E anche la Volkswagen “patteggia” dichiarandosi anch’essa colpevole di accuse penali per mettere fine al famigerato scandalo DieselGate che riguarda quasi 600mila veicoli, accettando di pagare 139 milioni di sterline.

Quindi, senza contare il danno diretto agli operai impegnati nella produzione, siamo di fatto davanti ad un mega atto di delinquenza, e loro parlano di multe, non di galera! Si tratta di soluzioni di favore per i membri della borghesia che usa la sua “giustizia”.

Fino a che punto tutto questo si scaricherà direttamente sulle operaie e gli operai che lavorano negli stabilimenti sparsi per il mondo di queste multinazionali lo si vedrà nelle prossime mosse dei loro padroni, ma anche questo ennesimo episodio mostra quanto il sistema sia totalmente marcio e aspetta solo di essere spazzato via.

Emissioni di ossido d'azoto (NOx) misurate su strada, per costruttore e cilindrata 

     Emissioni medie di NOx (g/km) 

     Limite di emissioni di NOx previsto dalla norma Euro VI NOx (g/km)

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Auto

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Il big tedesco risarcirà i clienti dopo la class action con 139 milioni di sterline

Stellantis va verso una multa da 300 milioni di dollari per lo scandalo dei motori diesel in America. La divisione statunitense FCA, ormai parte del gruppo automobilistico franco-italiano, ha accettato di dichiararsi colpevole di condotta criminale e di pagare una salatissima sanzione, secondo quanto riferito dall’agenzia Reuters. Così facendo, FCA risolverebbe l’indagine pluriennale delle autorità americane sulla frode delle emissioni inquinanti dei veicoli FCA con motori diesel, venduti in America. Il patteggiamento implica che FCA Us accetta di dichiararsi colpevole di un reato criminale per aver cercato di eludere i requisiti sulle emissioni di oltre 100 mila vecchi veicoli Ram e SUV a marchio Jeep.

Il patteggiamento che sarebbe stato negoziato con i funzionari del Ministero della Giustizia degli Stati Uniti dovrebbe essere annunciato la prossima settimana, anche se i tempi potrebbero slittare. La società presenterebbe poi la sua dichiarazione di colpevolezza in una successiva udienza davanti a un tribunale distrettuale degli Stati Uniti. I veicoli diesel interessati dallo scandalo coprono un periodo di tempo che va dal 2014 al 2016. FCA si è fusa con il produttore francese Peugeot PSA nel 2021 per formare Stellantis. La compagnia automobilistica e il ministero americano si sono rifiutati di commentare all’agenzia Reuters.

Il patteggiamento arriva cinque anni dopo che la Volkswagen si è dichiarata anch’essa colpevole di accuse penali per mettere fine al famigerato scandalo DieselGate che riguarda quasi 600mila veicoli. La truffa della compagnia tedesca ha accelerato un ulteriore controllo che ha portato ii funzionari di entrambe le sponde dell’Atlantico a reprimere le case automobilistiche accusate di utilizzare software illegale per ingannare i test sulle emissioni chiesti dai governi. La medesima Volkswagen, peraltro, è ancora invischiata nella lunga coda del DieselGate: ieri è arrivata la notizia che la casa tedesca ha anch’essa patteggiato, ma stavolta con il governo britannico: Volkswagen ha accettato di risarcire gli inglesi proprietari di auto tedesche con una cifra di 139 milioni di sterline. Si trattava di una Class Action (causa collettiva) portata avanti da oltre 90mila conducenti. Nessuna ammissione di responsabilità è stata fatta da Volkswagen e i termini e le condizioni dell’accordo sono riservati, secondo una dichiarazione rilasciata proprio dal gruppo tedesco che verserà anche un contributo separato, per le spese legali e le altre spese dei consumatori riuniti nella causa.

Il Sole 24 Ore 26 mag. 22

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