mercoledì 25 maggio 2022

pc 25 maggio - “Lotta alla mafia”: la versione di Draghi

Mentre anche oggi le notizie riportano di intere retate di mafiosi a Palermo il presidente guerrafondaio Draghi è intervento al convegno su “Il ruolo della finanza nella lotta alla mafia” e tra la tanta retorica inutile, ha dovuto ammettere quello che le celebrazioni annuali dell’antimafia cercano malamente di nascondere e cioè che la mafia non è per niente stata sconfitta: “Rispetto a trent’anni fa, la mafia ha assunto forme nuove, - dice - ma altrettanto temibili. Non viviamo più l’incubo dello stragismo, del terrorismo di stampo mafioso.” (L’intervento è sul sito del governo)

Ma “Le mafie si insinuano nei consigli d’amministrazione, nelle aziende che conducono traffici illeciti - al Nord e nel Mezzogiorno. Inquinano il tessuto economico, dal settore immobiliare al commercio all’ingrosso. Controllano il territorio con la violenza, soffocano la libera concorrenza.”

e questo, appunto, dal Nord al Sud del Paese:

Le cosche come quelle della ‘ndrangheta si sono diffuse nel Nord Italia - in Lombardia, in Piemonte, in Liguria, in Veneto, in Valle d’Aosta, in Trentino Aldo Adige. Qui si è radicata la ‘mafia imprenditrice’, come ha denunciato il Questore di Milano Petronzi. Si impossessa di aziende in difficoltà, si espande in nuovi settori, ricicla denaro sporco, rende inefficaci i servizi, danneggia l’ambiente.

Praticamente ha elencato tutto ciò che fanno i capitalisti imperialisti normalmente, a cui bisogna aggiungere i morti e feriti sul lavoro!

E come si deve “lottare” secondo Draghi? “La lotta all’illegalità impone anche una miglior tutela della

spesa pubblica. Dobbiamo fermare e punire chi cerca di drenare fondi pubblici a vantaggio di società mafiose. Le indagini giudiziarie e l’attività investigativa sono una parte essenziale di questo sforzo. Per proteggere i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, semplifichiamo le procedure, miglioriamo il sistema di contrasto alle infiltrazioni, rafforziamo i controlli.” Insomma, difendendosi, difendendo soprattutto il Pnrr! Se uno stato si deve difendere, non è una ammissione implicita di “debolezza” questa? In realtà si tratta di connivenza!

Ma Draghi fa finta di non capire nemmeno quello che dice lui stesso, tanto che subito dopo si vanta addirittura, ripetendo banalità sentite mille volte, che: “L’Italia può e deve avere un ruolo guida a livello europeo nella lotta alla criminalità organizzata. Siamo all’avanguardia [e meno male!] nella legislazione antimafia e nella protezione dei testimoni e dei loro familiari, uno strumento fondamentale per la giustizia sin dai tempi del maxiprocesso.” Tanto che verranno pure dall’estero a imparare! “Lo ha riconosciuto il primo ministro olandese Mark Rutte in una sua recente visita a Roma, – continua - quando ha annunciato che i ministri olandesi verranno in Italia per imparare dai nostri esperti.” Che cosa devono imparare? Forse come dopo 30 anni non si riesce a catturare il boss dei boss, Messina Denaro, ancora libero?

E, aggiunge, Draghi: “Le norme antimafia italiane possono essere un utile punto di riferimento nella discussione in corso a livello europeo sulla confisca dei beni degli oligarchi russi.” Questa degli oligarchi degli altri paesi è una fissazione. E ancora una volta che figura! La “confisca dei beni degli oligarchi russi” l’hanno fatta subito, pensando pure a come utilizzarli, mentre quando vengono sequestrati i “beni” alla mafia, si creano immediatamente mille difficoltà… e i “beni” rimangono là dove sono per anni, spesso in attesa di essere restituiti!

Le battute finali di Draghi in questo convegno sono altre favolette per bambini distratti: “Per sconfiggere le mafie, lo Stato deve essere più presente laddove le mafie provano a sostituirsi alle istituzioni. Per questo dobbiamo migliorare i servizi, le reti di assistenza sociale. E dobbiamo favorire l’occupazione, soprattutto tra i più giovani, creare opportunità, rafforzare i legami sociali - a partire dai contesti più marginali e più svantaggiati.” E tutti questi, dice: “Sono obiettivi al centro dell’azione di Governo, in cima alle nostre priorità.”

In cima alle priorità del proletariato e delle masse popolari di questo Paese, c’è per forza la necessità urgente di una lotta a tutto campo contro un governo, e il suo attuale rappresentante Draghi, che si è buttato a capofitto in una guerra, fatta di morte e distruzione, le cui conseguenze si stanno già pagando e si rischia di pagare ancora di più.

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