venerdì 18 dicembre 2020

pc 18 dicembre - Le posizioni di proletari comunisti su manovre nel governo - fondi europei - pandemia

Riprendiamo tre testi recenti pubblicati sul blog in attesa degli aggiornamenti e approfondimenti contenuti nel nuovo numero di proletari comunisti - che uscirà come numero doppio a gennaio

Renzi e il governo

E' in corso una manovra politica attivata da Renzi per mettere in crisi l'attuale governo, per conto e interesse del centro destra e di un settore dei padroni, con utilizzatore finale Salvini. In palio oltre che il governo, c'è il controllo dei Ministeri chiave e la gestione dei fondi europei. 
Se questa manovra va a buon fine avremmo un governo ancora più a destra in tutte le sue forme possibili: rimpasto del governo Conte, allargamento della maggioranza, unità nazionale, nuove elezioni.
Proletari comunisti è per l'intensificazione della lotta sulla base degli interessi dei proletari e delle masse, espresse parzialmente dalla piattaforma del Patto d'azione contro questo governo, per ottenere risultati concreti e impedire l'ulteriore scaricamento della crisi economica e della pandemia sui proletari e sulle masse popolari.
Siamo per la polarizzazione della lotta di classe, siamo contro ogni governo dei padroni. 

E' importante che questo orientamento caratterizzi la vera opposizione politica e sociale a padroni e governo, epurata da ogni sovranismo, populismo di sinistra che fanno parte non del nostro campo ma del campo dell'avversario di classe. 

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fondi europei - mes ecc

Non abbiamo dubbi che l'azione di questo governo comporta che i fondi europei in arrivo con il Recovery fund ed eventuale Mes verranno utilizzati in gran parte da padroni e banche per tutelare i loro interessi e i loro profitti, e non sono in grado di impedire lo scaricamento della crisi economica e pandemica sui proletari e le masse popolari.

Ciò non toglie che essi debbano essere terreno della lotta di classe e in particolare terreno della lotta sociale, alzando il tiro delle rivendicazioni operaie e popolari, in particolare dalle istanze espresso dalla piattaforma del Patto d'azione anticapitalista, oggetto di due giornate di mobilitazione il 18 e 19 dicembre, con al centro soprattutto la sanità, la salute e la sicurezza sui posti di lavoro, a fronte della permanenza/aggravarsi della pandemia. 
E ancor più della costruzione del difficile sciopero generale del 29 gennaio '21, indetto dall'Assemblea nazionale dei lavoratori combattivi. Uno sciopero che deve avere l'obiettivo di portare dei risultati concreti a casa e di dare un segnale generale all'intero movimento dei lavoratori e delle masse popolari. 

Consideriamo tutte le posizioni anti Mes nel movimento di opposizione al governo ispirate dal sovranismo e dal riformismo. Il loro risultato non è in nessuna maniera a favore delle masse popolari, ma unicamente a dare valenza e giustificazione ai rapporti di forza nell'Europa imperialista, e in particolare alle sue espressioni più reazionarie, espresse da un lato dai cosiddetti "paesi frugali", sostanzialmente ostili all'uso dei fondi europei verso Italia, ecc., e dall'altro dall'estrema destra sovranista dei governi, Polonia, Ungheria che vogliono i soldi ma continuare nella loro marcia fascista, condizionando l'intera Europa su questa strada. 

I proletari e le masse popolari nel nostro paese devono fare una lotta all'interno di questo paese contro il nostro governo e lavorare per costruire nella lotta l'unità internazionale e internazionalista contro tutti i governi dei paesi imperialisti, dalla Germania alla Francia, alla Grecia, alla Polonia, ecc. 

le misure del governo per fronteggiare la pandemia

Queste misure sono chiaramente a favore degli affari di commercianti, ristoratori, medi e piccoli padroni - tenuto conto che i grandi padroni non sono stati mai toccati da provvedimenti restrittivi in questa seconda fase. 
Esse, infatti, non si spiegano altrimenti se non per questa ragione. Le pressioni di ottobre di commercianti e ristoratori, dei loro rappresentanti politici nel governo e nel parlamento hanno pagato, prima i ristori, poi le aperture quasi indiscriminate

I lavoratori, gli studenti potevano fare e fanno decine di proteste, manifestazioni, lotte per la difesa della salute, per lavorare e studiare in sicurezza, per misure effettive e immediate di incremento di trasporti, di aumento delle strutture sanitarie e scolastiche, di assunzioni nella sanità e nella scuola, ecc. ecc., non è successo e non succede nulla; i lavoratori protestano, scioperano, lottano per difendere, aumentare il salario, per integrare una cassintegrazione che lo riduce al 50%, per protocolli reali di sicurezza sui posti di lavoro, non hanno alcuna risposta (se non briciole - pensiamo ai bonus - offensive, indegne e vessatorie, il cui uso è nella maggiorparte dei casi sempre a favore delle vendite dei commercianti); 
i commercianti grandi e piccoli invece, sono stati subito accontentati. 
SI TRATTA SPUDORATAMENTE DI MISURE DI CLASSE, che miglioreranno gli affari dei padroni e padroncini e peggioreranno la situazione sanitaria.

I provvedimenti dell'ultimo Dpcm, le deroghe che via via si stanno facendo di orari di aperture dinegozi, esercizi, di liberalizzazione degli spostamenti non hanno alcuna logica se guardiamo al numero dei contagi, dei morti che resta altissimo. 
Le città, i centri commerciali, le strade, le piazze si vanno riempiendo, con assembramenti pericolosi, i trasporti tornano ad essere affollati - ma "va tutto bene...". 
Non vi è alcuna logica, se non appunto quella di classe, di difesa di interessi, profitti privati: perchè mai una scuola con distanziamenti, controlli, obbligo di misure di sicurezza era pericolosa e invece piazze e strade con centinaia, migliaia di persone, inevitabilmente non distanziate, con negozi pieni di gente no; ma anche perchè mai un cinema in cui le persone stanno non ad un metro ma a 4/5 metri di distanza e sempre con la mascherina sarebbe pericoloso e andare sui bus, nei metrò pieni no; perchè una manifestazione di lotta viene impedita dalle forze di polizia con la scusa del distanziamento e gli assembramenti nei centri commerciali no? E potremmo continuare.   
La difesa degli interessi dei settori della borghesia, accontentare, nel gioco al massacro dei partiti e nella ricerca di Conte di equilibrio, gli interessi politici, elettorali delle forze sia dell'opposizione che della maggioranza, valgono bene qualche migliaia di contagiati e morti in più.

In questo torna a fagiolo nel natale la rinnovata campagna sui valori della famiglia. 
Neanche il papa è arrivato a tanto...  
Le misure di liberalizzazione così si presentano a due facce: bassamente economiche, per le "sacre" tasche dei bottegai e ideologiche/spirituali per la centralità della "sacra famiglia" - che nel "bene" e nel male è sempre la "responsabile": da un lato il più grande "ammortizzatore sociale" dello scarico della crisi, dei nuovi disoccupati, del caricarsi di tutti i servizi sociali - ora anche in sostituzione della scuola; dall'altro, secondo le comode statistiche sui contagi, il più grande vettore di contagi - benchè questo, e non spiegano il perchè, non valga per natale.
L'esaltazione della famiglia, dei sentimenti familiari è falso, ipocrita ed oppressivo. Alla fine, insieme ai contagi dovremo conteremo il numero di femminicidi, il numero di ore delle donne occupate a fare i pranzi di natale per la famiglia allargata, ecc.  

Noi siamo quindi contrari a queste liberalizzazioni su negozi ecc., sui movimenti da regione a regione da comune a comune ecc.
Tutte zone "gialle", quando i contagi restano sempre di decine di migliaia al giorno, quando i decessi non calano, quando l'Italia è il quinto paese nel mondo per morti da covid e il primo in Europa, quando gli ospedali e la sanità in genere non sono sempre più in grado di garantire le vite umane, è un incentivo a continuare a trasformare ancora una volta la pandemia in strage. 

Come abbiamo scritto nella prima fase, uno Stato socialista, il potere proletario sarebbe stato più rigido e serio. Avrebbe mantenuto le chiusure, i divieti di spostamento, contando sulle organizzazioni dei lavoratori, delle masse, dei giovani, delle donne, che avrebbero realizzato le misure e i provvedimenti (in primis sulla sanità) effettivamente utili a contenere la pandemia, con una solidarietà popolare su tutto il territorio fatta di organizzazione sanitaria, mobilitazione di tutti i medici - dando loro decisionalità e mezzi - di gestione dei beni essenziali, di difesa delle condizioni di vita, di una partecipazione organizzata delle masse. 
In questo senso, per dirla in sintesi, un potere proletario farebbe esattamente l'inverso di questo governo, questo Stato: sarebbe rigido contro gli interessi privati e favorirebbe la liberalizzazione del ruolo attivo delle masse, organizzate e in sicurezza

proletari comunisti/PCm Italia
13 dicembre 2020

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