Figline Valdarno - Bekaert 2020 : si parte e si torna insieme...
Alla fine siamo arrivati dove non volevamo ; l’annuncio dellaprocedura di licenziamento da parte della Bekaert di noi 178 lavoratori
che scatterà a Marzo 2021 con la fine della cig . Sono passati due anni
e più da quella mattina , da quella fuga dei dirigenti dopo la
comunicazione della chiusura dello stabilimento di Figline V°e le
conseguenti mobilitazioni per trovare una soluzione contro lo
smantellamento in nome del profitto di una realtà industriale e sociale
nata sessanta anni fa .Un pezzo di storia del Valdarno , di una
comunità fatta di lavoro e di lotte , di fucina anche di idee ,di
antifascismo .
Ma questa situazione è figlia di mandanti governativi e politici che
dopo aver fatto di tutto per fare gli “splendidi” davanti ai
cancelli e di fronte alle telecamere, in questi due anni (e non
c’entra nulla la crisi Covid-19) non hanno fatto altro che rimandare
con promesse e incontri sul nulla il problema. Il governo precedente e
quello attuale assieme alla Bekaert e al loro “advisor” prima
annunciavano l’interessamento di fantomatici bielorussi, che poi
svaniscono ,per poi tirare fuori dal cilindro una delle solite
“realtà imprenditoriali italiani” indebitata fino al collo che
chiede soldi allo Stato per ripartire (alla faccia del libero
mercato…) e , agli incontri con i sindacati, presentare slide su cui
non ci sono nomi ma sigle . Un crescendo di cazzari su cui l’unica
certezza è ...l’incertezza . E questa presa per i fondelli parte da
lontano : da quando Pirelli ci mollò per prediligere altre sue
produzioni strategiche all’estero , l’unica che si fece avanti per
comprare lo stabilimento (sapendo già cosa fare ) fu la Bekaert che
colse la palla al balzo per assimilare un concorrente per poi eliminarlo
.Anche in quella situazione qualche cazzaro sindacale aspettava la
“cordata di imprenditori italiani” …
Ma la nefandezza più grossa, più schifosa è stata quella di
boicottare fin dall’inizio il progetto di Cooperativa (SteelCoop) nato
dall’iniziativa di alcuni lavoratori stanchi delle continue promesse e
dello stallo della vertenza .Un boicottaggio a tutto tondo che comprende
politici del Governo (attuale e precedente ) tutta l’opposizione
della destra parlamentare/regionale esponenti del pd e i rappresentanti
dei padroni ,con un sindacato “bianco” (o meglio ormai giallo)
facente funzione di guastatore .Il piano industriale della Cooperativa
era l’unico presentato con numeri e progetti e non è mai stato
considerato ufficialmente come alternativa alla ricerca del padrone a
tutti i costi!
Purtroppo noi della Bekaert siamo in “buona” compagnia : i
lavoratori della Wirpool di Napoli , delle Acciaierie di Piombino ,
dell’Ilva di Taranto e di anche altre realtà lavorative del nostro
territorio stanno subendo ristrutturazioni, promesse e drammatiche
chiusure . Chiediamo e lotteremo per la proroga degli ammortizzatori
sociali che ottenemmo con la lotta davanti ai cancelli e che questa
volta non devono servire per svuotare la fabbrica ma per trovare una
soluzione ,per non fare diventare lo stabilimento un pezzo di
“archeologia industriale” o un boccone per speculazioni edilizie
!!Per farlo abbiamo bisogno della massima solidarietà come due anni fa
, di tutti : forze politiche, lavoratori , solidali organizzati , di
tutta quella magnifica moltitudine di forze che ci hanno sempre
sostenuto !!
E lo slogan iniziale preso dai resistenti in Val di Susa contro una
speculazione di altro tipo non può che essere condiviso :Ripartiamo e
torniamo insieme!!!
ilavoratoribekaertsonoio--
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