mercoledì 9 gennaio 2019

pc 9 gennaio - DI MAIO/SALVINI ANCHE SULLE BANCHE GOVERNO INGANNAPOPOLO DA CACCIARE SUBITO

Carige, rivolta della base M5s contro Luigi Di Maio: 

"Ci prendete per il c**o"

Roma, 14 novembre 2018 (askanews): "La nostra scelta è semplice e chiara: nessuna tutela per Bankitalia, Consob e banche. Il governo salva solo i risparmiatori. Su questo non si fanno passi indietro, sia chiaro". Dichiarazione Di Maio

08 gennaio 2019
Carige, il decreto Lega-M5S è una «fotocopia» di quello Gentiloni. Garanzie statali fino a 3 miliardi
SOLE 24 ORE–di Gianni Trovati

Garanzie statali sulle obbligazioni Carige, per un massimo di 3 miliardi di euro, attivabili fino al 30 giugno e un fondo pubblico da 1,3 miliardi per coprire gli oneri dei bond e della eventuale sottoscrizione di azioni della banca per un massimo di un miliardo in caso di ricapitalizzazione
precauzionale. È quanto prevede il testo del decreto Carige firmato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Il testo del decreto Gentiloni per il salvataggi di Mps, Pop Vicenza e Veneto Banca
Per valutarne i contenuti c’è una via semplice. Basta leggereil testo del Dl 237/2016, quello approvato dall’allora neonato governo Gentiloni per i salvataggi di Mps, Pop Vicenza e Veneto Banca. Il nuovo decreto è identico in ogni dettaglio, dalle regole sulle garanzie dello Stato fino ai meccanismi, con burden sharing, per la nazionalizzazione.

DOPO IL DECRETO  08 gennaio 2019
Carige, Lega e M5S «costretti» a salvare le banche come i governi Renzi-Gentiloni
Se si mette da parte per un attimo l’incendiaria polemica politica di queste ore, del resto, tanta fedeltà testuale al decreto del Natale 2016 non stupisce. Sono identiche le norme europee da rispettare per il salvataggio statale, e quindi non cambiano le regole italiane chiamate ad attuarlo. Ma la bozza offre un’altra informazione importante. Il testo delle «Misure urgenti a sostegno di Banca Carige S.p.a - Cassa di risparmio di Genova e Imperia» è datato come «Decreto-legge [*] novembre 2018».
Segno che l’ipotesi di intervento statale è stata sullo sfondo negli ultimi due mesi di tutte le tormentate vicende societarie della banca genovese, e che il confronto con Bruxelles (che nelle scorse ore ha infatti prontamente «preso atto» delle scelte italiane) non ha rappresentato un episodio fulminante degli ultimi giorni.

BANCA IN DIFFICOLTÀ  08 gennaio 2019
Corsa contro il tempo per il salvataggio della «Carige tedesca»
La strada europea è quella tracciata poco più di due anni fa per aprire un varco all’intervento pubblico sulle banche dentro alle griglie della direttiva 2014/59/UE sulle risoluzioni bancarie. E per rimanere in quel sentiero, il governo Conte ha deciso per una fedeltà assoluta al decreto 2016. All’articolo 1, sulla «Garanzia dello Stato su passività di nuova emissione», l’unica differenza rispetto al decreto Gentiloni è ovviamente nell’indicazione di «Banca Carige» come beneficiaria, invece delle «banche italiane» citate dal Dl 237/2016. Anastatica è anche la ristampa dell’articolo 2, sulle «caratteristiche degli strumenti finanziari» che possono essere garantiti dall’ombrello pubblico: si tratta di sei parametri, dall’emissione successiva all’entrata in vigore del Dl fino al divieto di «titoli strutturati o prodotti complessi» che «incorporano una componente derivata», indicati in lettere dalla a) alla f) nello stesso ordine di due anni fa. Lo stesso accade ai «limiti» dell’articolo 3, alle «condizioni» dell’articolo 4 e così via, giù giù fino alla seconda parte del provvedimento. Quella dedicata alla «ricapitalizzazione precauzionale».

DOPO IL DECRETO DEL GOVERNO  08 gennaio 2019
Carige chiede la garanzia statale sui bond
I costi dell’ipotesi nazionalizzazione
Ricapitalizzazione che inevitabilmente prevede il burden sharing, cioè la «condivisione dei costi» a carico di azionisti e obbligazionisti subordinati, proprio come avvenuto per il Monte dei Paschi quando i piccoli risparmiatori furono indennizzati con la complessa meccanica della conversione in azioni scambiabili con bond senior. Un’eventualità che per Carige non si presenta, ma per una ragione di mercato: la conversione (costosa) in azioni delle obbligazioni in mano a piccoli risparmiatori è già avvenuta nel 2017.

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